INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/09459 presentata da PEZZELLA ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950426

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Ai Ministri dell'interno, della difesa e di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: nella notte tra il 29 e il 30 marzo 1995, presso la sede del comando vigili urbani del comune di Casoria (Na), ubicata nella casa comunale di piazza Cirillo, ignoti sono penetrati all'interno degli uffici ed hanno asportato una cassaforte contenente armi, munizioni e danaro contante provento delle oblazioni pagate da automobilisti indisciplinati; dalle prime investigazioni, effettuate dai militari della compagnia carabinieri di Casoria e dagli agenti del commissariato di polizia di Afragola, i ladri avrebbero asportato ben nove pistole d'ordinanza in dotazione ai vigili, centinaia di proiettili e due milioni in contanti, ricavato delle oblazioni incassate; le armi trafugate - dei revolver calibro 7 e 65 - apparterrebbero ad altrettanti vigili urbani, sospesi tempo fa dal servizio, dopo l'apertura di un'inchiesta da parte della magistratura napoletana; nella cassaforte asportata dai malviventi, per puro caso, non sono state trovate altre 14 pistole di ordinanza; risulta, infatti, che era gia' stato disposto dal comune l'acquisto di 14 nuovi revolver, che avrebbero dovuto rimpiazzare quelli gia' in uso, e che la Prefettura e la Questura avevano gia' concesso il loro placet; in data 30 marzo 1995, in pratica poche ore dopo il furto delle pistole dalla cassaforte degli uffici del comando vigili, e' stato portato a termine l'ennesimo raid di morte ad opera di alcuni killers della camorra; alle ore 20 del 30 marzo, in localita' Ponte tre Luci di Casoria, sono stati ammazzati da killers, rimasti sconosciuti, Paolo Minini, 37 anni, pregiudicato per associazione mafiosa ed altro, e Ernesto Ciampa, 49 anni, immune da precedenti, elettricista dipendente del comune di Casoria; i killers, secondo una prima ricostruzione compiuta dagli inquirenti, avrebbero sparato con pistole calibro 7 e 65 e 38 special, il che potrebbe far presupporre un collegamento tra il furto delle armi dal comando vigili ed il duplice omicidio consumato a poche ore di distanza; da diversi anni, i lavoratori della polizia municipale e le loro organizzazioni sindacali di categoria, hanno rappresentato alle amministrazioni civiche che si sono succedute negli anni al governo della citta', ed alle autorita' competenti (compresa quella giudiziaria), le gravi difficolta' operative, l'insicurezza nello svolgimento delle funzioni d'istituto, la precarieta' e la confusione in cui sono costretti ad operare; tale stato di cose sarebbe causato dell'incongrua e disarticolata sistemazione dei locali della Polizia municipale, collocati in modo disomogeneo, determinando promiscuita' tra personale amministrativo e lavoratori della polizia municipale, con l'assoluta inidoneita' dei locali assegnati dal punto di vista della riservatezza e sicurezza rispetto ai compiti di pertinenza -: se gli inquirenti abbiano considerato l'ipotesi investigativa di un collegamento tra il furto delle pistole di ordinanza dei vigili ed il duplice omicidio consumato a poche ore di distanza; se e quali determinazioni s'intendano adottare per eliminare la promiscuita' tra locali della Polizia municipale ed impiegati amministrativi del comune di Casoria; se non si ritenga opportuno promuovere una indagine interna al comune atta ad individuare eventuali complicita' tra il personale e gli ignoti autori del furto di pistole. (4-09459)
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