INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12924 presentata da JANNONE GIORGIO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20110802
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12924 presentata da GIORGIO JANNONE martedi' 2 agosto 2011, seduta n.511 JANNONE. - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che: il costo dei carburanti ha subito notevoli e costanti rincari nel corso degli ultimi mesi. Sulla scia della risalita delle quotazioni internazionali e della crisi dell'euro nei confronti del dollaro, il costo della benzina e' salito alla quota record di 1,63 euro al litro, con picchi di 1,67 euro al Sud per la benzina verde, mentre il diesel e' andato oltre quota 1,5 euro al litro. L'aumento deciso da Ip arriva dopo dieci giorni di stasi e fa aumentare, anche se lievemente, la media ponderata nazionale tra i diversi marchi: la benzina a 1,624 euro e il gasolio a 1,507 euro. Anche Quotidiano Energia parla di «rottura della tregua» dopo «la calma piatta degli ultimi giorni», e fissa il prezzo di Ip leggermente al di sotto di Staffetta, a 1,636 euro. I prezzi praticati sul territorio, secondo Quotidiano Energia, appaiono sempre piu' differenziati a seconda del livello di competizione locale, con fasce piuttosto ampie soprattutto nel caso della benzina per la quale, tra picchi massimi e picchi minimi, si riscontrano scarti anche di 10 centesimi. Secondo quanto rilevato da Staffetta Quotidiana, la media nazionale dei prezzi e' salita di 1 centesimo sia per la benzina verde, sia per il gasolio; la leggera risalita delle quotazioni internazionali di benzina e diesel dopo un giorno di tregua e, soprattutto, l'inarrestabile tracollo dell'euro nei confronti del dollaro stanno condizionando pesantemente i margini lordi delle compagnie, che da oltre una settimana faticano non poco a riagganciare la media dei tre anni precedenti. Cosi', nuovi aumenti dei prezzi raccomandati sulla rete italiana sono arrivati questa mattina. Nel dettaglio, Ip e' salita di 0,6 centesimi sulla benzina e di 1,5 centesimi sul diesel, Q8 e Shell rispettivamente di 0,5 e 1 centesimi, Tamoil di 0,6 e 1,4 centesimi e TotalErg di 0,5 centesimi in entrambi i casi. In fuga anche i prezzi praticati sul territorio. L'analisi per macroaree evidenzia, come di consueto, che i picchi massimi si registrano al Sud, dove la verde tocca 1,67 euro/litro, mentre il gasolio sfiora 1,53 euro/litro. A livello Paese, il prezzo medio praticato della verde (in modalita' servito) va dall'1,621 euro/litro degli impianti Esso all'1,629 euro/litro di quelli Ip (no-logo in salita a 1,540). Per il diesel si passa dall'1,495 euro/litro dei punti vendita TotalErg all'1,505 euro/litro degli impianti Ip (le no-logo avanzano fino a 1,419 euro/litro). Il gpl, infine, si posiziona tra lo 0,731 euro/litro di Eni allo 0,744 di Shell (no-logo in discesa a quota 0,719 euro/litro); i rincari sono legati prevalentemente alle elevate quotazioni del greggio, anche se in realta' sul prezzo effettivo peso considerevole hanno molte «tasse» che esistono da oltre 70 anni. Infatti il prezzo complessivo dei carburanti e' composto da varie voci: dal costo del prodotto raffinato, al trasporto primario, al costo di stoccaggio, alle varie spese di ufficio e punto vendita, fino al margine per il gestore. Sembrerebbero molte, ma tutte queste voci - che contemplano spese e guadagni per diversi soggetti - ammontano solo al 30 per cento del costo del carburante. Le accise, al contrario pesano per il 52 per cento costo del totale, comportando un dovuto di circa 25 centesimi al litro. Oltre cio', bisogna ricordare che sui 25 centesimi dovuti dalle accise viene calcolata anche l'iva del 20 per cento, aggiunta poi al costo finale. A causa degli eccessivi rincari, per il 27 e il 28 luglio 2011 e' stato annunciato uno sciopero degli impianti di rifornimento carburanti, sia di quelli che si trovano sulla rete ordinaria sia si quelli situati nelle