INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13781 presentata da COLA SERGIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19971117

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri di grazia e giustizia, della sanita', dell'interno e della difesa. - Per sapere - premesso che: l'Associazione per la giustizia ed il diritto "Enzo Tortora", in una sua nota informativa, ha denunciato in qual modo e misura siano persecutori i metodi di restrizione riservati al signor Erich Priebke; sin dall'inizio della sua restrizione, infatti, il signor Priebke, aveva espresso la volonta', quale suo diritto, di essere detenuto in carcere e non costretto al ricovero ospedaliero; con l'espediente di assicurazioni date ai suoi difensori circa il mettere a disposizione alcuni locali appartati dal comprensorio sanitario, l'ottantaquattrenne detenuto e' stato spinto ad accettare la nuova sistemazione, senza che, all'ultimo momento, gli fossero risparmiati l'imposizione e l'inganno della reclusione in ambiente ospedaliero; tale situazione ha contribuito e contribuisce ad esaurire le gia' deboli difese vitali dello stesso; nonostante il provvedimento del tribunale militare di Roma del 16 ottobre 1997, il signor Erich Priebke resta recluso presso il policlinico militare Celio di Roma, in ambienti incompatibili con la sua eta' e sprovvisti, perfino, di impianti di erogazione di acqua calda costringendo, in tal modo, il ristretto a pessime condizioni igieniche personali; in virtu' della stessa ordinanza, il signor Erich Priebke non dovrebbe essere soggetto, come invece risulta, a piantonamento da parte della polizia giudiziaria che, espletando le funzioni di controllo in maniera del tutto irregolare, oltre a "spiarlo" abusivamente con metodi ad avviso degli interroganti mortificanti, si introdurrebbe, anche in ore notturne, nella stanza ove il detenuto riposa, con grave nocumento del suo diritto al riposo; in base alla succitata ordinanza, il signor Priebke puo' utilizzare il telefono pubblico e spaziare all'esterno dei locali ove si trova ristretto ma, data la limitata e prevaricatoria interpretazione adottata dalla polizia giudiziaria, lo stesso, spesso preferisce rinunciare a questi suoi diritti piuttosto che subire l'umiliazione di passeggiare quasi come raro esemplare di animale al guinzaglio, o tentare di telefonare in orari nei quali oltre oceano, i suoi familiari non sempre possono rispondere; con la risibile giustificazione della tutela della sicurezza personale del ristretto, in tal modo e' consentita una condotta deplorevole della sorveglianza da parte della polizia giudiziaria, che non portera' che ad accelerare la morte psichica e fisica del signor Priebke; in data 23 ottobre 1997, il tribunale militare di Roma ha autorizzato i medici, dottor professor Giuseppe Tropeano e dottor professor Sisti, a visionare gli esami cui e' stato sottoposto il signor Priebke; da tali esami, emerge una vistosa patologia ischemica, non menzionata, inspiegabilmente, nei referti dei medici militari i quali, in data 22 agosto e 4 ottobre 1997, avevano riferito al tribunale militare sulle condizioni fisiche del ristretto; per quanto affermato, e' stato presentato all'Ordine dei medici un esposto, al fine di accertare eventuali trasgressioni dell'etica professionale e per tutto quanto citato in premessa, si e', formalmente, fatto ricorso ad Amnesty International -: se non ritengano di avviare una apposita indagine - nell'ambito delle proprie competenze - su quanto dichiarato in premessa; quali iniziative intendano assumere e provvedimenti adottare a fronte dell'emergere di eventuali responsabilita' personali, tenuto conto che in uno stato moderno la deontologia professionale impone al medico ed alle strutture sanitarie di provvedere alla cura ed al benessere dell'uomo, vietando allo stesso medico di collaborare al fine del malessere e della sofferenza di chicchessia. (4-13781)