INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/11028 presentata da GRAZIANO STEFANO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20110224

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-11028 presentata da STEFANO GRAZIANO giovedi' 24 febbraio 2011, seduta n.439 GRAZIANO. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: la legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria 2007) ha previsto all'articolo 1, commi 460 e 461, che la societa' Sviluppo Italia Spa, ora Invitalia spa, assuma la denominazione di Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa Spa, a capitale interamente pubblico, e predisponga un piano di riordino e di dismissione delle partecipazioni societarie nei settori non strategici di attivita', piano che, entro il 31 dicembre 2010, come da ultimo prorogato, preveda un numero di societa' controllate ridotto a non piu' di tre, la cessione, anche tramite una societa' veicolo, delle partecipazioni di minoranza acquisite. Per le societa' regionali si procede di intesa con le regioni interessate anche tramite la cessione a titolo gratuito alle stesse regioni o altre amministrazioni pubbliche delle partecipazioni; in data 27 marzo 2007 e' stata emanata la direttiva del Ministero dello sviluppo economico recante priorita' e obiettivi dell'Agenzia, nonche' indirizzi per il piano di riordino e dismissione delle partecipazioni societarie e per la riorganizzazione interna della societa'. Tra gli obiettivi prioritari caratterizzanti l'azione della stessa figurano il recupero e la crescita del Mezzogiorno, l'implementazione del suo sviluppo e la convergenza verso le aree sviluppate del Paese; in particolare per le societa' regionali, Invitalia avrebbe promosso il trasferimento delle stesse alle amministrazioni regionali e per agevolare tale processo avrebbe potuto garantire, mediante contratti pluriennali, lo svolgimento di attivita' e servizi gia' svolti dalle medesime societa' regionali. La direttiva menzionata ha previsto che il piano di riordino fosse attuato nel pieno rispetto della salvaguardia dei livelli occupazionali, secondo criteri di efficienza e valorizzazione delle risorse umane; in Campania, la legge regionale n. 1 del 2008 (legge finanziaria 2008), all'articolo 36 ha previsto l'acquisizione a titolo gratuito da parte della regione delle partecipazioni detenute dall'Agenzia nelle societa' regionali, senza oneri a carico del bilancio regionale, e secondo un piano aziendale che definisca le attivita', gli ambiti di intervento e le risorse necessarie, lasciando immutate le forme contrattuali dei rapporti di lavoro in essere; da quella data la regione discute sulla modifica dell'articolo 36 citato, a fronte della richiesta dell'Agenzia di circa 5 milioni di euro per l'acquisizione delle partecipazioni e del patrimonio immobiliare della societa' regionale. Il 20 febbraio 2009 e' stato firmato dalla regione, dal Ministero dello sviluppo economico e dall'Agenzia un protocollo di intesa in cui vengono stabilite le modalita' operative del trasferimento, subordinato al passaggio delle competenze statali alle regioni previste dal decreto legislativo n. 185 del 2000 e della relativa dotazione finanziaria. Dopo la proroga al 31 dicembre 2010 per il completamento del piano di riordino e dopo l'insediamento della nuova giunta regionale non e' stato avviato alcun tavolo di trattativa ufficiale; al momento risulta costituita la sola Newco finanza e le societa' di scopo continuano ad esistere. La societa' veicolo e' stata costituita attraverso la variazione della ragione sociale di Sviluppo Italia Lazio Spa in Invitalia Partecipazioni Spa, in essa e' confluita, in contrasto con la legge finanziaria 2007 e la relativa direttiva ministeriale menzionate la societa' regionale Sviluppo Italia Piemonte Spa che a sua volta ha incorporato le societa' regionali Marche, Emilia Romagna e Lombardia. 8 societa' regionali sono state cedute alle amministrazioni regionali o loro controllate, mentre le altre continuano ad essere controllate da Invitalia. Per queste ultime le trattative per la cessione sono ferme per motivi diversi. In data 8 ottobre 2010 sono state messe in liquidazione, con avvio della procedura di messa in mobilita' di tutti i dipendenti, 4 societa' regionali - Campania (65 lavoratori), Calabria (140), Sardegna (12) e Abruzzo (19) - e per esse non e' stato previsto l'inserimento nella societa' veicolo al pari delle altre societa' regionali; ad ora, e' dato constatare: il mancato rilancio delle attivita' delle societa' regionali. È stato favorito soltanto quello delle attivita' della capogruppo: alle societa' regionali sono state sottratte attivita', attribuendo nuove commesse, operative anche su territori periferici, solo alla capogruppo. Le attivita' dell'agenzia sono quelle riferite al decreto legislativo n. 185 del 2000 che resta senza possibilita' di rifinanziamento ma che contribuisce in maniera rilevante al fatturato aziendale e in maniera esclusiva al fatturato delle societa' regionali; la mancata salvaguardia dei livelli occupazionali. L'avvio della procedura di mobilita' oltre a non essere prevista da nessun atto di origine ministeriale o dell'agenzia riguarda societa' regionali meridionali; una certa sperequazione tra centro e periferia, sia con riguardo alle attivita' sia con riferimento ai dipendenti. Per quanto attiene al primo aspetto, se finora le societa' regionali hanno operato in convenzione con Invitalia, attraverso contratti unilaterali che prevedono notevoli margini a favore della stessa, ora talune attivita' sono state sottratte alle societa' regionali e svolte dalla sede centrale, con notevole incremento dei costi e dispersione delle professionalita' territoriali. Sul piano delle risorse umane, la disparita' di trattamento e' evidente non solo nella messa in mobilita' presso le sedi regionali, ma anche dall'incertezza che i livelli occupazionali siano garantiti nel medio-lungo periodo anche dopo la conclusione degli accordi con le amministrazioni regionali -: quali iniziative, misure e provvedimenti il Ministro interrogato vorra' intraprendere per evitare la chiusura delle societa' regionali e l'abbandono del territorio da parte delle istituzioni preposte allo sviluppo del Mezzogiorno coinvolgendo le regioni interessate alle procedure per la messa in mobilita' dei lavoratori e, in particolare, la regione Campania, al fine di salvaguardare il knowhow dei dipendenti, quel valore aggiunto che hanno realizzato per l'Agenzia e che possono ancora offrire allo sviluppo e alla crescita del territorio campano e delle altre regioni e di evitare l'ulteriore impoverimento delle regioni in un momento economico sfavorevole.(4-11028)
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