INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16798 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930727
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Ai Ministri dell'interno e per i beni culturali ed ambientali. - Per conoscere - premesso che: il consiglio circoscrizionale di Chiaia, San Ferdinando, Posillipo (Napoli) in data 13 ottobre 1988 ha approvato un ordine del giorno nel quale, tra l'altro, si legge che: "Il comune di Napoli e' proprietario del suolo alla via Chiatamone, costituente intercapedine tra gli Hotel Royal e Continental, suolo che risulta gravato da servitu' di passaggio in favore della proprieta' dell'Hotel Royal e di cui e' conduttrice la societa' CIA fin dal 1960 con vari atti deliberativi, l'ultimo dei quali risalente al 1978; tra gli anni 1979 e 1986 nessun provvedimento amministrativo viene adottato sia in ordine alla proroga del fitto che all'aggiornamento del canone di locazione, anzi, con nota 2674 del 16 giugno 1982 dell'assessore pro tempore al Patrimonio, indirizzata alla CIA, viene manifestata l'intenzione dell'Amministrazione di rientrare in possesso dell'area per la sua utilizzazione a fini sociali; con delibera n. 6621 del 28 luglio 1987, il Commissario straordinario Vitiello, a consiglio comunale gia' insediato, e quindi con un vero e proprio colpo di mano, stabilisce con la CIA un nuovo contratto di locazione della durata di 9 anni, rinnovabile di nove anni in nove anni per novanta anni, autorizzandola contemporaneamente a manomettere il sottosuolo; la societa' CIA nell'ottobre 1987, ha chiesto all'Assessorato industria e artigianato della regione Campania, l'intestazione a proprio nome delle concessioni di sfruttamento delle acque ferrate, precedentemente intestate alla vecchia proprieta' dell'Hotel Continental; la Giunta regionale, con delibera n. 1510 del 1982, delibera comunque mai resa esecutiva, aveva deciso di revocare le predette concessioni di sfruttamento delle sorgenti del Chiatamone intestate a privati, e questo per ristabilire alla regione la titolarita' al possesso ed allo sfruttamento delle stesse; in data 5 agosto 1988 il Servizio industria della regione Campania ha inviato al sindaco di Napoli richiesta di parere circa i programmi di sfruttamento delle acque ed il conseguente trasferimento alla societa' CIA delle predette concessioni; tutto cio' premesso e considerato, ritenendo che spetti al Consiglio comunale ogni ulteriore determinazione in materia di concessione ed utilizzo del suolo in oggetto e delle sorgenti tutte del Chiatamone, impegna la Giunta comunale a non procedere ad ulteriori atti che possano compromettere ipotesi di sfruttamento per uso pubblico oltre a pregiudicare la piena sovranita' del comune sul suolo e sul sottosuolo dell'intercapedine oltre che su tutte le sorgenti del Chiatamone, impegna inoltre la Giunta comunale a revocare, per manifesta illegittimita' la delibera Commissariale n. 6621 del 28 luglio 1987, delibera assunta coi poteri del consiglio, avente ad oggetto il rinnovo alla CIA della locazione del suolo e del sottosuolo dell'intercapedine predetta con la contestuale autorizzazione a opere da realizzare nel sottosuolo; l'illegittimita' si sostanzia nel fatto che il Consiglio comunale era gia' nella pienezza dei propri poteri, alla data di adozione della delibera, cosi' come disposto dall'articolo 281 del testo unico della legge comunale e provinciale del 1915. Il Consiglio di circoscrizione di Chiaia, San Ferdinando e Posillipo impegna, pertanto, l'Amministrazione comunale a relazionare al Consiglio entro 60 giorni su una ipotesi organica e complessiva di riutilizzo pubblico di tutte le sorgenti, dove possibile anche a fini termali, per ripristinare un'antica e mai dimenticata tradizione del popolo napoletano, risalente alla seconda meta' del 1600" -: se risulti ai ministri quale sia stato l'esito del voto del consiglio di quartiere di Chiaia - San Ferdinando - Posillipo, se sia stato accolto e la delibera di favore nei confronti della CIA sia sta revocata o in caso contrario perche' cio' non sia avvenuto, nonostante i ripetuti impegni degli amministratori comunali di voler risolvere il problema del recupero delle antiche e popolari acque del Chiatamone; se la regione Campania abbia concesso alla CIA l'intestazione delle concessioni di sfruttamento che costituiscono, per quanto riguarda la fonte in parola, un vero e proprio esproprio della proprieta' demaniale e dell'interesse generale della collettivita'; i motivi per i quali la regione Campania non abbia mai reso esecutiva la delibera n. 1510 del 1982 con la quale aveva deciso di revocare la concessione e se e quali precisi programmi abbia il comune di Napoli per il ripristino e la gestione pubblica della sorgente termale in parola. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella decima legislatura, n. 4-09336 del 27 ottobre 1988. (4-16798)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16798 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930727
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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4/16798
PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE)