INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10717 presentata da SCILIPOTI DOMENICO (INIZIATIVA RESPONSABILE (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)) in data 20110203

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-10717 presentata da DOMENICO SCILIPOTI giovedi' 3 febbraio 2011, seduta n.429 SCILIPOTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: da notizie apparse sulla stampa e da copia di provvedimenti giudiziari sembrerebbe che la Cassa di Risparmio di Parma e di Piacenza, nel periodo in cui presidente era Luciano Silingardi (settembre 1997) avrebbe ideato una convenzione riservata denominata L52023 destinata ai magistrati del tribunale di Parma; tale convenzione, valida in ambito esclusivamente locale, prevedeva erogazioni (senza alcuna garanzia) di finanziamenti al tasso pari al prime rate Abi diminuito di un punto percentuale; il dottor Silingardi rivestiva, contemporaneamente, anche i ruoli di consulente del gruppo Parmalat e componente di alcuni collegi sindacali nonche' domiciliatario di alcune societa' del signor Calisto Tanzi; tra i beneficiari della riservata convenzione risulterebbero l'attuale presidente del Tribunale di Parma dottor Roberto Piscopo con il proprio nucleo familiare, il giudice Renato Mari e familiari, il pubblico ministero dottor Francesco Gigliotti, il pubblico ministero dottor Francesco Saverio Brancaccio e moglie e l'ex GIP dottor Adriano Padula e moglie; il dottor Brancaccio, nella funzione di pubblico ministero ed il dottor Padula, nella funzione di GIP, avrebbero, nel corso degli anni, proceduto ad anomale richieste di archiviazione dei procedimenti a carico dei responsabili di Parmalat e del sistema bancario gravitante all'epoca nel gruppo Parmalat-Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza e Banca Monte Parma (all'epoca presieduta da Francesco Gorreri tesoriere della Parmalat ed uomo di fiducia del Cav. Tanzi) in particolare: procedura penale 164/94, 13/94, 1017/95, 1030/00; il figlio del dottor Brancaccio, Andrea, sarebbe stato assunto nel 2000, su precisa richiesta dello stesso Tanzi, dalla Eurolat Spa di Roma, acquistata in data 2 febbraio 1999 dal gruppo Cragnotti Cirio; il dottor Brancaccio, fra il 21 febbraio 1993 ed il 24 aprile 2001, ha ottenuto dalla Cariparma, presieduta da Luciano Silingardi, senza alcuna garanzia, 465 milioni di vecchie lire di finanziamenti nonche' 175 milioni a seguito di transazione giudiziaria in data 5 dicembre 2000 mentre ha ottenuto 140.000 euro dalla Banca del Monte di Parma, presieduta Franco Gorrier in data 28 novembre 2002; tali ingenti finanziamenti venivano erogati al dottor Brancaccio nel periodo in cui il magistrato era preposto ai predetti procedimenti e ne chiedeva, l'archiviazione che veniva sempre accolta dal GIP Padula; il gruppo Parmalat anche in considerazione delle archiviazioni richieste dilatava la propria esposizione debitoria da 2,6 miliardi di euro del 95 a 9,8 miliardi nel 99 per raggiungere, nel settembre 2003, alla vigilia del crack, i 13,8 miliardi di euro; l'ex GIP dottor Adriano Padula, in periodo coevo alle predette archiviazioni dei procedimenti del gruppo Parmalat, Tanzi, Gorreri, Cariparma, risultava fruitore di viaggi turistici organizzati dalla societa' turistica di Tanzi - Parmatours.p.a. - con trasferimenti da Parma all'aeroporto di Linate e viceversa con vettura Limousine con autista nonche' di viaggi gratuiti al seguito del Parma Calcio A.C. dal quale riceveva anche due tessere VIP tribuna stadio Tardini di Parma; il CSM a quanto risulta da un'intervista resa dal dottor Bruno allora presidente del tribunale avrebbe costretto il magistrato a separare il processo Parmalat in numerosi procedimenti affidati a giudici provenienti da sezioni civili anziche' celebrarne uno solamente sotto la direzione del giudice esperto in reati finanziari, dottor Roberto Spano', che a tal fine aveva richiesto il trasferimento a Parma da Brescia; la procura della Repubblica di Parma, al momento del crack tento' di avocare a se' anche l'indagine sull'aggiotaggio di competenza del tribunale di Milano; il processo instauratosi avanti alle autorita' giudiziarie meneghine ha portato alla condanna di Calisto Tanzi a dieci anni, di Luciano Silingardi a tre anni e di Giovanni Bonici, difeso dall'avvocato Tuccari, a due anni e mezzo di carcere; detta condanna e' stata impugnata in Cassazione, mentre invece i numerosi processi instauratisi a Parma con giudici inesperti ed incompatibili tra di loro non hanno terminato l'iter del primo grado e quindi si concluderanno sicuramente con non luogo a procedere per prescrizione; i magistrati beneficiari dei finanziamenti ai sensi della convenzione riservata L52023 hanno continuato ad occuparsi dei processi aventi parte la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza nonostante l'evidente conflitto di interessi, come ad esempio il giudice Renato Mari che ha emesso sentenza nel processo in cui era parte offesa la signora Olivieri Anna nel procedimento civile n. 948/06 ed i magistrati Padula e Brancaccio nel procedimento 13/94, i magistrati Padula, Brancaccio e Gigliotti nel procedimento penale n. 521/01; il procedimento 13/04 si era instaurato a seguito di interrogazione dei senatori Sinisi e altri proprio sui bilanci della Parmalat e sui rapporti del gruppo con il sistema bancario parmense; affermazioni quelle degli interroganti confermate in pieno dalle indagini svolte dal pubblico ministero Brancaccio -: se non intende assumere immediate iniziative ispettive per l'esercizio dei poteri di competenza.(4-10717)
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