INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19249 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19931026

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Ai Ministri dell'ambiente, di grazia e giustizia, dell'interno e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il pretore di Capua Giuseppe De Carolis, nel maggio 1987, emise una sentenza sullo scempio del litorale casertano riguardante i fratelli Vincenzo e Cristoforo Coppola ed altre undici persone rinviate a giudizio per violazioni edilizie, alterazioni di bellezze naturali in zone sottoposte a vincolo paesaggistico, modificazione e deturpazione dello stato dei luoghi e costruzione sul demanio pubblico; gli imputati erano i titolari delle sei societa' per azioni, nate in sostituzione della societa' in nome collettivo Coppola Pinetamare, che avevano provveduto alla costruzione di circa 1.500 alloggi sulla costa che va dal Villaggio Coppola verso Sud (Parco delle Rose e Fontana Blu); furono condannati Vincenzo Cafrieri, Vincenzo Russo, Raffaele Tessitore, Vincenzo Coppola, Rachele Cecere (moglie di Cristofaro Coppola), Maria Rosaria Raino (moglie di Vincenzo Coppola), Teresa Coppola, Nicolina Coppola e Vincenzo Gentile; lo stesso pretore di Capua De Carolis ordino' l'abbattimento di tutte le costruzioni non ultimate entro il febbraio del 1985; del voluminoso dossier riguardante lo scempio del litorale restavano comunque alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere gli atti riguardanti la violazione dei sigilli apposti alle contruzioni abusive -: se sono state effettivamente abbattute le costruzioni abusive come disposto dal pretore Giuseppe De Carolis e, qualora non si fosse proveduto, quali sono stati gli ostacoli formali e sostanziali all'abbattimento; e se si intenda assumere iniziative per quanto di competenza per verificare se tra essi siano compresi favoritismi, omissioni e sfacciate complicita'; a che punto e' il procedimento presso la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere riguardante la violazione dei sigilli; quali altri procedimenti sono in atto nei confronti dei fratelli Vincenzo e Cristofaro Coppola per lo scempio edilizio di Castelvolturno e quali condanne abbiano eventualmente riportato, a parte la vergogna rappresentata dall'ammenda di centomila lire inflitta agli stessi nel settembre 1976, somma che - pur volendo considerare i guasti recenti dell'inflazione - sembra miserrima cosa rispetto all'enorme danno provocato al patrimonio nella misura di miliardi, dagli stessi accumulato; se il ministro dell'ambiente non riscontri nella fattispecie, come indicato dalle associazioni ambietaliste "Fare verde" ed "Azione ecologica" i presupposti per un risarcimento del danno ambientale ed in caso negativo per quali motivi. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-09912 del 22 novembre 1988. (4-19249)
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