INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09650 presentata da PALERMO CARLO (MOVIMENTO DEMOCRATICO RETE) in data 19930114

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_09650_11 an entity of type: aic

Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: 1) con rapporto dell'11 maggio 1987 della Guardia di finanza di Palermo, in una denuncia che riguardava Tognoli Oliviero e altre 32 persone, con competenze territoriali di (nell'ordine) Catania, Modica, Palermo - tra cui (per quanto riguarda la procura di Catania) Rendo Mario, Rendo Luigi, Rendo Massimo, Rendo Ugo, Napoli Carmelo, Campione Santo, Campagna Umberto, Massimo Ottavio, Leone Maria, Bosco Aldo -, la stessa Guardia di finanza, con riferimento ad episodi del 1980-1981 riferiva che, dall'esame testimoniale reso da Rendo Mario al giudice istruttore dottor Falcone (e dai testi Ciaurelli e Lombardo) le "movimentazioni occulte di denaro sarebbero state sottostanti ad evasioni fiscali realizzate dai Tognoli e dal Rendo nell'ambito delle loro attivita' imprenditoriali... Gli acquirenti avrebbero, pertanto, pagato prezzi maggiorati esponendo in tal modo costi superiori, in realta' inesistenti, la cui eccedenza sarebbe stata loro restituita dal Tognoli attraverso assegni circolari o libretti al portatore"; che a seguito di rogatoria in Svizzera sui rapporti intrattenuti presso istituti svizzeri, emergeva in particolare "versamento di US $ 635.495 dal c/c 356, denominato Santa Flavia ed acceso presso il Credit Suisse di Bellinzona a favore del Banco di Roma per la Svizzera - rif. Roberto; versamento di US $ 372.980 dal c/c 27987 denominato Nassau ed acceso presso la BSI di Mendrisio, anch'esso a favore del Banco di Roma di Lugano, rif. Roberto"; ulteriori accreditamenti a favore dello stesso "Roberto" provenienti dal conto di Mendrisio, denominato "Lione"; che il citato conto Santa Flavia (nella titolarita' e disponibilita' di Greco Leonardo e Tognoli Oliviero, risultava alimentato da un unico versamento di US $ 1.000.000 provenienti dai conti di Lugano di Cuntrera Pasquale e Caruana Alfonso (quali provento di partite di stupefacenti); che "il conto Roberto del Banco di Roma di Lugano" sembrerebbe essere riconducibile al piu' volte menzionato Rendo Mario o, comunque, a suoi familiari; che "in proposito, lo stesso Rendo Mario, in sede di testimonianza al dottor Falcone, ammetteva la possibilita' che i suoi figli fossero titolari di conti bancari in Svizzera"; che inoltre gli accertamenti della Guardia di finanza venivano estesi al periodo successivo (1982-1984), con la conclusione (pagina 31 rapp. cit.) che le irregolarita' accertate nei rapporti Rendo-Tognoli "non erano limitate al periodo compreso tra il 1979 ed il 1981 ma si estendeva anche agli anni successivi, fino alla completa cessazione di ogni attivita' della FAS, avvenuta nel giugno 1984"; che, secondo quanto prospettato nel citato rapporto "l'evasione fiscale sopra descritta non appare l'unico scopo idoneo a giustificare la predisposizione di un cosi' ampio sistema frodatorio, in quanto avrebbe penalizzato la societa' del Tognoli facendole esporre ricavi in realta' mai conseguiti" con la conseguenza che - sempre secondo le prospettazioni della finanza - "le fittizie forniture rappresentassero, in realta', lo strumento per giustificare, in Italia, movimenti compensativi di accreditamenti di valuta effettuati precedentemente in Svizzera a favore di Mario Rendo o di suoi congiunti, dal Tognoli, che si avvalevano delle loro attivita' imprenditoriali per fornire un'apparente copertura legale per la "ripulituta" dei narcodollari"; che pertanto la Guardia di finanza di Palermo denunciava tali fatti alla procura di Catania "ritenendo che il ruolo svolto da Rendo Mario nella vicenda sia in qualche modo riconducibile all'ambito dell'associazione per delinquere di tipo mafioso innanzi citata"; che, sempre dalla Guardia di finanza venivano individuati i reati di associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale ed al falso bilancio mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per decine di miliardi, specificamente indicati in operazioni individuate esattamente nel rapporto stesso; 2) che recentemente, in una intervista (pubblicata sul Venerdi' di Repubblica il 28 agosto 1992) il generale Pizzuti, ha testualmente dichiarato (pagina 15) - senza smentite -: "L'indagine fu completata ed accertammo per Graci, Rendo, Costanzo e Finocchiaro una truffa all'IVA di 110 miliardi, un giro vorticoso di fatture false con la mafia come partner. Interrogato, Rendo disse che quei soldi sottratti al fisco servivano per vincere gli appalti, per pagare le tangenti del 20 per cento pretese da certi uomini politici. E dalle indagini presso la Cassa per il Mezzogiorno, il Ministero dei lavori pubblici e la regione siciliana gli imprenditori che in testa a tutti avevano ricevuto appalti erano i cavalieri di Catania ed i palermitani Cassina, Salvo e Greco". "Nonostante tutto i cavalieri non vennero fermati"... 3) che, come risulta noto da atti pubblici di inchieste passati in giudicato o comunque in fase dibattimentale sul caso Calvi e sul Banco Ambrosiano, risulta che gran parte del denaro uscito dalle banche di tale gruppo venivano accreditate su conti dello IOR in istituti di credito italiani da dove venivano trasferite al Banco di Roma per la Svizzera (la Svirobank di Lugano) - controllato dallo IOR stesso -, e cioe' presso l'istituto, su cui risultano - in caso al sopraindicato conto rif. Roberto - pervenute le sopraindicate somme - proventi di vendite di stupefacenti trattate dai Cuntrera e Caruana - rimesse da altri istituti svizzeri; vanno considerate le specifiche norme processuali in materia di competenza per territorio -: se risulti al Governo quale seguito abbia avuto la denuncia sopracitata presso la procura della Repubblica di Catania, in particolare considerato anche che e' prossima (1984) la prescrizione dei denunciati reati; se e in che modo e' stato registrato il rapporto della Guardia di finanza (come "procedimento a carico" o meno), nei confronti dei personaggi catanesi denunciati, in particolare in relazione al reato di falso in bilancio e associazione per delinquere nei pubblici registri. (4-09650)
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