INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18509 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20121113
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-18509 presentata da FRANCESCO BARBATO martedi' 13 novembre 2012, seduta n.717 BARBATO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: il 7 novembre 2012 si sono astenuti dal lavoro nell'arco dell'intera giornata i dipendenti dell'azienda COMPASS che operano all'interno della Camera dei deputati; l'iniziativa scaturisce dall'annunciato licenziamento di 15 unita' lavorative da parte della «Compass Group» che gestisce la ristorazione di palazzo Monte Citorio; secondo il comunicato firmato Cgil (Filcams), Cisl (Fisascat), Uil (Tucs) «A seguito dell'attivazione della procedura 223/91 del 25 settembre 2012 da parte della Compass Group riguardo al licenziamento su scala nazionale di 824 lavoratori poniamo in evidenza il dramma sociale che si verificherebbe nel caso in cui venissero licenziati i 15 dipendenti previsti dall'azienda sull'appalto del reparto caffetteria all'interno della Camera dei deputati»; la «Compass Group» e' in Italia da 40 anni; nel 1967 nasce la Onama s.n.c. di Mario e Paolo Bianchi; nel 1977 Onama si trasforma in s.p.a. e gestisce 20.000 pasti giorno con le filiali di Milano e Torino; nel 1987 l'azienda sviluppa un'apposita linea per la ristorazione sanitaria, nello stesso anno viene completata la copertura del territorio con l'apertura della filiale Onama di Salerno; nel 1988 nasce Ristomat, societa' operante nel settore dei buoni pasto; Compass Group Italia s.p.a. e' una delle principali protagoniste nel mercato italiano nell'ambito della ristorazione collettiva, dei servizi di supporto nonche' dei buoni pasto; l'organico e' attualmente composto da 7.941 dipendenti di cui 16 dirigenti, 65 quadri, 487 impiegati, 7.373 operai, al netto dei rapporti non a tempo indeterminato; Compass Group e' affidataria dei servizi di ristorazione a palazzo Monte Citorio e, degli 824 licenziandi, 15 sono di servizio alla Camera dei deputati; in data 7 novembre 2012 Repubblica.it informa: «Tra i quindici dipendenti a tempo indeterminato della Compass in sciopero ci sono padri e madri di famiglia che, lavorando a tempo pieno, portano a casa uno stipendio al massimo di 1.100 euro al mese (che sono invece 600/700 in caso di part-time, ndr): "Se non avremo risposte sul nostro futuro - dicono - continueremo lo sciopero a oltranza". E in tutta Italia i colleghi della Compass che rischiano il posto sono in totale 824»; il 25 settembre 2012 Compass Group Italia spa ha aperto una procedura di licenziamento collettivo per 824 lavoratori, effetto e conseguenza delle nuove norme cosiddette «Fornero» in tema di licenziamenti; la comunicazione aziendale recita: «allo stato la Compass Group Italia S.p.A si trova nella necessita' di procedere a risolvere il rapporto di lavoro per complessive n. 824 non dirigenziali (al netto dei rapporti non a tempo indeterminato), che risultano essere strutturalmente in esubero rispetto alle mutate esigenze organizzative e produttive, di cui 12 quadri, 147 impiegati, 665 operai»; il futuro di 824 famiglie appare segnato dalla volonta' di questa multinazionale inglese che vuole aumentare i propri profitti; allo stato dei fatti la Compass Group non risulta interessata dalla crisi economica odierna; da ottobre 2011 al settembre 2012 sono state svolte oltre 97 mila ore di supplementare, oltre 29 mila ore di straordinario, 170 mila ore circa di ferie e permessi non goduti, assunzioni di stagisti e interinali; numeri in crescita che certificano la buona salute della struttura organizzativa del gruppo inglese; a seguito della decisione unilaterale da parte dell'azienda di procedere ai suddetti licenziamenti senza la preventiva contrattazione sindacale prevista dalla legge, e' stata proclamata l'azione di sciopero che ha coperto la turnazione dell'intera giornata lavorativa; a Bruxelles il Parlamento europeo ha condannato l'Italia per le mancate tutele nei confronti dei licenziamenti collettivi adottati dalle aziende, che portano la nostra disoccupazione al 12 per cento e aumentano le tensioni sociali nel Paese; la direttiva 98/59/CE obbliga i datori di lavoro che prevedono di effettuare licenziamenti collettivi di procedere a consultazioni con i rappresentanti dei lavoratori al fine di raggiungere un accordo; sempre il Parlamento europeo ha disposto che nelle consultazioni vanno esaminate le opportunita' di evitare i licenziamenti collettivi o di ridurre il numero di lavoratori interessati nonche' di attuare le conseguenze dei licenziamenti ricorrendo a misure sociali di accompagnamento intese in particolare a facilitare la riqualificazione e la riconversione dei lavoratori licenziati -: se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e, per quanto di competenza, quali iniziative intendano assumere al fine di aprire un tavolo con il Compass Group per difendere tutti i posti di lavoro e fare chiarezza su questa anomala decisione assunta, chiedendo da subito il ritiro della lettera datata 25 settembre 2012.(4-18509)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18509 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20121113
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18509 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20121113
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI)