INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08664 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100921
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_08664_16 an entity of type: aic
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08664 presentata da RITA BERNARDINI martedi' 21 settembre 2010, seduta n.371 BERNARDINI, BELTRANDI, MAURIZIO TURCO, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che: l'agenzia di stampa DIRE del 1 o settembre 2010 ha diramato la seguente notizia: «Un detenuto di 44 anni e' morto ieri sera all'interno del carcere della Dozza dopo essersi sentito male. L'uomo, ucciso probabilmente da un infarto, e' caduto a terra mentre stava rientrando nella propria cella poco dopo essere uscito dall'infermeria, dove era stato appena visitato dagli infermieri: poco prima aveva infatti chiesto di essere controllato perche' aveva dei dolori e non si sentiva bene. Durante la visita, pero', non e' stato riscontrato nulla di particolare e cosi' l'uomo stava tornando in cella, quando all'improvviso si e' accasciato al suolo ed e' morto. A riferirlo, in una nota, e' il segretario aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante: "Ieri un detenuto italiano di 44 anni ristretto nel carcere di Bologna e' deceduto per cause naturali" si legge nella nota. Durante ricostruisce i fatti cosi': "Il detenuto, imputato, ha chiesto di essere visitato dopo essersi sentito male. L'agente della polizia penitenziaria lo ha accompagnato in infermeria, dove e' stato visitato dal medico che, pare, non abbia riscontrato niente di particolare. Il detenuto, mentre stava facendo rientro in cella, e' caduto a terra ed e' morto". La direttrice del carcere, pero', Ione Toccafondi, spiega che in infermeria il detenuto non e' stato visitato dal medico, ma solo dagli infermieri. "In quel momento il medico non era all'interno dell'infermeria, c'erano solo gli infermieri, che hanno provato la pressione al 44enne, non riscontrando nulla di anomalo". A quanto riferisce Toccafondi, l'uomo lamentava "dolore" e diceva di non sentirsi bene. Non era il caso di far intervenire un medico? "Evidentemente non hanno ritenuto ci fossero le condizioni per chiamare il medico, che si trovava al piano di sotto. E guardi che di solito lo chiamano continuamente". Secondo quanto riferito da Toccafondi, l'uomo dopo essere uscito dall'infermeria si e' accasciato al suolo mentre stava facendo rientro alla cella, a pochi passi di distanza. "È caduto in corridoio, davanti a molte persone, e' stata una cosa fulminante. Sono intervenuti i medici ed e' stata chiamato anche il 118, ma non c'e' stato nulla da fare". Il 44enne, riferisce la direttrice del carcere, era imputato per associazione a delinquere di stampo mafioso ed si trovava rinchiuso alla Dozza da marzo: era finito in carcere dopo l'arresto effettuato a Reggio Emilia, nell'ambito di un'inchiesta di competenza non regionale. "In passato non aveva manifestato problemi cardiaci - dice Toccafondi - ma soffriva di pressione arteriosa elevata". Il controllo effettuato ieri sera in infermeria, pero', aveva dato esito negativo in questo senso. La salma e' stata messa a disposizione dell'autorita' giudiziaria, aggiunge Toccafondi, che ora dovra' chiarire l'accaduto. "La morte di una persona e' qualcosa che ci sconvolge sempre - afferma Toccafondi - tanto piu' che si trattava di una persona giovane. Siamo rimasti tutti sconvolti, soprattutto perche' e' stata una cosa fulminante, che non ha permesso nessun tipo di intervento, probabilmente quando si e' accasciato al suolo era gia' morto". L'infermeria, chiarisce Toccafondi, »si trova a dieci passi dalla sua cella« e il 44enne vi e' stato accompagnato subito, dal momento in cui aveva lamentato dolore. Poi, dopo la visita da parte degli infermieri, "nemmeno il tempo di uscire di li' ed e' caduto a terra" conclude la direttrice. Il segretario del Sappe, dopo l'accaduto, torna a sottolineare il tasto dolente del sovraffollamento: "I detenuti alla Dozza sono circa 1.100, all'inizio dell'estate erano circa 1,180". Invece, "mancano circa 200 agenti di Polizia penitenziaria", conclude» -: quali iniziative di competenza intendano assumere per accertare se al detenuto 44enne morto di infarto nel carcere della Dozza sia stato consentito di sottoporsi tempestivamente a visite medico-specialistiche nonche' di potersi adeguatamente curare, essendo, in caso contrario, stato negato al medesimo l'inalienabile diritto alla salute che appartiene ad ogni essere umano al di la' dei delitti presuntivamente commessi; quali iniziative i Ministri interrogati intendano promuovere o adottare, nell'ambito delle proprie competenze, al fine di assicurare che, in sede di attuazione del riordino e del trasferimento delle funzioni in materia di sanita' penitenziaria, siano tenute nella massima considerazione le esigenze di cura e assistenza dei detenuti. (4-08664)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08664 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100921
xsd:integer
0
20100921-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08664 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100921
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)
xsd:dateTime
2014-05-15T00:43:54Z
4/08664
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)