INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18762 presentata da REGUZZONI MARCO GIOVANNI (LEGA NORD PADANIA) in data 20121128

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-18762 presentata da MARCO GIOVANNI REGUZZONI mercoledi' 28 novembre 2012, seduta n.725 REGUZZONI. - Al Ministro per i beni e le attivita' culturali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: in provincia di Varese esistono numerosi edifici storici, ville e palazzi che recano una testimonianza artistica, culturale e architettonica di pregio, molte volte unica al mondo e di straordinaria originalita', tra i quali: a Samarate, villa Ricci. Costruita nel 1857 dall'architetto Cecilio Arpesani, la villa, realizzata in stile eclettico, presenta la consueta tipologia tardo-ottocentesca, con pianta quadrata, scalone centrale, torretta e logge sui lati principali. Le sale interne sono un fedele tentativo di ricostruzione degli ambienti quattrocenteschi lombardi; a Somma Lombardo: palazzo Campana. Il palazzo si presenta in forme seicentesche e risulta registrato nella mappa catastale del 1721. Successivi interventi hanno modificato l'immagine dell'abitazione signorile, specie nella struttura interna, a causa di frazionamenti e mutazioni nelle destinazioni d'uso; villa Melzi Dolci. Al secolo XVII si fa risalire l'origine del convento francescano, la cui trasformazione in residenza civile avvenne a partire dal 1822, quando verme acquistata dalla famiglia Melzi. La trasformazione dallo schema a cortile chiuso in quello ad U, richiesto dalle nuove funzioni, avvenne con un felice inserimento negli spazi urbani, poiche' la demolizione dei corpi di fabbrica a sud-ovest, ha permesso uno stretto dialogo tra gli spazi racchiusi della casa e quelli della piazzetta antistante; palazzo Viani Visconti. Si tratta di uno degli schemi tipici adottati nelle dimore settecentesche lombarde, impostato su di un cortile quadrilatero che, in corrispondenza dell'ingresso, si sviluppa con due ulteriori corpi di fabbrica a formare un corpo ad U, rivolto verso lo spazio pubblico. Lungo l'asse principale si susseguono gli ambienti della dimora: porticati, scalone, salone e, verso mezzogiorno, una veranda sul giardino. Per quanto riguarda la datazione del complesso, esso risulta gia' compiutamente rappresentato nella rilevazione del primo catasto austriaco del 1721. Successivamente a questa data, nel corso del Settecento ad opera di Sebastiano Viani, vennero attuate consistenti migliorie, anche di carattere architettonico. Dalla sua funzione di dimora signorile, durante il corso dell'Ottocento, l'edificio venne modificato per ospitare differenti attivita'. Queste trasformazioni d'uso comportarono la chiusura dei porticati e delle logge e molti interventi interni, che tuttavia mantennero intatta la volumetria dell'edificio fino agli anni Sessanta, quando una delle ali fu abbattuta per dare spazio ad un edificio multipiano, che ha deturpato irrimediabilmente l'ambiente, in parte gia' compromesso dall'apertura ottocentesca della strada del Sempione; a Taino, villa Crivelli Serbelloni. Complesso con corpi di fabbrica disposti attorno ad un cortile pressoche' quadrato. Di essi, quelli a settentrione costituiscono la casa signorile vera e propria, mentre quelli disposti a sud rivelano un'originaria destinazione a rustico. A separare il duplice organismo si eleva una torre con loggia aerea, di recente fattura. La struttura e la posizione elevata dell'edificio fanno supporre che la villa sia frutto della trasformazione di un originario organismo tardo medioevale a carattere difensivo, probabilmente attuata verso la fine del Cinquecento. I successivi rimaneggiamenti si riferiscono piu' a particolari stilistici che costruttivi, come l'aggiunta della loggia sulla torre e la trasformazione di porte e finestre nel cortile. L'ambiente che attornia la villa presenta un duplice volto: la zona che collega la casa con il borgo, forse piu' antica, conserva una struttura con lungo viale che si sviluppa lungo il crinale piu' alto del colle; la zona nord-occidentale, sulla quale si affacciano i saloni e le terrazze, e' sistemata secondo il gusto romantico della meta' dell'Ottocento; a Travedona Monate, villa Pirovano Visconti di Modrone Brustio. La casa e' molto semplice e rispecchia gli orientamenti eclettici della villa isolata a corpo di fabbrica compatto, con aggiunta successiva di due massicce ali a forma di torre, eliminate negli anni Cinquanta. Tra gli ambienti interni, ben conservato nella sua struttura ottocentesca e' il piccolo salone all'angolo sud-ovest, con bel parapetto in ferro battuto. Interessante sotto il profilo paesistico e' la posizione panoramica della villa e del parco che consente una splendida veduta della conca di Varese, della cerchia prealpina e alpina; a Varano Borghi, villa Borghi. L'edificio appartiene al periodo della fioritura delle grandi ville romantiche. Essa e' frutto di ampliamenti e modifiche di un edificio piu' antico, apportati dalla meta' dell'Ottocento in poi dalla famiglia Borghi. All'architetto Paolo Cesa Bianchi si deve la struttura attuale, che utilizza forme vagamente rinascimentali. Interessante la soluzione dell'atrio, che si sviluppa su due piani grazie al collegamento operato dal grande scalone e da un'apertura centrale balaustrata, che collega spazialmente i piani sovrapposti -: se e come il Governo intenda favorire la conservazione e/o il recupero degli edifici e dei documenti sopra elencati, favorendone la fruizione al pubblico ovvero la prosecuzione di attivita' produttive o manifatturiere; se ed in che modo il Governo intenda valorizzare, per quanto di competenza, detto poderoso patrimonio culturale, artistico e architettonico ai fini culturali e turistici, favorendone quando possibile la funzione al pubblico, anche ai fini turistici. (4-18762)
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