INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14405 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120110

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-14405 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 10 gennaio 2012, seduta n.567 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: domenica 1 o gennaio 2012 la prima firmataria del presente atto si e' recata in visita ispettiva presso la casa circondariale di Caltanissetta, accompagnata dai militanti radicali Gianmarco Ciccarelli e Giuseppe Nicosia; la delegazione e' stata ricevuta e accompagnata dal direttore dell'istituto, Angelo Belfiore, e dal comandante di Polizia penitenziaria, Michelangelo Aiello; la situazione riscontrata e' la seguente: l'istituto, costruito oltre un secolo fa, risulta gravemente sovraffollato; a fronte di una capienza regolamentare di 184 posti, i detenuti presenti sono 265, dislocati in due padiglioni; il primo padiglione ospita 151 detenuti comuni in regime di media sicurezza, nel secondo padiglione sono ristretti 113 detenuti in regime di alta sicurezza; il penitenziario ospita anche un collaboratore di giustizia; i detenuti in attesa di giudizio sono 139 (61 imputati, 50 appellanti, 28 ricorrenti), mentre quelli che scontano una condanna definitiva sono 126; il flusso di nuovi ingressi e scarcerazioni dopo pochi giorni di permanenza e' notevole (fenomeno delle cosiddette «porte girevoli»); qualche settimana prima della visita i detenuti presenti erano 360, secondo quanto riferito; al sovraffollamento e all'elevato turn-over dei detenuti si affianca la carenza di personale del Corpo di polizia penitenziaria: la pianta organica prevede 213 agenti, quelli effettivamente in servizio sono circa 170, secondo quanto riferito dal comandante Aiello; circa 40 agenti prestano servizio presso il Nucleo traduzioni e piantonamenti; «la caserma degli agenti aspetta da 5 anni il finanziamento, il progetto e' pronto, ma non riusciamo a farlo finanziare», riferisce il direttore; l'assistenza sanitaria e' assicurata da 6 medici e 6 infermieri; i detenuti tossicodipendenti sono circa 90, il Sert interno dispone di un medico, un infermiere e uno psicologo; le figure specialistiche presenti all'interno dell'istituto sono il dentista, lo psichiatra, il cardiologo, il radiologo, l'ortopedico e l'infettivologo; gli educatori sono 5; all'interno dell'istituto sono in funzione classi di scuola elementare e media; inoltre sono attivi corsi di lavorazione del legno (per i detenuti in media sicurezza), corsi di computer e di installazione di impianti elettrici civili (per i detenuti in alta sicurezza); a ciascun corso possono accedere 10 detenuti; i detenuti stranieri sono 39, tutti ristretti nel padiglione media sicurezza; all'interno dell'istituto non e' presente la figura del mediatore culturale; la delegazione visita il primo padiglione, che si articola su 3 livelli (terra, 1 o piano e 2 o piano); ai ballatoi dei piani sono applicate reti di sicurezza orizzontali, secondo una obsoleta concezione di struttura carceraria; le celle sono di due tipi: i cosiddetti «cameroni», di circa 20 metri quadrati ospitano fino a 7 detenuti; i cosiddetti «cubicoli», di circa 7 metri quadrati, ospitano fino a 2 detenuti sistemati in un letto a castello; le celle sono provviste di bagno con doccia e bidet; i riscaldamenti, secondo quanto riferito, funzionano durante la notte (dalle 23 alle 7); le condizioni delle celle sono mediocri; alcuni detenuti evidenziano di avere sgabelli e armadietti (le cosiddette «bilancette») rotti; le ore d'aria sono quattro, due al mattino e due al pomeriggio: «il resto lo trascorriamo in cella», lamentano in tanti; molti detenuti sono in condizioni di estrema poverta'; la percentuale dei detenuti che lavorano e' inferiore al 10 per cento: i posti di lavoro sono 25, con turnazione trimestrale; nella cella n. 3 sono ristretti 6 detenuti; G.P. dice di avere solo un mese da scontare in carcere e di aver chiesto un permesso per Natale, senza aver ricevuto alcuna risposta dal magistrato di sorveglianza; un detenuto sottolinea la difficolta' di vivere in condizioni di sovraffollamento: «come vedete non ci possiamo muovere, primo ero al carcere di Giarre e li' ero piu' sereno, questa e' una cella al massimo per 4 persone ma stare in 6 e' impossibile, in queste condizioni e' piu' facile essere nervosi e a volte si litiga anche per una sciocchezza»; nella cella n. 6 sono ristretti 7 detenuti; G.P. riferisce di avere un residuo di pena da scontare di soli 6 mesi, e di aver presentato domanda per accedere alla detenzione domiciliare ex legge n. 199 del 2010 lo scorso 23 novembre; P.B. con fine pena nel 2017, dice di stare in condizioni di salute incompatibili con la detenzione in carcere («sono operato di cuore, ho avuto 175 punti a cuore aperto») e manifesta preoccupazione per le condizioni di salute della madre residente a Palermo: «mia madre e' paralitica, non la vedo dall'ultimo permesso, l'aiuto che chiedo e' quello di poterla vedere piu' spesso»; due detenuti