INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08422 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100908

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-08422 presentata da RITA BERNARDINI mercoledi' 8 settembre 2010, seduta n.366 BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che: lunedi' 16 agosto 2010 in occasione della II edizione del «Ferragosto in carcere» l'interrogante, accompagnata da Donatella Corleo (Radicali Palermo) e Gianmarco Ciccarelli (Radicali Catania), ha visitato la Casa circondariale di Termini Imerese (Palermo); la delegazione e' stata ricevuta e accompagnata dal commissario Maria Pia Campanale, comandante della polizia penitenziaria; dalla visita di sindacato ispettivo e' emersa la seguente situazione dell'istituto: detenuti presenti 167, a fronte di una capienza regolamentare di 90 posti; i detenuti con condanna definitiva sono 108, mentre coloro che non sono in attesa di giudizio sono 59; i tossicodipendenti sono 22 di cui 4 in terapia metadonica; 14 sono i detenuti affetti da epatite C mentre 18 presentano patologie di tipo psichiatrico; 48 sono i detenuti stranieri, in prevalenza nordafricani e rumeni; nell'istituto c'e' un solo psicologo, mentre gli educatori sono 3; quanto all'assistenza sanitaria, il medico e' presente dalle 8,00 alle 13,00 e dalle 17,00 alle 21,00, l'infermiere dalle 8,00 alle 22,00; di notte all'interno del carcere non c'e' ne' un medico ne' un infermiere e, in caso di urgenza, viene chiamata la guardia medica, afferma la comandante; i detenuti, tutti comuni, hanno 4 ore d'aria al giorno trascorrendo in cella 20 ore su 24 afferma la comandante, ma alcuni detenuti dicono alla delegazione che in realta' le ore d'aria non arrivano quasi mai a 4, piu' spesso si riducono a 2, per via delle ridotte dimensioni dei passeggi; solo 20 detenuti hanno l'opportunita' di lavorare; nella struttura, costruita nel 1914, le celle (eccetto due) sono sprovviste di doccia e non c'e' l'acqua calda; ai detenuti e' consentito l'uso della docce comuni 3 volte la settimana; le condizioni igieniche delle docce comuni sono cattive e l'acqua e' fredda; nelle finestre delle celle sono presenti, oltre alle grate, reti a maglie strette; il colloquio con i familiari avviene 1 volta alla settimana; non c'e' un'area verde per i colloqui con i bambini; all'interno dell'istituto non si svolge alcuna forma di socialita'; le celle del piano terra, braccio destro, ospitano 28 detenuti; la stanza per la socialita' e' stata adibita a cella e ospita 5 detenuti; le altre celle, di circa 6 metri quadrati (escluso il bagno), ospitano 2 detenuti; un detenuto della cella n. 25 lamenta l'assenza di scuola superiore all'interno del carcere; un detenuto della cella 14 dice di non vedere i suoi 3 bambini da circa 1 anno; i detenuti della cella 24 lamentano il caldo e la scarsa circolazione dell'aria: «io ho problemi respiratori - afferma uno di loro - e alle 3 di notte, quando chiudono la porta blindata, c'e' da morire»; nella cella n. 15 sono presenti 2 detenuti marocchini; uno dei due afferma di non poter sentire da tempo alcun familiare; anche in questo istituto i detenuti (in particolare gli stranieri) non sono stati informati della circolare diramata da alcuni mesi dal DAP che consente di telefonare anche verso telefoni cellulari; un detenuto della cella n. 17 sottolinea quanto sia fastidioso la notte dormire con la luce accesa: «c'e' un neon azzurro sempre acceso e l'interruttore e' esterno alla cella; ora hanno cambiato la luce perche' ci siete voi, ma vi dico che sono costretto a dormire con la benda sugli occhi e che sono entrato con una vista da aquila mentre, da quando sono qui, ho perso 6 decimi»; un altro detenuto ci invita a visitare i passeggi, «microscopici, con le grate arrugginite sopra; possiamo entrarci al massimo 2 alla volta e rischiamo di prenderci malattie»; nella cella 21-bis (12 metri quadrati secondo i detenuti, 18 metri quadrati secondo la comandante) vivono in 5, ma fino a 15 giorni prima erano in 7; nota positiva: all'interno delle celle c'e' un piccolo frigorifero; un detenuto della cella n. 18 insiste, «il passeggio e' una gabbia» e «nelle celle non c'e' il termosifone, in inverno si muore di freddo e d'estate di caldo»; nella cella n. 20 c'e' un detenuto di 20 anni; il wc e' alla turca e il lavandino e' sporco e fatiscente; quando la delegazione visita i passeggi puo' constatare che si tratta effettivamente di luoghi piccoli e degradati: 6 «cubicoli» senza alcun riparo; nell'ex area trattamentale ora adibita a reparto detentivo, nella