autostrade; e' da notare, come sottolinea, grazie ad un grafico interattivo, il sito www.prezzibenzina.it, che quando il prezzo del petrolio aumenta, i prezzi alla pompa di benzina e diesel salgono immediatamente. La stessa cosa, tuttavia, non avviene al contrario: i prezzi di petrolio e carburanti non diminuiscono con la stessa velocita'. Alcune associazioni di consumatori affermano che questa e' la verita', i petrolieri, invece, considerano falsa tale constatazione. Diventa allora interessante osservare l'andamento dei valori dei costi negli ultimi 10 anni. Luca Squeri, presidente nazionale Figsic Confcommercio afferma che «nella settimana corrente la quotazione del greggio Brent spot e' lievemente diminuito (-0,54 euro/barile, -0,004 euro/litro), in presenza di un apprezzamento del cambio euro/dollaro, con movimentazioni limitate del prezzo dei prodotti «finiti» Platt's: per la benzina in misura pari a -0,008 euro/litro, per il gasolio pari a -0,007 euro/litro. I prezzi medi in Italia sono rimasti stabili: da venerdi' 16 luglio, infatti, nessuna variazione per la benzina e solo +0,001 per il gasolio. Il saldo tra variazioni internazionali e variazioni nazionali e', dunque, per questa settimana pari a +0,008 euro/litro per la benzina ed a +0,008 per il gasolio, importi, cioe', che sono stati scaricati in piu' sui prezzi interni». Squeri, nei prossimi giorni, prevede una tendenza alla stabilita' dei prezzi dei carburanti: «Mentre le quotazioni del greggio Brent sono ancora sui 118 dollari/barile, le chiusure del Platt's di giovedi' 21 luglio hanno fatto registrare una variazione in aumento di circa 0,25 eurocent/litro per ambedue i prodotti, IVA compresa. Per i prossimi giorni, quindi, ci si puo' attendere ancora una sostanziale stabilita' dei prezzi». Per quanto riguarda l'ultima settimana, le quotazioni del greggio sono diminuite dello 0,6 per cento (-0,54 euro al barile), in presenza una ripresa della valuta comunitaria sul dollaro, attestatosi su 1,42 dollari per 1 euro. Sul mercato interno, i prezzi alla pompa per la benzina sono rimasti stabili con variazioni nulle (prodotto che sul mercato Platt's registra una flessione di -0,008 euro/litro con IVA) e limitate a +0,001 euro/litro per il gasolio (che sul mercato Platt's e' diminuito in ragione di -0,007 euro/litro). Nel panorama europeo dei prezzi, l'Italia - in una classifica decrescente dal prezzo piu' caro a quello meno caro - a causa dell'aumento delle accise di fine giugno (+0,048 euro/litro con IVA) e' attestata al quarto posto sia per il prezzo della benzina che per il prezzo del gasolio; nel febbraio 2011, il Governo ha varato una Commissione per la valutazione delle dinamiche dei prezzi dei carburanti. L'organo e' stato istituito dal Ministro dello sviluppo economico ed e' concepito per rilevare statisticamente i prezzi delle benzine ed il loro andamento nel nostro Paese in relazione a quelli europei. Servira' inoltre per sottolineare eventuali incongruenze fra crescita del costo del greggio e quello alla pompa. All'atto costitutivo l'organismo doveva essere composto da rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico, del Garante per la sorveglianza dei prezzi, dei consumatori, delle associazioni di categoria delle aziende petrolifere e dei gestori. «Con l'istituzione della commissione - ha dichiarato il Ministro Paolo Romani - si risponde in modo concreto a una richiesta delle associazioni dei consumatori. Il Governo procede verso la riforma strutturale del settore carburanti» -: quali iniziative il Ministro intenda adottare, grazie all'attivita' di controllo della Commissione per la valutazione dei prezzi delle dinamiche dei carburanti, al fine di monitorare costantemente e calmierare il costo dei carburanti, diminuire il peso eccessivo delle accise nonche' assicurare l'applicazione di un prezzo finale corretto da parte delle compagnie petrolifere. (4-12924)
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