INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13765 presentata da GIACHETTI ROBERTO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20111102
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-13765 presentata da ROBERTO GIACHETTI mercoledi' 2 novembre 2011, seduta n.544 GIACHETTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: il cittadino marocchino Diab Mouraim, nato il 1° giugno 1989, e' stato riconosciuto colpevole dalla corte di assise di appello de L'Aquila del reato di omicidio volontario ai danni di Costantini Ennio, avvenuto in Teramo il 17 novembre 2008 e condannato alla pena di anni quindici di reclusione; tratto in arresto alcuni giorni dopo l'omicidio, il Diab - ininterrottamente detenuto sino ad oggi - e' stato associato originariamente alle carceri di Teramo per poi venire trasferito, senza alcuna apprezzabile ragione, al carcere de L'Aquila, quindi a quello di Sulmona, di Viterbo ed infine a Milano Opera; le sue attuali gravissime condizioni di salute sono riassunte nell'eleborato peritale del dottor Marco Scaglione, gia' in cognizione al magistrato; come si legge dalla relazione del medico il Diab e' affetto da una artrosi severa di anca, sia a destra che a sinistra e, pur avendo ventidue anni, non era piu' in grado di deambulare necessitando di una carrozzina con la quale a stento riusciva a raggiungere la sala colloqui ove a suo tempo incontrava la madre, che vive a Teramo; a quanto risulta all'interrogante dalla fine di agosto 2011 le condizioni di salute del detenuto sarebbero irrimediabilmente peggiorate al punto che il Diab non riesce piu' neppure a fare uso della carrozzina, trascorrendo la sua vita a letto senza terapia di sorta (non potendo quindi piu' raggiungere la sala colloqui per vedere i familiari ne' intrattenere conversazioni telefoniche nella sala telefono per lo stesso motivo); per tali ragioni il presidente della camera penale di Teramo, avvocato Gennaro Lettieri, unitamente all'avvocato Salinari ha avanzato istanza di differimento e sospensione pena e, dopo lunga riflessione, il magistrato di sorveglianza di Milano con un provvedimento a detta dei legali incompleto, ordinava il ricovero del Mouraim presso la clinica ortopedica Pini ai fini di un intervento chirurgico, ai sensi dell'articolo 11 dell'ordinamento penale; in base a tale decisione il Diab veniva trasportato presso la detta struttura rimanendovi degente per circa una settimana, dal momento che i sanitari constatavano, cosi' come diagnosticato dal dottor Scaglione, che non era possibile procedere all'intervento attese le condizioni generali ed il tono muscolare del Diab (cio' che infatti la relazione medica attestava era la necessita' di avviare immediatamente una intensa e prolungata fisio-chinesi terapia-fkt); infine il giovane e' stato tradotto nuovamente in carcere - ove e' ristretto - presso il centro clinico di Opera, nel quale non si effettua alcuna fisio-terapia, giacendo quindi nuovamente a letto in attesa che le sue condizioni peggiorino definitivamente; a quanto risulta all'interrogante nei giorni scorsi il legale di Milano non avrebbe potuto neppur espletare l'incontro con il detenuto che non puo' deambulare per portarsi alla sala colloqui e che giace su un lettino in zona interdetta all'accesso agli esterni ivi inclusi i difensori; il giorno 26 ottobre e' stata deposita una nuova istanza al magistrato di sorveglianza; appaiono incomprensibili le ragioni per le quali, a seguito della perizia del dottor Marco Scaglione che sosteneva che «il caso concreto di Diab Mouranim implica ormai una seria e rapida presa in carico del soggetto da un punto di vista medico» specificando come «a detta di tutti gli ortopedici di strutture pubbliche che l'hanno visitato (Teramo, Viterbo e Milano) deve eseguire una protesi di anca preceduta dalla Fkt», Diab sia ad oggi detenuto nel carcere di Opera dove non risulta vengano effettuate le suddette terapie; appaiono altresi' incomprensibili le ragioni per le quali - cosi' come sostenuto dalla perizia - le esigenze mediche del detenuto non vengano considerate solo per il cosiddetto periodo di evolutivita' (intervento chirurgico con terapie pre e post ad esso connesse) per poi ricondurre il Diab in carcere; il caso in questione, ad avviso dell'interrogante, rappresenta una chiara, grave ed evidente violazione del diritto universale alla salute -: quali elementi risultino e quali iniziative siano state assunte o si intendano assumere per assicurare, da parte dell'amministrazione penitenziaria, un trattamento del detenuto compatibile con le sue effettive condizioni di salute; se non intenda promuovere iniziative ispettive in relazione a quanto segnalato in premessa.(4-13765)
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GIACHETTI ROBERTO (PARTITO DEMOCRATICO)