cella n. 10 troviamo 10 detenuti in circa 30 metri quadri; secondo quanto affermano gli ospiti sono stati anche in 12 e addirittura 13, qualche settimana prima; sono presenti 5 detenuti siciliani e 5 stranieri sfollati dal carcere di Milano San Vittore (2 provenienti dalla Tunisia, 1 dal Sudan e 1 dal Gambia); i muri sono scrostati e c'e' un fortissimo tasso di umidita' che rende faticosa la respirazione; un detenuto lamenta la presenza del muretto divisorio nella sala colloqui: «per i bambini e' traumatico; inoltre - afferma - l'ingresso dei familiari e' sprovvisto di pensilina, cosi' d'inverno, quando piove, entrano bagnati e d'estate sudatissimi»; «in estate fa troppo caldo. In inverno invece soffriamo il freddo perche' non c'e' il riscaldamento: io dormo con 3 pigiami piu' una coperta sopra», dice un detenuto; al piano terra, nella sezione giovani adulti, i wc sono «a vista» e alla turca; «qui e' pieno di scarafaggi», dicono i ragazzi e un agente afferma: «anche noi soffriamo il freddo in inverno: io a volte indosso 3 cappotti»; nelle sale destinate ai colloqui la delegazione constata che effettivamente esiste ancora il muretto divisorio: in una e' di legno con un ulteriore separatore sopra, nell'altra il tramezzo e' in marmo, e' piu' profondo (la distanza fra detenuti e familiari e' maggiore) e c'e' un divisorio trasparente fino al soffitto, con una piccola apertura per consentire gli abbracci e il passaggio dei bambini; questa sala in precedenza era utilizzata dai detenuti in 41-bis, subendo successivamente ben poche modifiche -: quali iniziative urgenti intenda assumere il Governo per intervenire rispetto al grave problema del sovraffollamento del carcere di Termini Imerese riportando le presenze dei detenuti nei limiti imposti dalla capienza regolamentare; se intenda da subito restituire un minimo di spazio vitale ai reclusi; se intenda immediatamente dare disposizioni che consentano ai detenuti di potersi fare la doccia tutti i giorni, di disporre di acqua calda nelle celle dove i detenuti sono costretti a passare 20/22 ore al giorno; in che tempi saranno ristrutturati i bagni togliendo di mezzo l'incivilta' dei wc alla turca e a vista; quanto ci vorra' per abolire il muretto divisorio; in che tempi intenda fornire i mezzi per ristrutturare le aree fatiscenti dell'istituto e i fondi necessari per la manutenzione ordinaria; quanto occorrera' ancora attendere per dotare l'istituto del riscaldamento per l'inverno, le celle di bagni con presa d'aria affettiva, per istituire l'area verde per i colloqui con i figli minori dei detenuti e per mettere a disposizione una palestra con un minimo di attrezzatura; in quali tempi intenda mettere l'istituto nelle condizioni di poter fornire ai detenuti l'assistenza psicologica oggi quasi del tutto assente; cosa intenda fare per adeguare i fondi delle mercedi in modo da consentire ad un piu' elevato numero di detenuti la possibilita' di lavorare e con compensi che permettano ad alcuni di loro di aiutare i loro familiari indigenti, spesso anche figli minori; se intenda intervenire per dotare l'istituto di un fondo per detenuti indigenti; cosa intenda fare per dare finalmente impulso all'area trattamentale per scongiurare l'abbrutimento delle persone detenute che nel carcere di Termini Imerese non trovano alcuna risposta convincente ai fini di un loro reinserimento una volta scontata la pena, pena che oggi sembra agli interroganti avere un esclusivo carattere afflittivo, oltre che disumano e degradante; in che modo intenda operare per ripristinare il principio della territorializzazione della pena, evitando i costosissimi sfollamenti dalle carceri del continente a quelle siciliane; se intenda sollecitare i direttori degli istituti penitenziari italiani ad applicare la circolare del Dap che consente ai detenuti di telefonare verso utenze telefoniche mobili a chi ha familiari che non dispongono di un'utenza fissa; riassumendo, quali iniziative urgenti intenda adottare al fine di ricondurre le condizioni di detenzione vigenti all'interno dell'istituto penitenziario di Termini Imerese alla piena conformita' al dettato costituzionale e normativo.(4-08422)
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20100908- 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08422 presentata da BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100908 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
xsd:dateTime 2014-05-15T00:42:13Z 
4/08422 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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