INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11512 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930302

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_11512_11 an entity of type: aic

Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: Mauro Pampagnin, residente a Villaguattera di Rubano (PD) in Via Larga, 21, e' partito per il servizio di leva il 26 agosto 1991, svolgendo il periodo addestrativo reclute al 7^ Btg. "Cuneo" di Berghinz, a Udine, senza che gli venisse mai riscontrata nessuna anomalia psico-fisica, ed anzi svolgendo il servizio in modo soddisfacente, testimoniando alla famiglia un giudizio positivo sulla sua esperienza militare; il 19 settembre 1992 Mauro Pampagnin ha preso servizio al reparto d'assegnazione, il 52^ Btg. di Fanteria d'Arresto "Alpi", presso la Caserma Zucchi di Cividale del Friuli, dove ha trovato un ambiente ostile, di prevaricazione e prepotenza da parte dei commilitoni piu' anziani; quanto sopra e' stato riportato da Mauro Pampagnin alla famiglia, durante la prima licenza dal servizio presso il 52^ Btg. "Alpi", nella quale, manifestando un grave stato depressivo, racconto' ai genitori che i commilitoni lo facevano bersaglio di scherno e di derisione, e nelle ultime otto notti gli avevano impedito di dormire, tanto che aveva espresso la volonta' di non fare ritorno in caserma; i genitori di Mauro Pampagnin hanno convinto il figlio a ritornare in caserma, cercando di tranquillizzarlo e di ridimensionare la situazione, nonostante avessero maturato una grave preoccupazione; tornato al reparto, Mauro Pampagnin l'1^ ottobre 1992, alle ore 23.40, al rientro dalla libera uscita, e' caduto, non si sa se per sua volonta' o subendo violenza, dalla finestra della palazzina alloggio truppa a dodici metri di altezza dal suolo precipitando sul tetto di un automezzo militare (Fiat Ducato) sottostante; Mauro Pampagnin e' stato subito trasportato all'ospedale civile di Cividale che ha diagnosticato la frattura del femore, la lesione del nervo sciatico, contusioni ed escoriazioni per una prognosi di 60 gg.; nonostante Mauro Pampagnin sia stato ricoverato presso l'ospedale civile di Cividale per 36 gg., nessuno dei commilitoni e' mai andato a trovarlo; il Comandante della Caserma "Zucchi" Ten. Col. Romano Martella, avrebbe consigliato ai genitori, accorsi all'ospedale subito dopo l'incidente, di non sporgere denuncia per evitare al figlio un processo ed il rischio di essere incarcerato presso il carcere militare di Peschiera del Garda; la famiglia spaventata dai minacciosi consigli del Comandante, si accontento' di constatare il fatto che il figlio era sopravvissuto all'incidente, e assunse un atteggiamento di minimizzazione; anche di fronte alle domande di un medico psicologo dell'ospedale civile di Cividale, che aveva interrogato i genitori sull'accaduto, essi risposero che il figlio non ricordava piu' niente; sempre secondo le suddette notizie, il Ten. Col. Martella avrebbe raccomandato, in piu' occasioni, al soldato Mauro Pampagnin, di rispondere, a qualsiasi domanda ricevuta sull'incidente, di non ricordare nulla; nel rapporto del medico del Pronto Soccorso dell'ospedale civile di Cividale, e' scritto testualmente: "al rientro dalla libera uscita, dopo una discussione con i colleghi, in seguito ad un episodio depressivo, si e' gettato dalla finestra"; nella stessa cartella clinica dell'ospedale si trovano le dichiarazioni del medico psicologo, che scrive: "...... Caduta volontaria dal balcone della caserma. Paziente lucido, orientato nel tempo e nello spazio ...."; dopo la convalescenza, l'ospedale militare di Padova, il 18 dicembre 1991, ha riformato Mauro Pampagnin dal servizio militare; dall'epoca dell'incidente il giovane non ha piu' recuperato un equilibrio psico-emotivo, e manifesta una maniacale forma di paura di persecuzione, e di depressione, tanto da dover essere ricoverato per ben 3 mesi e mezzo presso il reparto di psichiatria dell'ospedale civile di Padova e nemmeno oggi, dopo quelle cure, risulta ristabilito, e per questo frequenta ancora periodicamente il day hospital, ed e' soggetto ad un grave dimagrimento, per avere a lungo rifiutato il cibo; il giorno 30 settembre 1992, il Ten. Col. Martella comandante del 52^ Btg., ha inviato a Mauro Pampagnin una formale rivendicazione di risarcimento del danno subito dall'automezzo militare nell'incidente, quantificandolo in lire 3.636.852; l'Associazione Nazionale dei Genitori dei Soldati di Leva, interessata dalla famiglia, ha inviato una denuncia alla Procura Militare di Padova, rivendicando che sia resa giustizia verso le responsabilita' del comandante militare che ha permesso i gravi atti di prevaricazione e di violenza alla Caserma Zucchi, e che non li ha ne' indagati, ne' perseguiti dopo l'incidente, e che anzi ha impedito l'accertamento dei fatti con un comportamento omissivo -: se il Ministro sia al corrente dei fatti sopra descritti; se non intenda verificare e rendere noto come e perche' sussistano ancora gli odiosi atti di "nonnismo" e di violenza tra militari di leva dentro le caserme italiane, e non voglia assumere ulteriori urgenti iniziative atte a debellare il grave fenomeno; se non ritenga di dover disporre l'apertura di un'inchiesta che verifichi le responsabilita' per il grave incidente accaduto a Mauro Pampagnin; se non ritenga di dover disporre la sospensione di ogni rivendicazione economica di risarcimento danni da parte dell'amministrazione militare verso Mauro Pampagnin. (4-11512)
xsd:string INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11512 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930302 
xsd:integer
19930302-19930917 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11512 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19930302 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
xsd:dateTime 2014-05-14T20:59:39Z 
4/11512 
DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) 

blank nodes

data from the linked data cloud

DATA