INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17725 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19960110
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Ai Ministri delle risorse agricole, alimentari e forestali e dell'interno. - Per sapere - premesso che: con un regio decreto del 1850, fu imposto ai napoletani residenti in alcuni quartieri di Napoli il pagamento di una tassa per la bonifica delle paludi. Ebbene, dopo circa un secolo e mezzo, incredibilmente i cittadini che vivono nella parte orientale della citta' continuano a pagare la tassa borbonica; pur paradossale, questa situazione rivela quanto siano fondate le proteste dei cittadini e delle associazioni di categoria che, non riuscendo a percepire il beneficio derivante dall'attivita' del Consorzio di bonifica, con crescente e robusta determinazione si oppongono al pagamento dei contributi consortili sino a chiedere la liquidazione degli istituti consortili quali enti inutili; la contrapposizione, a volte anche dura, tra la presunta utenza ed alcuni Consorzi di bonifica ha avviato un serrato dibattito sul ruolo e sulla necessita' di tenere in vita questi istituti. Per la molteplicita' degli interessi rappresentati, il confronto non ha ancora aggiunto alcun elemento di novita' rispetto alle posizioni tradizionalmente note e che possono essere riassunte nelle affermazioni del presidente dell'Associazione nazionale bonifiche, Arcangelo Lobianco e nel pronunciamento del TAR della Campania. Il primo richiamandosi ai princi'pi sanciti dalle vigenti leggi in materia, continua a sostenere che "le opere per il funzionamento degli impianti e per la gestione dei Consorzi di bonifica devono essere ripartite tra tutti gli immobili che ne traggono beneficio, senza alcuna distinzione tra quelli agricoli ed extragricoli", mentre il Tribunale amministrativo della Campania avrebbe recentemente affermato la non assoggettabilita' degli immobili urbani ai contributi di bonifica con conseguente aggravio su quelli a destinazione agricola; l'indagine parlamentare conoscitiva sui Consorzi di bonifica, quattordici audizioni e l'enorme mole di dati raccolta con appositi questionari e forniti dall'ANBI hanno, tra l'altro, posto in evidenza l'assoluta mancanza "... di oggettivita' nella determinazione, chiarezza e trasparenza nella imposizione e che non in tutte le realta' consortili e' stato approvato il piano di classifica ..."; quest'ultimo e' lo strumento che individua i criteri tecnici ed economici per la determinazione del beneficio arrecato agli immobili consorziati dall'azione di bonifica e dato che il beneficio non puo' essere posto in discussione se ne deduce che mancando il piano di classifica esso sia inesistente facendo venire cosi' meno la stessa ragion d'essere del Consorzio di bonifica; nella relazione Peretti viene inoltre rimarcata la notevole incidenza che i Consorzi di bonifica esercitano nel comparto produttivo agricolo "... essi rappresentano una istituzione necessaria in quanto operano realmente sul territorio per assicurare la difesa del suolo, la raccolta e utilizzazione delle acque a prevalente uso agricolo e la salvaguardia dell'ambiente ... i Consorzi sono l'unico strumento attraverso il quale l'agricoltura partecipa direttamente alla politica territoriale ..." (il che e' tutto da dimostrare!) per cui riesce di difficile comprensione la sopravvivenza di tali istituti laddove i suoli col passare degli anni non solo hanno mutato destinazione d'uso ma sono stati profondamente trasformati dal lavoro dell'uomo in funzione dei nuovi indirizzi produttivi -: se gli organismi regionali campani di controllo abbiano accertata l'esistenza e la corretta formulazione dei piani di classifica e se abbiano provveduto a nominare i Commissari ad acta per tutte quelle realta' consortili inadempienti; quali iniziative siano state promosse almeno negli ultimi quindici anni per tutelare il paesaggio e l'ecosistema agrario, per proteggere lo spazio rurale, per garantire l'irrigazione e la sicurezza idraulica del territorio dal Consorzio di bonifica Napoli-Volla e da quello della Conca di Agnano delle aree di loro pertinenza; se i due Consorzi napoletani abbiano elaborato ed approvato nei tempi e nei modi previsti dalla legge il piano di classifica, anche per poter meglio comprendere i benefici arrecati visto che le aree consortili sono state oggetto di massicci insediamenti abitativi con la conseguente scomparsa di ogni attivita' agricola di qualche rilievo; a quali procedimenti s'intenda dar vita, ove mai fosse accertata l'inesistenza di qualsiasi beneficio, per affrancare centinaia di cittadini napoletani ingiustamente vessati da una iniqua ed anacronistica tassa. (4-17725)
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2014-05-14T20:35:38Z
4/17725
PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE)