INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11530 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19930302

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Al Ministro dell'interno. - Per conoscere - premesso che: il generale Mario De Sena, della DC, e' stato sindaco del comune di Nola; la gestione delle attivita' politico-istituzionali del generale De Sena e' stata molto discussa; oggetto delle perplessita' sono annose questioni: a) l'aver partecipato il De Sena nel 1989 ad un incontro elettorale a casa di "Don Ciccio" Alfieri, cugino del latitante "boss" Carmine (poi catturato) e lui stesso inquisito; b) essersi aggiudicato quale presidente della CONDOTTE D'ACQUA (poi inquisita in "Tangentopoli") importanti commesse nell'area di Nola tra cui quelle relative ad un nuovo stabilimento ALENIA, date in parte in subappalto a societa' locali "inquinate", tra cui la FESI Srl e la MOVISUD costruzioni, una societa' che fa capo a Vincenzo Morra e Luigi Alfieri, rispettivamente genero e nipote di "Don Ciccio"; c) durante la gestione sindacale, secondo colleghi di giunta, aver consentito il rilascio di concessioni edilizie a discussi privati su aree pubbliche; finalmente dimessosi nel settembre 1992 il De Sena non motivava se non con misteriose "ragioni personali" le dimissioni che temporalmente coincidevano con l'arresto di Carmine Alfieri; le relazioni del democristiano De Sena con Francesco (Ciccio) Alfieri, numero due del "clan", a seguito di intercettazioni telefoniche sono documentate e non casuali e coinvolgono anche Luigi Riccio primo cittadino di San Paolo Belsito, Antonio Virtuoso, sindaco di Casamarciano, Luigi Velotti sindaco di Cimitile ed altri esponenti politici tra i quali non pochi parlamentari della DC; nel giugno del 1992, prima dunque delle dimissioni del De Sena, gli atti relativi ai rapporti politici-camorra e piu' precisamente sull'Alfieri, vennero inviati dal sostituto procuratore Roberti al Ministro dell'interno ed apparentemente sono restati senza seguito; l'ex sindaco democristiano De Sena, altri consiglieri comunali ed assessori in prevalenza democristiani, l'imprenditore Mario Felice Nusco, presidente della locale squadra di calcio, legato anch'esso al clan Alfieri, venivano raggiunti da rinvii a giudizio appunto per le concessioni edilizie irregolari -: quali motivi ancora possono ostare allo scioglimento dell'amministrazione comunale di Nola, dopo quanto precede ed altro ancora ben noto al Governo; in ogni caso quale seguito in ordine alle responsabilita' del De Sena, ai rapporti politici-camorra, ed a quanto altro annesso e connesso, abbiano dato il Ministro dell'interno, informato dal Pubblico Ministero Franco Roberti sin dal 1^ giugno 1992, e la magistratura, non essendo chiaro quali siano i procedimenti penali in corso al riguardo, contro quali imputabili siano aperti, ed in quale fase si trovino, mentre quanto emerso appare essere, gia' da tempo, sufficiente per la applicazione delle leggi dello Stato relative allo scioglimento del consiglio comunale di Nola. (4-11530)
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