INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12412 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110621

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-12412 presentata da ANTONIO DI PIETRO martedi' 21 giugno 2011, seduta n.489 DI PIETRO, PALADINI e ANIELLO FORMISANO. - Al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: l'esplosione della centrale nucleare di Fukushima dell'11 marzo 2011 e' stato il peggior incidente nucleare dai tempi di Chernobyl. Ancora oggi, a distanza di tre mesi, non si conoscono la vera entita' del danno causato dall'esplosione, la vastita' dell'area contaminata e gli effetti che questa determinera' sulla popolazione. Purtroppo, le previsioni che vengono fatte non lasciano affatto tranquilli. E tranquilli non sono gli equipaggi di Alitalia, costretti a continuare a volare con destinazione Tokyo. Troppa acqua radioattiva e' stata scaricata in mare. Troppe sostanze radioattive sono state liberate e continuano ancora oggi a liberarsi nell'aria; il problema legato all'esposizione delle radiazioni e' stato affrontato ad avviso degli interroganti con insufficienza e con estrema leggerezza dalla Cai (Compagnia aerea italiana), in quanto non ha provveduto a dare informazioni preventive agli equipaggi, spedendoli in una citta' a rischio radiazioni e terremoti, sin dal primissimo giorno. Questo e' stato immediatamente chiaro a tutti e in particolar modo agli equipaggi; infatti mentre le maggiori compagnie aeree europee decidevano di far sostare i propri aerei a Seul, per poi fare navette andata e ritorno con Tokyo prima, e Osaka poi, l'Alitalia ha continuato ad effettuare propri voli su Tokyo per ancora una settimana circa dall'incidente, fino a quando un passo del quotidiano Repubblica recitava «...finalmente anche l'Alitalia si decide a lasciare Tokyo e spostarsi su Osaka». La compagnia ha chiesto un grande sforzo agli equipaggi nella prima settimana dall'incidente, proponendo loro una semplice andata e ritorno, raddoppiando cosi' anche la dose di radiazioni ionizzanti complessivamente assorbite nell'arco di 24 ore; la Cai si e' resa da subito disponibile a rilasciare comunicazioni quotidiane agli equipaggi riportando cio' che il consolato a Tokyo scriveva e le misure che la compagnia avrebbe adottato. Vi sono stati nel primo mese dei controlli radiogeni all'arrivo in Italia nei confronti degli equipaggi, dai quali non e' emerso alcun valore al di sopra della norma. Per questo motivo i controlli sono ormai terminati, e questo puo' essere un errore dato che i veri problemi potrebbero registrarsi proprio nel tempo, dopo continue soste in citta'. Il controllo dovrebbe essere sempre attivo, specie per quei naviganti che si recano a Tokyo cosi' spesso. In una delle mail spedite dalla compagnia si e' reso anche noto che all'interno dei motori sono stati registrati dei livelli di radiazioni superiori alla norma. Questi gestiscono l'impianto di condizionamento, prelevando aria che verra' poi immessa in cabina passeggeri. Tutto questo mentre il 21 marzo veniva riportata la notizia che «Delle 108 persone che si sono sottoposte ai controlli dell'ospedale di Carreggi, almeno 80 sono risultate contaminate da iodio 131». La maggior parte sarebbero i componenti del «Maggio Musicale Fiorentino» rientrati proprio da Tokyo; bisogna sottolineare che alcune compagnie europee hanno deciso di interrompere i voli per il Giappone per un certo periodo (vedi Austrian Airlines) e altre hanno deciso di non assumersi la responsabilita' dei danni eventuali causati dalle radiazioni ai loro equipaggi, per cui hanno deciso di formare equipaggi secondo il principio della «volontarieta'» (vedi Air France); la Cai ha deciso invece di ripristinare il collegamento con Tokyo senza piu' sostare ad Osaka, mediante la formazione di equipaggi secondo le normali regole. Nessuna volontarieta'. E questo sempre secondo informazioni positive che arrivavano dal Consolato in Giappone; la Cai non ha considerato minimamente la necessita' di eseguire procedure di prevenzione nei confronti degli equipaggi. Ogni giorno negli ultimi due mesi ci sono state notevoli scosse di terremoto. Tokyo e' vicinissima al mare. In caso di catastrofi naturali parte in automatico in tutta Tokyo un allarme in cui un messaggio registrato, mediante gli altoparlanti seminati in citta', istruisce i cittadini su come comportarsi. Questi messaggi sono solo in lingua giapponese. Il telegiornale giapponese ha piu' volte riportato che ancora nessuno ha rivelato che tipo di radiazioni siano, quale parte del corpo attacchino. E quali informazioni certe possono avere gli equipaggi sull'acqua per esempio della doccia in hotel. Per settimane gli equipaggi si sono lavati con le bottiglie di acqua (temperatura ambiente, dopo un volo di 12 ore) portate da casa. La maggior parte dei lavoratori si e' rassegnata. La Cai ripete che non c'e' nulla da temere, mentre invece i medici dell'Istituto medico legale di Milano si raccomandano di non lavarsi i denti con l'acqua del lavandino e di portarsi il proprio cibo da casa. E soprattutto di non cadere nell'errore di bere caffe' nel viaggio di ritorno in quanto il serbatoio dell'aereo viene riempito ovviamente con l'acqua presa in Giappone; in Alitalia alcuni dipendenti sono stati anche tre volte al mese a Tokyo da marzo 2011. È difficile valutare il rischio di una ripetuta presenza in citta' di un membro di equipaggio e di un continuo ingerimento di cibo locale o acqua, e quante volte ci si puo' recare a Tokyo in un anno senza subire alcun danno da radiazioni. L'Istituto medico legale sostiene che la cadenza mensile in Giappone non va per niente bene; le ultime notizie dal Giappone non sono rincuoranti: (26 maggio) «Era gia' stato annunciato all'inizio del mese di maggio che nel reattore numero 1 c'era stato il meltdown, ora una in nuova conferenza stampa i responsabili della Tepco dicono che anche nei reattori 2 e 3 si sono fuse le barre di combustibile, con relativa fuoriuscita, di radiazioni. «Nonostante cio' sembrerebbe che la dirigenza Cai stia compiendo delle forti pressioni nei confronti di chi ha timore di recarsi in Giappone. Chi dovesse mettersi in malattia sembrerebbe sia punito con la retrocessione ai voli di breve percorrenza, con il blocco di richieste personali, dei cambi turni o ferie; nessuno, nonostante le rassicurazioni del consolato a Tokyo, organizzerebbe un viaggio in Giappone di 5 giorni, una volta al mese per il prossimo anno portando con se' anche la famiglia. Gli equipaggi devono andare a Tokyo e basta. Il volo e' infatti in attivo per la compagnia -: se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e qualora si accertasse la loro autenticita', quali iniziative intenda mettere in atto in modo da tutelare al massimo la salute degli equipaggi Alitalia che fanno rotta verso il Giappone e, in particolare, nella citta' di Tokyo; se non ritengano opportuno vigilare affinche' venga scongiurato qualsiasi episodio di coercizione nei confronti dei dipendenti di Cai che, per timore, non vogliono recarsi nei luoghi contaminati dal disastro di Fukushima e se non ritengano necessario intervenire, per quanto di competenza, al fine di far applicare il principio della «volontarieta'» nella formazione degli equipaggi in volo verso le zone a rischio di contaminazione radioattiva. (4-12412)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12412 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20110621 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FORMISANO ANIELLO (ITALIA DEI VALORI) 
PALADINI GIOVANNI (ITALIA DEI VALORI) 
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DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) 

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