di 23 e 28 anni riferiscono di essere da 11 mesi in attesa di primo giudizio: «siamo cugini, e siamo in carcere per la prima volta»; un detenuto georgiano riferisce di essere stato «sfollato» dal carcere di Roma al carcere di Enna, e poi a Caltanissetta; «ora mi restano da scontare 10 mesi, vorrei andare in una comunita' perche' non ho un domicilio», aggiunge; nella cella n. 4 sono ristretti 6 detenuti; al momento del nostro ingresso nella cella e' presente un settimo detenuto ospite in socialita'; P.S. e' un detenuto di 35 di Canicatti' (Agrigento) che dimostra un'eta' notevolmente superiore a quella reale: non ha i denti e ha la cassa toracica rotta a causa di un incidente verificatosi quando era bambino, secondo quanto riferito dai compagni di cella; «sono malato di cuore, ho ansia, mangio poco», dice con un filo di voce; un altro detenuto dice di soffrire di forte depressione: «ho 3 figli e la madre ha seri problemi agli occhi, ha avuto un rigetto della cornea; ho fatto richiesta di lavorare, ma ancora non ho potuto»; L.M., 60 anni, con fine pena nel 2017, riferisce di essere affetto da disturbi respiratori e apnea notturna, oltre ad avere avuto un infarto e ad essere malato di gotta: «il problema e' il sovraffollamento, per quanto riguarda l'assistenza medica non posso lamentarmi»; N.S. racconta di essere in carcere per un reato commesso nel 1998; anche questo detenuto non ha i denti; «non ho soldi, il mio disagio e' che non ho nessun familiare con cui fare un colloquio»; la cella n. 5 ospita 4 detenuti stranieri; ci mostrano i barattoli vuoti dello zucchero e del caffe', a significare lo stato di indigenza in cui sono costretti a vivere; un detenuto marocchino racconta di trovarsi in carcere per vendita di CD contraffatti: «sono stato condannato a 9 mesi, la mia pena e' definitiva»; A.A. (Ali Abdi), nato in Somalia in data 1 o gennaio 1974, e' un detenuto somalo che non parla e non comprende la lingua italiana; Abdi non ha potuto comprendere nemmeno il contenuto dell'ordinanza di aggravamento della misura cautelare (da obbligo di presentazione alla p.g., a custodia in carcere), perche' la copia che gli e' stata notificata era in lingua araba, e non in lingua somala; in sede di riesame il difensore di Ali Abdi ha eccepito la nullita' dell'ordinanza per mancata comprensione del contenuto della stessa, ma l'impugnazione e' stata dichiarata inammissibile perche' proposta tardivamente; la delegazione visita gli spazi all'aperto del reparto media sicurezza e incontra alcuni detenuti che trascorrono l'ora d'aria; due passeggi sono di dimensioni notevolmente ridotte, uno e' leggermente piu' ampio; in uno dei passeggi piccoli incontriamo alcuni detenuti del 2 o piano; e' presente una piccola tettoia e una panca di pietra ricoperta di muschio; «questo e' il nostro passeggio, guardate che umidita'!», lamenta un detenuto; «quando piove c'e' il lago, l'acqua arriva ai pantaloni», lamenta un altro; in alcuni casi le critiche dei detenuti si appuntano sul funzionamento del magistrato di sorveglianza; «non viene da un mese e mezzo», riferisce un detenuto; altri detenuti invece ritengono che nell'ultimo periodo vi sia stato un miglioramento: «e' da un po' di tempo che e' piu' disponibile», evidenzia un detenuto; «da circa 8 mesi funziona meglio», aggiunge un altro; P.M. trentottenne, condannato in via definitiva con fine pena nel giugno del 2020, si e' visto rigettare diverse istanze di trasferimento: «vorrei scontare la pena in un istituto dove posso studiare o lavorare, ho fatto tre istanze per andare nel carcere di Augusta dove e' detenuto anche mio fratello, mia madre e' morta l'anno scorso e mia sorella fatica a venire sia qui che ad Augusta; nelle istanze che ho presentato ho allegato anche il certificato di famiglia», conclude; R.A. nato a Palermo l'11 settembre 1981, condannato in via definitiva con fine pena nel 2016, riferisce di aver presentato numerose istanze di trasferimento per poter stare piu' vicino alla figlia di 7 anni, affetta da patologia cardiorespiratoria: «negli ultimi 3 anni ho fatto piu' di 20 istanze per essere trasferito nel carcere "Pagliarelli" di Palermo; la mia bambina sta male e le viene difficile venire fino a qua, me la portano una volta al mese; quando viene a trovarmi, soprattutto in estate, poi le esce il sangue dal naso»; anche M.D. vorrebbe essere trasferito al «Pagliarelli» di Palermo per stare vicino ai quattro figli, di cui due minorenni: «soffro di scoliosi e ho un'ernia al disco», aggiunge; M.P. detenuto rumeno con fine pena nel 2018, racconta di essere stato trasferito in Sicilia «per sfollamento», senza aver subito alcun rapporto disciplinare, dal carcere «Dozza» di Bologna: «sono in Sicilia dal 2008; prima, quando stavo a Bologna, vedevo la mia famiglia ogni mese, adesso non la vedo da 3 anni»; non ho mai fatto la scuola media, vorrei farla; ho fatto anche richiesta di poter scontare la pena in Romania, ma non mi ha mai risposto nessuno»; altri detenuti stranieri riferiscono di essere stati trasferiti in carceri