INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14216 presentata da PILLITTERI GIANPAOLO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19930518

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Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che: sul numero del 3 febbraio 1993 del settimanale L'Italia e' stato pubblicato un articolo dedicato al tema delle privatizzazioni a firma di Marco Torre, intitolato "E il 2 giugno fecero la festa alla Repubblica", in cui si legge fra l'altro quanto segue: "2 giugno 1992: muore il giudice Falcone. Mentre l'Italia si indigna e scende in piazza, qualcun altro da' il via alla svendita dello Stato. Prime vittime "annunciate", i patrimoni bancari ed industriali piu' prestigiosi. Il nome dell'operazione e' privatizzazione. Formula magica presentata alla collettivita' come unica cura per risanare la nostra economia e che, invece, nasconde un business dalle proporzioni incalcolabili, patti di sangue tra le famiglie piu' influenti del capitalismo, dinastie imprenditoriali, banche e signori della moneta. Accordi e strategie politiche ben precise con un minimo comun denominatore: scippare agli Stati, considerati un inutile retaggio del passato ed un odioso freno alla globalizzazione del mercato, la sovranita' monetaria. L'Italia un'espressione geografica delle lobby, dell'impero multinazionale anglo-americano. E' quanto viene deciso, anzi, sancito ufficialmente, il 2 giugno 1992 a bordo dello yacht reale "Britannia" (che si trova "per caso" nelle nostre acque territoriali) da rappresentanti della Bzw (la societa' di brokeraggio della Barclay's), della Baring & Co., della S.G. Warburg e da nostri dirigenti dell'ENI, dell'AGIP, da Mario Draghi del Ministero del tesoro, da Riccardo Gallo dell'IRI, da Giovanni Bazoli dell'Ambroveneto, Antonio Pedone del Crediop e da alti funzionari della COMIT, delle Generali e della Societa' Autostrade. Lo rivela un documento dell'Executive Intelligence Review. Poche ore di discussione e l'affare prende corpo. Al Governo il compito di giustificare la filosofia dell'operazione (con un'adeguata campagna stampa di drammatizzazione dei dati del deficit pubblico). (...) Anche la svalutazione della lira e' stata soltanto un comodo affare per le finanziarie di Wall Street. Calcolato in dollari, l'acquisto delle nostre imprese da privatizzare e' diventato, infatti, per gli acquirenti americani, meno costoso del 30 per cento. La stessa lira si va assestando ormai sul valore politico di circa 1.000 lire per marco, esattamente come da richiesta (imposizione) internazionale. Ma non bisogna stupirsi. Il disegno di espansione delle grandi finanziarie anglo-americane e' noto e viene da lontano. La societa' Mont Pelerin, che per dodici anni ha dominato l'economia inglese; Sir Leon Brittain, ex commissario CEE e vecchio esponente del Governo Tatcher: il club segreto dei Bilderberg (frequentato dal nostro Agnelli, da Kissinger, da Rothschild); i loro associati newyorkesi della Goldman Sachs, della Merrill Lynch, della Salomon Brothers; i loro sostenitori nel Fondo Monetario Internazionale, nell'OCSE ecc; personaggi, sigle ed organizzazioni che non spuntano a caso, fanno parte della storia. Sono la storia. Ricorrono in tutti gli importanti processi di trasformazione dell'economia mondiale. Tre di queste finanziarie, ad esempio, sono direttamente "interessate" alle nostre privatizzazioni. Collaborano, infatti, con il Governo. Vediamo qualche dettaglio che le riguarda. La Goldman Sachs (la prima di Wall Street, adesso anche con sede operativa a Milano) e' uno dei piu' influenti manipolatori del prezzo del petrolio e del valore della moneta. Il suo leader supremo, Robert Rubin, e' il capo del consiglio di sicurezza nazionale del neo-presidente Clinton. La Salomon Brothers gestisce il greggio mondiale ed opera prevalentemente nel settore delle materie prime. Il suo nuovo presidente, Warren Buffet, e' il principale azionista del Washington Post, della rete televisiva ABC ed ha forti interessi nella Wells Fargo Bank e nella American Express. La Merrill Lynch, infine, incaricata dall'IRI il 9 ottobre scorso di preparare la privatizzazione del Credito Italiano, ha occupato spesso le cronache per alcune operazioni di riciclaggio di danaro sporco tra l'Italia, la costa orientale degli Stati Uniti e Lugano (la famosa "pizza connection", il processo alla famiglia mafiosa newyorkese dei Bonanno)"; quanto riportato dal settimanale L'Italia nell'articolo sopra citato e' stato oggetto di ulteriori, numerosi e documentati articoli del settimanale stesso, del Corriere della Sera, del settimanale Il Sabato e del quotidiano politico, economico e finanziario Il Globo-Ore 12, dimostrando con cio' di essere notizia tutt'altro che priva di fondamento o di secondaria importanza; a tale riunione sullo yacht reale "Britannia", di carattere evidentemente riservato per non dire occulto, avrebbe partecipato anche - come riferisce sempre il settimanale L'Italia - il Senatore Beniamino Andreatta, Ministro degli esteri e Ministro del bilancio -: se risulti al Governo che risponda al vero quanto precede, che agli interroganti pare di inaudita gravita', in quanto la strategia occulta neocolonialista posta in essere da tali societa' finanziarie multinazionali non puo' non avere effetti devastanti sull'economia italiana, con grande pregiudizio della situazione sociale ed occupazionale del nostro Paese; se, in presenza di tale accertata ed operante strategia ostile, il Governo intenda immediatamente adottare nei confronti di esponenti politici ministeriali, di dirigenti ministeriali e di dirigenti di aziende a partecipazione statale provvedimenti di censura e quali; se la presenza sullo yacht reale britannico dell'ex Ministro del bilancio e attualmente Ministro degli esteri, non costituisca, a giudizio del Presidente del Consiglio dei ministri, motivo di preoccupazione popolare oltre che un richiamo alla sovranita' ed alla centralita' del Parlamento, soprattutto nel momento in cui ad esso si chiede di affrontare e valutare e attuare il piano per le privatizzazioni che, a quanto e' dato capire, avra' inevitabili ricadute occupazionali e sociali; se, infine, il Governo non intenda, se del caso, investire della questione, con opportuni atti ufficiali, la magistratura romana competente, onde meglio accertare quanto accaduto. (4-14216)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14216 presentata da PILLITTERI GIANPAOLO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) in data 19930518 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
BOTTINI STEFANO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) 
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PILLITTERI GIANPAOLO (PARTITO SOCIALISTA ITALIANO) 

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