INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18161 presentata da BARBATO FRANCESCO (ITALIA DEI VALORI) in data 20121017

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-18161 presentata da FRANCESCO BARBATO mercoledi' 17 ottobre 2012, seduta n.705 BARBATO. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: alle elezioni regionali del marzo 2010, con il 57,76 per cento dei voti, viene eletto presidente della regione Calabria l'onorevole Giuseppe Scopelliti; il 30 luglio 2010, al fine di dare attuazione al piano di rientro dai disavanzi nel settore sanitario della regione Calabria, il Consiglio dei ministri ha nominato commissario ad acta il presidente della regione, onorevole Giuseppe Scopelliti; il 19 ottobre 2011, Repubblica informa: «Falso in bilancio. È questa l'accusa che la Procura della Repubblica di Reggio contesta al governatore Giuseppe Scopelliti. Il Presidente della Regione Calabria nella tarda serata di ieri ha infatti ricevuto un invito a comparire per essere interrogato dal pool di magistrati che indaga sul "caso Fallara", la maxi inchiesta che sta tentando di far luce sul buco nelle finanze del Comune, quantificato proprio nelle scorse ore in 170 milioni di euro. La notizia e' stata diffusa dallo stesso Scopelliti, finito nel vortice giudiziario nella qualita' di sindaco, ruolo che ha ricoperto in riva allo Stretto dal 2002 fino alle regionali del 2010»; il 16 febbraio 2012, www.cn24.tv riporta: «Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro della sanita', ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura della Repubblica di Catanzaro. A Scopelliti vengono contestati la stipula del "Patto di Legislatura" tra la Regione e l'Aiop, la delibera di giunta relativa al rinnovo del protocollo d'intesa tra Regione Calabria e l'Universita' Magna Graecia e l'approvazione con delibera di giunta del regolamento attuativo contenente i requisiti minimi per l'autorizzazione al funzionamento e le procedure per l'accreditamento dei centri socio riabilitativi per disabili e la riconversione dei servizi Siad, relativi alla Fondazione Betania Onlus. Provvedimenti assunti senza preventivo parere del "Tavolo Massicci". Indagato, oltre a Scopelliti, anche il Dirigente Generale della Presidenza Franco Zoccali. Per la convenzione con l'Universita' Magna Graecia, risultano inoltre indagati il dg del Dipartimento salute Antonino Orlando e per la delibera relativa alla Fondazione Betania l'assessore al lavoro Francescantonio Stillitani ed una dirigente del dipartimento»; il 31 luglio 2012, si legge: «Secondo i magistrati della Dda di Reggio, era Dominique Surace, ex consigliere comunale della lista "Alleanza Per Scopelliti", il dominus della cosca De Stefano Tegano per la grande distribuzione. In concorso con Giuseppe Rechichi, ex direttore della Multiservizi, Surace avrebbe utilizzato anche la societa' mista per accaparrare consenso elettorale. Ed i giochi di forza in chiave politica passavano anche dalla garanzia di superamento degli esami di maturita' per gli iscritti ad una nota scuola privata della citta'. L'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip reggino su richiesta del procuratore Ottavio Sferlazza e del sostituto procuratore Stefano Musolino ha raggiunto oltre a Surace e Richichi, altre quattro persone. Sequestrati anche beni per un valore di 122 milioni di euro». (www.stopndrangheta.it); il 3 agosto 2012, Corriere.it pubblica: «Nuovo avviso di garanzia per il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, che risulta essere indagato nell'ambito dell'inchiesta relativa alla nomina di Alessandra Sarlo nel ruolo di direttore generale del dipartimento controlli»; il 4 agosto 2012, Ilfattoquotidiano.it riferisce: «Milioni di euro pubblici spesi in pochi anni per far ballare i reggini e (perche' no?) creare consenso. L'esponente di punta del Pdl calabrese, il 20 luglio scorso, e' stato rinviato a giudizio assieme ai tre revisori dei conti del comune di Reggio. Abuso d'ufficio e falso in atto pubblico: per i magistrati "avrebbero falsamente rappresentato, nella contabilita' dell'ente, dati e circostanze determinando l'approvazione dei bilanci di previsione per gli anni 2008 e 2009 nonche' quella del rendiconto di gestione per l'anno 2008". L'inchiesta poggia le sue basi su una relazione redatta dai periti della Procura. Centinaia di pagine in cui i consulenti dei pm hanno stimato un "buco" di 87 milioni di euro, che sarebbero parte dei 170 milioni "certificati" dagli ispettori del ministero dell'Economia in merito al disavanzo maturato dal 2006 al 2010.»; nel novembre 2009, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, e' stato condannato dalla Corte dei conti al pagamento di un milione e 300 mila euro, in solido con il tecnico del comune Giuseppe Granata, per l'acquisto della ex fabbrica per la lavorazione degli agrumi Italcitrus (www.reggiocalabrianotizie.it); il 20 giugno 2010, si legge: «Scopelliti nel novembre scorso, e' stato rinviato a giudizio dal gip di Reggio per occupazione abusiva di spazio demaniale e violazione del codice della navigazione, avendo fatto sorgere a meno di trenta metri dalla battigia quattro gazebo sul lungomare di Reggio. I gazebo in questione sarebbero stati costruiti senza i necessari pareri degli uffici competenti e, quindi, senza il nulla osta del demanio marittimo». (www.infiltrato.it e http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe-Scopelliti); il 21 settembre 2010 un articolo su www.strill.it