INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08148 presentata da BERGAMO ALESSANDRO (FORZA ITALIA) in data 19970305

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_08148_13 an entity of type: aic

Al Ministro di grazia e giustizia. - Per sapere - premesso che: la signora Giuseppina Ciancio e i figli Domenico Rugolino, Cosimo e Patrizia, nel mese di ottobre 1996 hanno inoltrato al Presidente della Repubblica domanda di grazia per tramite il Ministro di grazia e giustizia, tesa ad ottenere la concessione della grazia a norma dell'articolo 174 del codice penale per Giuseppe Rugolino, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Paola (Cosenza), proveniente da quella di Cerinola (Caserta), per la residua pena di scontare, quantificata in circa un anno; il detenuto Rugolino sta scontando una condanna complessiva di ventiquattro anni ed otto mesi, derivata da un cumulo giuridico determinato dalla Corte di appello di Milano; durante l'intera espiazione, sin dal 1978, il Rugolino ha serbato buona condotta ed ha partecipato all'opera di rieducazione esplicata nei suoi confronti ed ha usufruito di beneficio della liberazione in diversi periodi (e cioe' cinquecentonovanta giorni nel 1986, centottanta giorni nel 1988, centotrentacinque giorni nel 1990, trecentoquindici giorni nel 1993, novanta giorni nel 1994); durante l'opera di rieducazione, il Rugolino ha dimostrato una forte volonta' di riadattamento alla vita di relazione, tanto che il 10 marzo del 1992 ha conseguito la laurea in architettura presso l'universita' degli studi di Reggio Calabria, riportando la votazione di 97/110; vi era stata anche la disponibilita' da parte del titolare della ditta Italcitrus srl con sede in Catona (Reggio Calabria), inoltrata al giudice di sorveglianza presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), ad assumere il Rugolino in qualita' di ragioniere; da circa un anno pero', e' in atto un veloce declino delle condizioni di salute di Giuseppe Rugolino e l'ufficio sanitario del carcere di Cerinola, in data 3 luglio 1996 (n. rif. 561/1996), dopo avere affermato che il Rugolino ha "sempre mostrato un comportamento regolare", tra l'altro dichiarava: "circa quindici giorni fa, ha riferito astenia con note ansiose; col passare dei giorni tali sintomi si sono accentuati. Infatti il detenuto si presenta curato nel vestire e nell'igiene personale, accetta il colloquio nel corso del quale mostra scarsi nessi logici, la sequenza cronologica e' alterata, si esprime a tratti con difficolta', e' rallentato nella psicomotilita', il tono dell'umore e' virato verso il polo della depressione. Piu' volte sollecitato rifiuta la terapia medica..."; le condizioni di salute di Giuseppe Rugolino si aggravano fortemente, tanto che il parere di uno specialista in neuropsichiatria, dottor Franz Di Stefano di Messina, redatto in ben 18 pagine in data 13 agosto 1996, che succintamente si riporta, e' risultato il seguente: "esame neurologico: disartria alle parole, test e marcata aprassia ideo-motoria; esame psichico: facies indifferente, mimica e gesticolazione ridotte, trasandato nell'abbigliamento e poco curato nell'igiene personale, l'eloquio e' rallentato ... abbondantemente infarcito da circonlocuzioni inutili; esame delle condizioni psichiche basali attuali: disorientato nei parametri temporali e spaziali; l'attenzione viene continuamente distolta; ha chiari disturbi di concentrazione...; la percezione e' molto torpida e talora incompleta ... si irrita, diventa confuso; i poteri mnesici presentano una compromissione gravissima della capacita' di rievocazione degli avvenimenti antichi che lo riguardano; memoria recente estremamente debole; il corso del pensiero e' rallentato; ... l'efficienza intellettiva non appare per nulla adeguata al grado di istruzione raggiunta; ... egli non riesce ad eseguire operazioni aritmetiche estremamente semplici; ... ridotta capacita' di razionalizzazione; e' incapace di esprimere rapidamente cio' che vuole