INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08246 presentata da BARRAL MARIO LUCIO (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19970306

Per sapere - premesso che: l'entrata in vigore della imposta regionale sulle attivita' produttive, definita Irap, suscita perplessita' e preoccupazioni per quanto riguarda l'impatto sulle aziende del comparto artigianale; l'assorbimento mediante l'Irap delle somme globali oggi riferite ai versamenti dei contributi per il Servizio sanitario nazionale, dell'Ilor, dell'Iciap, della tassa sulla partita Iva e dell'imposta sul patrimonio netto delle imprese determinera' un aumento della pressione fiscale nei confronti della microimpresa. Le motivazioni di tale fattore sono conseguenti alla stessa strutturazione dell'Irap. Infatti sotto il profilo dell'assorbimento dell'Ilor, e' evidente come le imprese oggi esenti Ilor, per oggettivi motivi legati alla natura stessa dell'imposta, cioe' le imprese fino a tre addetti, essendo soggette comunque all'Irap che inglobera' il gettito Ilor, si troveranno assoggettate ad un maggior prelievo. Altrettanto palesi sono i riflessi che si produrranno dalla indeducibilita' Irap dall'Irpef, in considerazione del fatto che alcuni contributi, imposte e tasse che confluiranno nell'imposta regionale sono oggi deducibili. E' evidente pertanto una lievitazione della base imponibile Irpef dovuta alla citata indeducibilita', lievitazione che, se per le imprese con una significativa base occupazionale potra' essere in fatto compensata da un minor costo del lavoro determinato dalla abolizione dei contributi al Servizio sanitario nazionale per i dipendenti, per le imprese senza dipendenti, o con minima occupazione, tale compensazione non avverra', determinando quindi un maggior onere a livello impositivo; l'aumento della pressione fiscale, determinata dai fattori sopra evidenziati, produrra' seri riflessi su tutte le aziende, ancor piu' su quelle marginali, sia per settore di appartenenza sia per aree territoriali di ubicazione. Questo comportera' non solo l'aggravamento del fenomeno della marginalita' oggi attestata sul venti per cento circa, ma accelerera' anche il turn over delle aziende negli albi artigiani, producendo pertanto instabilita' nel settore, che gia' attualmente e' influenzato da un ricambio stimato nell'8 per cento circa su base annua; la stessa strutturazione dell'Irap, cioe' il fatto di tassare il valore aggiunto prodotto, portera' quindi ad un prelievo anche nei confronti di aziende in perdita o senza reddito o con reddito limitato quali quelle marginali sopra richiamate; sarebbe anacronistico se sulle provvidenze erogate (mutui a tassi agevolati) e sugli altri indebitamenti effettuati, le imprese colpite da calamita' naturali dovessero scontare l'Irap. Tale anomalia si produrrebbe automaticamente qualora non si intervenisse sulle modalita' di formazione della base imponibile che, oggi, vede quali componenti soggetti all'imposta gli "oneri finanziari" -: se non ritenga opportuno procedere ad una ridefinizione dell'istituto ed ad una semplificazione del procedimento; se non ritenga necessario prevedere, nell'ambito della delega ed in funzione della possibilita' concessa dalla lettera f) del comma 144 dell'articolo 3 della legge n. 662 del 1996, una differenziazione dell'aliquota Irap; sui seguenti tre livelli: 1) una aliquota ordinaria per la generalita' delle imprese; 2) una aliquota ridotta per le aziende oggi esenti da Ilor; 3) un'aliquota ulteriormente ridotta per le aziende esenti Ilor e marginali per settore ed area geografica; se non ritenga che, attraverso la suindicata differenziazione, si porterebbe il tutto ad un maggiore livello di equita' evitando sperequazioni a senso unico; se intenda impegnarsi a prevedere, per le aziende colpite da calamita' naturali, lo scomputo degli oneri finanziari relativi a prestiti mirati al risarcimento ed alla ricostruzione, evitando cosi' il paradosso di una tassazione degli aiuti destinati a consentire una normalizzazione delle attivita'. (4-08246)