INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11348 presentata da TESTA LUCIO (RINNOVAMENTO ITALIANO) in data 19970701
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Ai Ministri dell'ambiente, dei lavori pubblici, dell'industria, commercio e artigianato e per la funzione pubblica e gli affari regionali. - Per sapere - premesso che: si apprende dalla stampa (Il Messaggero, il Tempo, e Ciociaria oggi del 18 giugno 1997, Il Messaggero del 19 e 20 giugno 1997, Ciociaria oggi del 19 giugno 1997), che martedi' 17 giugno 1997, in una fossa profonda sei metri, scavata nelle campagne della localita' Melfi di Sotto a Pontecorvo (Frosinone), sono state scoperte dai carabinieri della compagnia locale, al comando del capitano Cristiano Congiu, otto tonnellate di rifiuti tossici che stavano per essere interrati; il proprietario dell'appezzamento in cui sono state trovate le scorie nocive, Sergio Cerro, aveva affittato qualche settimana fa il terreno all'impresa edile Mario Pagliuca di Piedimonte San Germano, che effettua trasporti di terra per l'Iricav, il consorzio di imprese che sta realizzando la ferrovia superveloce, ed aveva stipulato con tale ditta un contratto per ricevere terreno fertile in cambio di terriccio ghiaioso, pessimo per l'agricoltura ma ottimo per la costruzione di massicciate ferroviarie; sul posto, accanto alla buca contenente i rifiuti, e' stata rinvenuta una ruspa e una pala meccanica di proprieta' della ditta Pagliuca, ma il titolare, interrogato dal capitano Congiu, non ha saputo dare spiegazioni sulla presenza di quei 22 sacchi contenenti ossido di zinco ed ammoniaca; secondo alcuni accertamenti effettuati dai carabinieri, in collaborazione con il Nucleo operativo ecologico e con gli agenti della guardia di finanza, i rifiuti scoperti sarebbero provenienti da quattro industrie metalmeccaniche e siderurgiche settentrionali, con stabilimenti nei comuni di Milano e di Monza; si apprende dalla stampa citata che le indagini su alcune societa' lombarde sono state orientate da un nome stampato su alcuni sacchi con scorie: Zincol Lombarda SpA di Bellusco (MI), un'azienda chimica con partecipazioni nella Colombo SpA, Zinox SpA, Gironex Srl e Philco Italia SpA; dal momento che in Italia non esiste alcuna discarica abilitata a smaltire sostanze inquinanti del tipo rinvenuto a Melfi di Sotto, gli inquirenti ritengono che le scorie industriali fossero destinate in India, precisamente a Bombay, dove si trova uno dei piu' grandi cimiteri di rifiuti chimici, e che durante il trasporto Milano-porto di Napoli, dove sarebbe dovuto avvenire l'imbarco su navi container, i trasportatori abbiano deviato per Pontecorvo per smaltire abusivamente quel carico tossico con gran risparmio sui costi di trasporto e smaltimento; finora il sostituto procuratore Maurizio Arcuri non ha scritto nessun nome nel registro degli indagati ma nelle aziende del nord sospettate di aver prodotto le scorie sono state effettuate perquisizioni, mentre sono ancora ignote le ditte a cui e' stato affidato il trasporto; dopo che il sito e' stato posto sotto sequestro su disposizione della magistratura di Cassino, il sindaco di Pontecorvo ha emesso, finche' non verra' accertato che non ci sia inquinamento, una ordinanza di divieto assoluto di prelievo di acqua, per uso alimentare e irriguo, dai pozzi della zona, creando grossi problemi e disagi ai residenti, soprattutto per quanto riguarda l'approvvigionamento idrico, dal momento che la zona non e' servita da alcun acquedotto e la captazione avviene dai pozzi; sono stati compiuti da parte del presidio multinazionale di prevenzione dell'azienda sanitaria prelievi e campionamenti ed e' stato richiesto l'intervento della Protezione civile affinche' il terreno venga esaminato con i contatori geiger, capaci di rilevare la presenza o meno di sostanze radioattive; i carabinieri, che gia' da sei mesi indagavano su un traffico internazionale di scorie industriali, temono che, oltre alla fossa scoperta nella localita' di Melfi di Sotto a Pontecorvo, esistano altri cimiteri di rifiuti tossici nella zona; allo studio degli inquirenti e' la presenza di infiltrazioni della criminalita' organizzata nel settore dei rifiuti, dal momento che il recente ritrovamento di rifiuti tossici nella zona di Pontecorvo farebbe pensare ad un traffico clandestino di scorie nocive ed all'esistenza dell'ecomafia attiva nel Lazio -: se, alla luce di quanto esposto, i Ministri competenti intendano intervenire per far chiarezza su una cosi' grave questione; quali iniziative si intendano adottare al fine di fare al piu' presto luce sulle cause e gli autori del fatto criminoso; quali misure possano essere adottate per rimuovere al piu' presto i rifiuti tossici dalla cava in localita' Melfi di Sotto a Pontecorvo, dal momento che nella zona non esiste un container disponibile; in attesa dell'esito delle analisi sull'inquinamento e sulla radioattivita' della zona, quali precauzioni possono essere adottate per scongiurare possibili pericoli ambientali e per la salute dei residenti di Melfi di Sotto e delle zone limitrofe, dal momento che l'ossido di zinco contenuto nei rifiuti rinvenuti e' una sostanza che produce un veleno corrosivo per le vie respiratorie e per la vista; quali accertamenti possano essere effettuati per indagare se esistano cimiteri di rifiuti nocivi anche in altre localita' italiane; se dietro il ritrovamento delle otto tonnellate di scorie nocive esistano infiltrazioni della criminalita' organizzata nel settore dei rifiuti. (4-11348)
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TESTA LUCIO (RINNOVAMENTO ITALIANO)