INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15734 presentata da DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI) in data 20120417
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-15734 presentata da ANITA DI GIUSEPPE martedi' 17 aprile 2012, seduta n.622 DI GIUSEPPE. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: come ampiamente documentato da atti processuali, articoli di giornale, servizi televisivi (tra i quali si cita il servizio del programma Mediaset «Striscia La Notizia» e l'inchiesta del programma Rai «Report»), il comune di Castelmauro (Campobasso) e' oggetto di una particolare vicenda; da oltre 30 anni, infatti circa duemila fusti, contenenti materiali radioattivi, sono rimasti in una cantina, al numero civico 6 di via Palazzo nel cuore del centro abitato; le autorita' competenti, gli amministratori, i tribunali, hanno intimato al fisico nucleare Quintino De Notariis, proprietario di quel deposito, di rimuovere a sue spese i bidoni stipati, ma per 25 anni il titolare del deposito si e' rifiutato di ottemperare ai decreti e di attivarsi per lo smaltimento delle scorie; secondo quanto noto, tra il 1980 e il 1987, il dottor Quintino De Notariis, tramite la sua ditta Canrc (Centro applicazioni nucleari, radiazioni e controlli, con sede a Termoli), ha stipato nella sua cantina un numero imprecisato di fusti che, secondo misurazioni scientifiche, emettevano radiazioni alfa e gamma da sorgenti come il cobalto 60, l'americio 241, il carbonio 14 e il fosforo 32; da una prima ispezione risalente al 1984, fatta dal fisico nucleare Fortunato Pinelli, incaricato dall'allora Usl di Termoli, risulto' che quanto stoccato nella citata cantina «erano rifiuti presi negli ospedali del Molise e in qualche altra struttura fuori regione»; nel giugno del 1987 il dottor Ciro Candela, ispettore dell'Enea, che aveva effettuato un sopralluogo sia presso la sede del Canrc di Termoli che nel deposito di Castelmauro, dichiarava: «il Canrc ha effettuato trasporti di rifiuti radioattivi senza le autorizzazioni interministeriali necessarie, in quanto il De Notariis ha un'autorizzazione al trasporto occasionale, non sistematico; i fusti sono quattromila e sono accatastati e posti l'uno sull'altro tanto che ispezionarli e' impossibile; non esistono nello scantinato sistemi di sicurezza ne' di controllo ambientale»; dal 1995 il nuovo sindaco di Castelmauro, Tommaso Manes Gravina, subentrato a Giovanni De Notariis, fratello del fisico Quintino De Notariis, conferi' mandato all'avvocato Nicola De Benedicti, al fine di liberare il paese da quei fusti. Conseguentemente Quintino De Notariis allontano' dal deposito solo 47 fusti dei 1.833 (dati ufficiali, forniti dal dottor De Notariis) presenti, ovvero quelli non radioattivi, ma tossico-nocivi soggetti ad altra legge e ad altro trattamento. Anche se, secondo il parere dell'ispettore dell'ENEA Mario Paganini Fioratti «tutti i rifiuti di origine ospedaliera sono contemporaneamente radioattivi e tossico-nocivi, perche' sono materiali che hanno infezioni potenziali di origine biologica»; nel 1995 il dottor De Cristofaro, fisico del Crr-Pmip, a seguito di un sopralluogo congiunto con la Digos di Campobasso, dichiarava «Durante l'ispezione e' stata accertata l'esistenza di un locale completamente murato, stranamente non evidenziato nella piu' recente ispezione (luglio '95) dell'Anpa (Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) di Roma. La natura dei fusti stoccati nel predetto locale risulta sconosciuta e probabilmente non dichiarata...»; nel 1997 la regione Molise ha stanziato di 1 miliardo e 223 milioni di lire, per «recupero ambientale del Comune di Castelmauro attraverso lo smaltimento dei fusti con contenuto radioattivo». I fondi assegnati dalla giunta regionale alla comunita' montana «Monte Mauro», della quale Castelmauro fa parte, non sono mai stati erogati, seppur previsti in delibera e pubblicati sul bollettino ufficiale della regione (in data 16 aprile 1997); nel 2000 il Tar Molise emette un'ingiunzione a rimuovere tutti i fusti presenti nei locali di proprieta' del dottor Quintino De Notariis; nel 2002 anche l'Arpa Molise, a seguito di nuovi controlli, riscontra un «campo di radiazione, esterna al fabbricato in oggetto, superiore al limite previsto dalla normativa», tanto che la stessa regione Molise, presieduta da Michele Iorio, il 18 ottobre del 2002 emana un decreto intimando al dottor Quintino De Notariis, «a smaltire, nelle forme di legge, i fusti tossico-nocivi o pericolosi in suo possesso nonche' ad accollarsi tutte le spese, dirette e indirette, del trasferimento»; il 1 o agosto 2008, l'avvocato Giovanni De Notariis, a seguito del decesso del dottor Quintino De Notaris avvenuto il 27 novembre 2007, presenta un ricorso allo Stato italiano, intimando al Governo la rimozione dei duemila fusti radioattivi presenti nella famigerata cantina e in altri tre locali satelliti adiacenti, sottolineandone l'urgenza «essendo venuto a mancare il custode che con competenza e professionalita' controllava il deposito». Ne consegue che il dottor Guido Bertolaso, capo pro tempore della protezione civile, nomina un commissario per il problema della cantina, riconoscendola gravita' del caso; nel gennaio 2010 ha avuto luogo la rimozione dei bidoni radioattivi e la bonifica della cantina del fisico nucleare Quintino De Notariis, ma, come si legge in una nota ufficiale della prefettura di Campobasso, «durante le operazioni e' emersa la presenza di un locale, contenente 200 bidoni circa presumibilmente vuoti o contenenti rifiuti ospedalieri, che esulava dall'intervento previsto». La nota e' relativa ad un locale murato adiacente la famigerata cantina, non riconducibile direttamente al fisico De Notariis, e di cui non si conosce l'identita' dell'effettivo proprietario; la scoperta del locale murato ha portato nuove e numerose proteste della popolazione, stremata da oltre trenta anni di ansie e giustificate paure, e delle associazioni di ecologisti consapevolmente allarmate, cosi' che la prefettura di Campobasso ha chiesto alla presidenza del Consiglio come muoversi, senza ricevere, ad oggi, nessuna autorizzazione o disposizione. Inoltre, la prefettura di Campobasso aveva contestualmente interessato anche la regione Molise ed il comune di Castelmauro, ma ad oggi, non ha ricevuto alcuna risposta -: se il Governo sia a conoscenza di quanto esposto e quali interventi urgenti si intendano adottare per scongiurare ulteriori pericoli per la salute dei cittadini, dato che «tutti i rifiuti di origine ospedaliera sono contemporaneamente radioattivi e tossico-nocivi»; quali iniziative si intendano intraprendere per valutare il danno ambientale presumibilmente cagionato dalle sostanze radioattive, e per acclarare se vi siano eventuali responsabilita' connesse; se il Governo non ritenga utile istituire un tavolo tecnico convocando l'ANPA, l'ISPRA, l'Arpa Molise, la regione Molise ed il comune di Castelmauro. (4-15734)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15734 presentata da DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI) in data 20120417
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DI GIUSEPPE ANITA (ITALIA DEI VALORI)