siciliane da istituti di pena del nord Italia (Milano San Vittore, Monza e altri), senza particolari ragioni di natura disciplinare, ma per semplice «sfollamento»; alcuni detenuti lamentano l'assenza di attivita': «stiamo in cella 20 ore, per molti di noi non c'e' la possibilita' di fare i corsi»; «cosi' usciamo piu' selvaggi di prima»; il passeggio «grande» e' un'area esterna dove spesso i detenuti giocano a pallone; sono presenti un piccolo orinatoio a muro e un rubinetto che perde acqua su un lavandino colmo; N.H. nato il 1 o gennaio 1973, di nazionalita' marocchina, condannato in via definitiva con fine pena nel 2020, mostra il braccio tagliato: «ho fatto autolesionismo perche' vorrei andare al carcere di Ragusa», dice; la delegazione visita la cella n. 22 (piano terra), un «cubicolo» in cui sono ristretti due detenuti, sistemati in un letto a castello; lo spazio e' angusto e le possibilita' di movimento risultano limitate; il bagno presenta umidita' sul tetto; per contro, e' dotato di doccia e bidet; le sale per il colloquio dei detenuti con i familiari sono due; entrambe sono in cattive condizioni e presentano ancora il muretto divisorio; in una delle due sale, utilizzata sia dai detenuti in regime di alta sicurezza che dai detenuti in regime di media sicurezza, sopra il muretto e' applicato un vetro di alcune decine di centimetri; l'istituto non e' dotato di uno spazio aperto destinato ai colloqui dei detenuti con i familiari minorenni -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione descritta in premessa; se non ritenga opportuno intervenire in modo deciso e tempestivo per fronteggiare il drammatico sovraffollamento della casa circondariale di Caltanissetta, a tal fine, quali urgenti iniziative intenda assumere per far rientrare l'istituto nella dimensione regolamentare dei posti previsti; quali atti intenda assumere affinche' sia garantito il rispetto del terzo comma dell'articolo 27 della Costituzione; quali urgenti provvedimenti intenda adottare per colmare il deficit di organico di polizia penitenziaria, posto che la grave carenza di agenti determina seri rischi in termini di sicurezza e notevoli disfunzioni per la vita dei reclusi e per le condizioni di lavoro e di vita degli agenti stessi; quali atti intenda assumere affinche' sia pienamente garantito il diritto alla salute delle persone ristrette; se ed in che modo si intendano potenziare le attivita' trattamentali, in particolare quelle lavorative, scolastiche e di formazione; se intenda adoperarsi per quanto di competenza al fine di potenziare l'assistenza psicologica ex articolo 80 ordinamento penitenziario; se, in che modo e in quali tempi, intenda intervenire per rimuovere lo stato di degrado di alcuni luoghi del penitenziario, degrado dovuto essenzialmente allo scarso budget previsto per la manutenzione ordinaria; in particolare, in che tempi le sale colloqui verranno ristrutturate secondo quanto previsto dall'ordinamento penitenziario attraverso l'abbattimento del muretto divisorio e quando verra' allestita l'area verde per i colloqui dei detenuti con i propri figli e parenti minori; a quando risalgano e cosa vi sia scritto nelle relazioni semestrali delle Asl sulle condizioni igienico-sanitarie della casa circondariale di Caltanissetta; se, e in che modo, intenda intervenire rispetto a tutti i casi segnalati in premessa; quali iniziative di propria competenza intenda assumere in relazione alle criticita' rappresentate in premessa con riferimento al ruolo della magistratura di sorveglianza; quanti e di che tipo siano i benefici e le misure alternative alla detenzione adottate dalla magistratura di sorveglianza di Caltanissetta anno per anno, negli ultimi 5 anni; quanti e di che tipo siano i rigetti verificatesi, anno per anno, negli ultimi 5 anni; in che modo intenda operare per ripristinare il principio della territorializzazione dell'esecuzione della pena, evitando i costosissimi sfollamenti dalle carceri di altre regioni, atteso che anche la casa circondariale di Caltanissetta e' gravemente sovraffollata e che la lontananza dal domicilio spesso e' motivo di sofferenza per le persone ristrette e per i loro familiari, anche minorenni; quali iniziative urgenti intenda adottare, in definitiva, al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario di Caltanissetta alla piena conformita' al dettato costituzionale e normativo; se non intenda prendere in considerazione un'ipotesi normativa in base alla quale venga prescritto agli istituti di pena di non accettare in nessun caso l'ingresso di altri detenuti una volta raggiunta la propria capienza regolamentare.(4-14405)
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20120110-20120507 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14405 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20120110 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
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4/14405 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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