INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16645 presentata da SCERMINO FELICE (PROG.FEDER.) in data 19951206

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_16645_12 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro del tesoro. - Per sapere - premesso che risulta all'interrogante che: da recenti notizie apparse sugli organi di stampa nazionali e locali l'istituto bancario "Credito emiliano", con sede centrale in Reggio-Emilia, sarebbe in trattativa per l'acquisizione di una cospicua quota azionaria del Credito commerciale tirreno, istituto bancario con sede in Cava de' Tirreni (provincia di Salerno); il Credito commerciale tirreno e' un istituto con un forte radicamento nel territorio locale tant'e' che, oltre alla sede centrale di Cava de' Tirreni, esso e' presente con altre filiali e/o agenzie in Napoli, Salerno, Ascea (SA), Acciaroli (SA), Nocera Superiore (SA), Sala Consilina (SA), Solofra (AV), e Vietri sul Mare (SA); l'eventualita', assai verosimile, che la suddetta acquisizione possa costituire una incorporazione di fatto del CCT da parte del CREDEM, ha determinato gravi motivi di preoccupazione negli ambienti economici e produttivi della citta' di Cava de' Tirreni, afflitta anch'essa, come tutte le realta' economiche del Mezzogiorno, dalle note difficolta' di accesso al credito bancario; le ragioni di tale preoccupazione consistono nei seguenti elementi: 1) il CCT e' l'ultima banca locale di rilievo che ancora opera nella provincia di Salerno. E un territorio con un fortissimo tasso di disoccupazione, con scarsita' di mezzi finanziari, con acute necessita' di investimenti non puo' concedersi il lusso di mettere a rischio la destinazione dei propri risparmi, che e' ragionevole presumere saranno impiegati nel nord per investimenti meno rischiosi e piu' remunerativi; 2) il CCT fornisce lavoro alla societa' di servizi Metelliana spa che di fatto e' un centro elettronico esterno alla banca e che occupa circa 60 addetti. L'incorporazione dell'istituto bancario da parte del CREDEM, che non ha bisogno di tale centro elettronico esterno, produrrebbe la perdita di altri 60 posti di lavoro, dato che la Metelliana non starebbe sul mercato senza la commessa bancaria; 3) il CREDEM non e' preceduto da una buona fama e certamente non riesce ad attirare la fiducia delle comunita' in cui opera. Invero, nelle interrogazioni a risposta scritta del 29 marzo 1995 dell'onorevole Mattioli si lamentano a carico del predetto istituto abusi, licenziamenti gratuiti e violazioni dei diritti in danno dei dipendenti. Inoltre la regione Siciliana unitamente al consiglio comunale di Paterno', si oppose nel 1994 all'acquisizione da parte del CREDEM della Banca popolare di detto comune, richiedendo un ripensamento alla Banca d'Italia che aveva dato il proprio assenso all'operazione; la lotta per la difesa del risparmio non e' solo la lotta per la difesa del posto di lavoro di dipendenti di casse rurali e banchette locali: e' una lotta per l'autofinanziamento delle economie locali nel momento in cui i rubinetti finanziari che collegano centro e periferia sono stati chirurgicamente sigillati o si sono semplicemente essiccati; a dispetto dell'aggressione subita dalle altre aziende di credito, il CCT e' riuscito nel corso degli ultimi anni a conservare inalterate le proprie quote di mercato; la massa fiduciaria (la sola raccolta diretta) si attesta oggi sugli 800 miliardi: di questa piu' del 50 per cento proviene dalla clientela della filiale di Cava de' Tirreni. E' questo un dato che si commenta da se'. La sola Cava de' Tirreni consegna al CCT circa 450 miliardi di propri risparmi; la banca locale restituisce alla citta' di Cava de' Tirreni 105 miliardi che vanno direttamente a finanziare attivita' commerciali, industriali e professionali; dato ancora piu' significativo da sottolineare e' che il CCT impiega complessivamente altri 460 miliardi all'interno del comprensorio Salerno - Avellino - Napoli. In sintesi il CCT finanzia imprenditoria e famiglie campane per oltre 560 miliardi annui: tutto cio' senza l'ombrello di garanzie e prebende statali; il CCT ha problemi di patrimonializzazione, non di redditivita'. Da voci raccolte sembra che il bilancio dell'istituto consentira' a fine anno un considerevole rafforzamento delle riserve per vari miliardi. Cio' non risolve i problemi di sottocapitalizzazione dell'azienda, ma dimostra la buona capacita' di produzione di reddito. Tali risultati sono stati conseguiti in un contesto in cui tutte le banche hanno accusato notevoli difficolta'; in tale contesto il commissariamento del CCT appare preferibile all'ipotesi di incorporazione da parte del CREDEM. Il commissario infatti avrebbe tutto il tempo per verificare quali sono le condizioni alle quali l'azienda puo' essere messa sul mercato e a chi possa essere utilmente ceduta. Cio' e' tanto piu' valido ed opportuno se si considera che, nel caso di inevitabilita' dell'incorporazione, sia un istituto di dimensioni nazionali con un forte radicamento meridionale a candidarsi per tale operazione -: se il Ministro del lavoro sia a conoscenza dei fatti di cui sopra; se non ritenga che la traumatica incorporazione temuta, aggravi il depauperamento della liquidita' finanziaria circolante nel tessuto economico salernitano; se non ritenga di intervenire perche' la Banca d'italia rivaluti l'ipotesi del commissariamento anche ai fini dell'intervento successivo di un grosso istituto con forte radicamento meridionale o di una spontanea futura capitalizzazione dell'istituto commissariato. (4-16645)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16645 presentata da SCERMINO FELICE (PROG.FEDER.) in data 19951206 
xsd:integer
19951206- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16645 presentata da SCERMINO FELICE (PROG.FEDER.) in data 19951206 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
CALVANESE FRANCESCO (MISTO) 
SALES ISAIA (PROG.FEDER.) 
TRIONE ALDO (PROG.FEDER.) 
xsd:dateTime 2014-05-14T20:33:35Z 
4/16645 
SCERMINO FELICE (PROG.FEDER.) 

data from the linked data cloud

DATA