INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14532 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19971216
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_14532_13 an entity of type: aic
Ai Ministri di grazia e giustizia e dell'interno. - Per sapere - premesso che: a seguito dell'omicidio della studentessa Marta Russo, avvenuto il 9 maggio 1997 all'interno dell'Universita' di Roma, nella notte fra il 14 e il 15 giugno successivo vennero arrestati, come responsabili dell'omicidio, l'impiegato Franco Liparota (successivamente scarcerato) e i dottori Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, assistenti presso la facolta' di filosofia del diritto, tuttora detenuti; gli arresti avvennero a seguito delle dichiarazioni della signora Gabriella Alletto, collaboratrice di segreteria, rese nell'interrogatorio del 14 giugno, alle ore 20 davanti alla Polizia giudiziaria e confermate alle ore 21,30 davanti al pubblico ministero Italo Ormanni; la signora Alletto era stata interrogata piu' volte nei giorni precedenti e precisamente: il 21 maggio; quattro volte il 27 maggio (dalle 2,30 alle 4,30; dalle 5,30 alle 6,30; dalle 7 alle 8,30; dalle 12,30 alle 14,10); il 29 maggio; l'11 giugno; il 13 giugno; nel corso di tutti questi interrogatori l'Alletto, ascoltata come persona informata sui fatti, aveva dichiarato di non sapere niente dell'omicidio e di non ricordare nulla di chi fosse presente e di cio' che fosse avvenuto nella stanza da cui, secondo l'accusa, sarebbe partito il colpo di pistola che uccise Marta Russo: al contrario, nel corso dell'interrogatorio del 14 giugno descrisse con precisione e in modo dettagliato atti, posizioni e movimenti dei presenti nella stanza al momento dello sparo; dal verbale del 14 giugno (reso pubblico a seguito dell'incidente probatorio cui la teste e' stata sottoposta) risulta che la Alletto dichiara di essersi decisa a confessare cosi' tardi sia per la paura delle conseguenze sia perche' aveva anche una specie di blocco psicologico che oggi - dice - dopo essere stata a lungo interrogata, con il vostro aiuto sono riuscita a superare; aggiunge poi che in passato non si sentiva, ne' in questura, ne' in procura, agganciata nel verso giusto dal suo punto di vista psicologico; risulta all'interrogante che la signora Alletto il giorno 14 giugno sia entrata negli uffici della questura di Roma in via Genova alle ore 11 del mattino e vi si sia trattenuta fino all'ora d'inizio dell'interrogatorio, vale a dire alle 20; e tuttavia di queste nove ore non vi e' traccia alcuna nei documenti prodotti dalla pubblica accusa; risulta all'interrogante, anche sulla base di quanto riferito dalla rivista specialistica Detective&Crime in un articolo del suo direttore Carmelo Lavorino, che nel corso delle nove ore di black-out informativo sull'attivita' della signora Alletto all'interno della Questura, la stessa sia stata interrogata con la partecipazione di uno psicologo; il dottor Aurelio Mattei, consulente o funzionario del SISDE, esperto in tecniche di suggestione ipnotica; nonostante l'importanza decisiva di tale interrogatorio e delle sue modalita', non esiste alcuna traccia, nei verbali prodotti dall'accusa, della partecipazione agli interrogatori del dottor Mattei, e del suo intervento sulla persona della signora Alletto -: se il Ministro di grazia e giustizia non intenda attivare gli strumenti ispettivi a sua disposizione per verificare se i fatti sopra riportati siano veri, se l'inchiesta sull'omicidio Marta Russo si sia svolta nelle forme e nei modi consentiti dalla legge e, in particolare: chi abbia autorizzato il dottor Aurelio Mattei, a collaborare all'inchiesta, e da chi sia stato retribuito per la sua partecipazione all'interrogatorio (non verbalizzato) del 14 giugno; perche' non esistano notizie e tantomeno verbali dell'interrogatorio cui e' stata sottoposta il 14 giugno, nell'arco di ore fra le 11 e le 20, la signora Alletto con la partecipazione del dottor Aurelio Mattei; se le modalita' dell'intervento dell'esperto in ipnosi siano state conformi alla legge; se alla difesa degli indagati Scattone e Ferraro sia stata sottratta, in sede di incidente probatorio, la possibilita' di agire in parita' di condizioni con l'accusa; se non si configuri, fra le altre, la violazione dell'articolo 136 del codice di procedura penale il quale stabilisce che il verbale di un interrogatorio deve contenere anche la descrizione di quanto chi lo redige ha fatto o ha constatato o e' avvenuto in sua presenza. (4-14532)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14532 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19971216
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14532 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19971216
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
MANCUSO FILIPPO (FORZA ITALIA)
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4/14532
TARADASH MARCO (FORZA ITALIA)