riferisce: «condannato a sei mesi di reclusione (pena sospesa) Giuseppe Scopelliti, ex sindaco di Reggio Calabria e attuale Presidente della Giunta Regionale, Antonio Canidi, ex assessore all'Ambiente del Comune di Reggio e attuale Assessore Regionale alle Attivita' Produttive, e il dirigente comunale Igor Paonni. Il processo, riguardante la bonifica della discarica di Longhi Bovetto, vedeva i tre alla sbarra per omissione di atti d'ufficio. Secondo il pm Ombra, Scopelliti (difeso dagli avvocati D'Ascola, Morace e Melissani) e Caridi (difeso dall'avvocato Polimeni) avrebbero dovuto porre in essere adeguate azioni di programmazione, controllo e vigilanza sull'operato del dirigente Paonni (difeso dall'avvocato Mallamaci) che, sempre secondo l'accusa, sarebbe responsabile della mancata esecuzione dei lavori di bonifica della zona, in quanto curatore del progetto preliminare e della realizzazione delle opere necessarie alla bonifica del sito»; il 13 aprile 2011 su Ilfattoquotidiano.it si riporta la seguente notizia: «"Giuseppe Scopelliti, il presidente della Regione Calabria? Conosco lui, suo fratello Francesco che sta a Como e fa l'assessore. Io, signor giudice, conosco un po' tutti". Diciassette marzo 2011. Giornata di celebrazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Settimo piano della Procura di Milano. Ufficio del gip Giuseppe Gennari, marchigiano, giovane, preparato. Davanti a lui, Paolo Martino sta parlando gia' da qualche minuto. Tre giorni prima e' stato arrestato per associazione mafiosa. I magistrati lo ritengono il grande tessitore degli affari della 'ndrangheta in riva al Naviglio»; come riportato nel libro di Pierfrancesco De Robertis «La Casta invisibile delle regioni. Costi, sprechi e privilegi» (edito da Rubbettino nel 2012), la Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali, nella relazione sullo stato della sanita' nella regione Calabria, ha scattato una fotografia che rappresenta «un atto d'accusa pesantissimo al governo regionale, presente (governatore Scopelliti, Pdl) e passati (dal 2005 al 2010 Agazio Loiero, Pd, a guida di una giunta di centrosinistra, e prima di lui dal 2000 al 2005 Giuseppe Chiaravallotti, ex magistrato, alla testa di una coalizione di centrodestra)»; nel libro si legge altresi' che il malgoverno calabro «ha portato a un disavanzo per il settore sanitario (solo stimato) di oltre un miliardo di euro» (pagg. 152-153); la Commissione, nella sua relazione conclusiva, come l'interrogante ha gia' sostanzialmente avuto modo di segnalare in un intervento in Assemblea, ha riscontrato «dati contabili e di bilancio inaffidabili; (...) tardiva e in alcuni casi omessa approvazione del bilancio di esercizio; (...) illegittimita' rilevate nell'acquisto di farmaci; mancata utilizzazione di strutture sanitarie e apparecchi medico-sanitari; inosservanza delle norme nazionali e comunitarie in materia di affidamento di appalti pubblici; pagamento di fatture riferibili a operazioni inesistenti; ritardato pagamento ai fornitori; illegittimo conferimento di incarichi professionali e consulenze; carenza di un efficiente sistema di controllo»; emerge, altresi', che «manca la rintracciabilita' delle spese» e che «non esistono i bilanci», posto che «la Corte dei Conti parla di una mancanza di tracciatura contabile e di dati ottenuti di fatto a voce» (Pierfrancesco De Robertis «La Casta invisibile delle regioni» Rubbettino 2012, pag. 153); nei giorni scorsi vi e' stato l'inedito scioglimento del comune di Reggio Calabria per infiltrazioni della criminalita' organizzata ed e' singolare che la citata amministrazione sia stata sciolta benche' nessuno degli amministratori comunali attuali risulti indagato. Ad avviso dell'interrogante l'insostenibile situazione prodottasi in Calabria e' da ascrivere a quello che appare un modello di gestione riconducibile al Presidente della Regione Scopelliti; allo stato attuale risultano essere oggetto di commissariamento da parte del Governo i servizi sanitari di cinque regioni (Calabria, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio), con l'attribuzione dell'incarico di commissario, come previsto dalla legge, ai rispettivi presidenti di regione, i quali in questa veste possono esercitare speciali poteri; va segnalato, tuttavia, che in Molise il 7 giugno 2012 e' stato nominato un commissario ad acta per l'adozione e l'attuazione degli obiettivi prioritari del piano di rientro e dei successivi programmi operativi per il piano di rientro dei disavanzi regionali nella persona di Filippo Basso, mentre nella regione Lazio il 16 ottobre 2012 e' stato nominato Enrico Bondi, quale commissario ad acta per la sanita' in sostituzione di Renata Polverini; alla luce dell'insostenibile dissesto della gestione sanitaria calabrese, che, a giudizio dell'interrogante, implica una netta responsabilita' del presidente della regione Scopelliti, e dei recenti interventi del Governo che ha nominato nuovi commissari ad acta in situazioni che appaiono meno gravi rispetto a quella registrabile in Calabria, non si comprende come il presidente Scopelliti possa continuare a svolgere l'incarico di commissario ad acta -: se si intendano assumere le iniziative di competenza per l'immediata rimozione da commissario ad acta alla sanita' nella regione Calabria dell'onorevole Scopelliti, sostituendolo con una figura tecnica specializzata ed altamente qualificata, esterna al tessuto regionale. (4-18161)
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