INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/10194 presentata da CITO GIANCARLO (MISTO) in data 19970521

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_10194_13 an entity of type: aic

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: una serie di episodi verificatisi nella citta' di Taranto inducono a ritenere che da parte di alcuni dei magistrati della Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto vi sia un incomprensibile accanimento nei confronti dell'amministrazione comunale della citta' ed in particolare verso il corpo di polizia municipale, cui gli attuali amministratori hanno restituito ruolo e dignita'; tra gli episodi di particolare rilevanza vi sono il gia' segnalato ferimento di un agente di polizia municipale nel corso delle operazioni di dissequestro delle armi in dotazione al corpo, effettuate all'indomani di un sequestro disposto da un magistrato della Procura e subito dopo revocato; il sequestro e il dissequestro di una stanza del comando di polizia municipale da parte di un magistrato della Procura, disposti nell'ambito di un procedimento avviato contro l'attuale assessore alla polizia municipale e altri in cui lo stesso magistrato attribuisce l'uso della stanza ad esclusivo beneficio di una persona attualmente in lite con l'amministrazione comunale (con cio' esautorando, di fatto, il sindaco in carica dai suoi poteri e dalle sue competenze, come si evince dalla lettura del provvedimento di dissequestro, in cui si dispone la "restituzione" della stanza "al titolare comandante del corpo"). Nel complessivo contesto di disagio e di malessere in cui ormai operano gli agenti di polizia municipale, sottoposti a indagini e controlli quotidiani disposti dalla Procura, uno di loro, per ragioni che ancora non si conoscono, ha tentato di togliersi la vita e tuttora dopo essere stato in gravissime condizioni dopo un lungo e delicato intervento chirurgico al cervello, e' morto nella mattinata del 20 maggio 1997; se non ritenga opportuno e indispensabile disporre - cosi' come piu' volte richiesto dal sottoscritto interrogante - un'ispezione alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto, per accertare se corrisponda al vero il sospetto che in essa l'amministrazione della Giustizia sia viziata da una preconcetta intenzione persecutoria nei confronti dell'attuale amministrazione comunale; se, inoltre, corrisponda al vero - e avvalori di conseguenza il legittimo sospetto di un esercizio dei poteri del magistrato volto ad intimidire l'amministrazione comunale in carica e tutti coloro che le offrono corretta collaborazione - che un imprenditore francese, ideatore di un progetto di porto turistico di Taranto - infrastruttura che l'amministrazione comunale ha ipotizzato per offrire un concreto rilancio all'economia del territorio -, suo malgrado chiamato a rispondere come persona informata nell'ambito di una inchiesta avviata dalla Procura, nel corso di un interrogatorio particolarmente pressante cui e' stato sottoposto da un magistrato della citata Procura si e' sentito male e ha dovuto essere ricoverato d'urgenza in ospedale, dove si e' presentato con un quadro clinico disperato (encefalogramma piatto) ed e' deceduto qualche giorno fa, dopo una lunga permanenza in rianimazione; se ritenga ammissibile, sempre in relazione alla vicenda del porto turistico, che - in aperta violazione delle norme sulla riservatezza e in assoluto dispregio delle raccomandazioni in tal senso recentemente rivolte ai magistrati dal Ministro - siano state diffuse da un organo di stampa notizie in merito allo sviluppo dell'indagine, con uso scandalistico di tali notizie e conseguente obiettivo danno di immagine per chi, oggetto di calunnia, rientra doverosamente tra le persone che il magistrato titolare dell'inchiesta ha necessita' di ascoltare; e se sia informato delle eventuali iniziative assunte dallo stesso magistrato al fine di perseguire i responsabili sia della rivelazione di tali notizie riservate sia della loro diffusione a fini scandalistici; se ancora corrisponda al vero e sia a conoscenza del Ministro che, intervenendo su una nota di "giustificazione" apparsa sulla stampa a firma di un esponente espulso dal movimento che governa il comune di Taranto, un consigliere regionale del Pds abbia sollecitato una inchiesta della Procura, che a distanza di sole ventiquattr'ore e' stata aperta e contestualmente "annunciata" dalla stampa - ancora in aperta e inammissibile violazione di ogni norma sulla riservatezza di tali atti - e si sta sviluppando senza pause; se non ritenga necessario oltre che opportuno disporre la piu' volte sollecitata ispezione alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto, sia per verificare la autenticita' dei fatti esposti dal sottoscritto interrogante e ripristinare di conseguenza la indispensabile certezza nella amministrazione della giustizia, sia anche al fine di ristabilire un indispensabile clima di serenita' e di fiducia nei rapporti tra l'amministrazione comunale di Taranto e la Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto, che tali eventi compromettono in modo irreversibile, con deprecabili conseguenze sulla attivita' degli amministratori, cui l'essere oggetto di un'azione persecutoria crea obiettivi ostacoli. (4-10194)
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