dire; ... capacita' di logica, critica ... e' nettamente superficiale e deficitaria; ... livello di ansia al di sopra della norma, ... affettivita' ... si presenta mal modulata, atona, sbiadita; ... completa assenza di consapevolezza di malattia. Test psicodiagnostico: per la valutazione delle funzioni intellettive e' stato applicato il Mimi mental state examination di Folstein al cui test il periziato ha raggiunto il punteggio di sei su trenta, il che e' espressione di un deficit intellettivo estremamente grave. Conclusioni diagnostiche: demenza degenerativa primaria (morbo di Alzheimer) con intuizioni deliranti correlate. Considerazioni medico-legali: ... trattasi di infermita' che comporta il completo sfacelo dell'impalcatura psichica e che condurra' il soggetto, qualora non vengono presi opportuni provvedimenti, ad una vita esclusivamente vegetativa"; una serie di lavori scientifici, nazionali ed internazionali, ed anche uno studio del 1996 del Ministero di grazia e giustizia evidenziano che il "deterioramento mentale da detenzione esiste, anche se di difficile interpretazione. ... Tale evidenza appare verosimile anche per il caso in esame tenuto conto che Rugolino ha gia' scontato diciotto anni di detenzione carceraria. ... Egli non assume alcun farmaco e cio' condurra' inevitabilmente ad una progressione rapida della malattia; ... tutti gli elementi connessi con la restrizione carceraria (isolamento, contatti con i familiari molto rari, stress da detenzione, eccetera) contribuiscono ad aggravare la gia' compromessa strutturazione cognitiva"; il dottor Franz Di Stefano, che e' anche specialista in medicina legale, e' "convinto che la trasformazione della detenzione carceraria con gli arresti domiciliari servirebbe notevolmente quanto meno a ritardare la progressione involutiva della patologia ...", perche' "e' emerso che i risultati migliori si ottengono mediante la stimolazione dei sensi specifici per diverse ore al giorno (bombardamento sensoriale) ad opera dei familiari. Sfruttando tale metodica si sono registrati "risvegli" di soggetti in coma, ... il ritorno del detenuto nell'ambito familiare che eliminerebbe la quota d'ansia correlata alla detenzione ma soprattutto consentirebbe ai familiari di fornire al Rugolino tutta quella gamma di stimolazioni di cui e' stato privato per diciotto anni, di sollecitare le relazioni ... invogliare ... il vivere in famiglia potrebbe convincere il Rugolino a seguire una terapia farmacologica adeguata"; le conclusioni del medico, redatte in data 16 agosto 1996, sono le seguenti: "Rugolino Giuseppe e' affetto da demenza degenerativa primaria grave (malattia di Alzheimer) con delirio organico correlato. Tale patologia e' incompatibile con il regime carcerario che, anzi, puo' determinare un aggravamento rapido ...; la trasformazione della detenzione carceraria con gli arresti domiciliari consentirebbe al detenuto di fruire di tutte quelle stimolazioni di cui e' stato privato in diciotto anni di detenzione, utilissime a favorire le funzioni psichiche superiori ...; trattasi di soggetto non pericoloso socialmente sotto il profilo psichiatrico"; il dottor Di Stefano nella sua attenta relazione fa riferimento "l'introduzione della nuova disciplina dell'istituto della liberta' provvisoria ad opera della legge del 28 luglio 1984, n. 398, e' stato ribadito dalla Corte di Cassazione (sezione I, 14 dicembre 1984) che la concessione degli arresti domiciliari era consentita a personale che si trovavano in condizioni di salute estremamente gravi. Nella nozione di "particolare gravita'", sempre della Corte di Cassazione (sezione I, 9 marzo 1985), venne statuito che erano compresi tutti gli stati morbosi idonei, per la loro serieta' ed imponenza, a pregiudicare notevolmente la capacita' fisica e psichica del detenuto"; ultimamente si sono rivolti all'interrogante i familiari ed i legali di Giuseppe Rugolino, il quale si trova detenuto nella casa circondariale di Paola (Cosenza), affinche' in qualita' di medico, oltre che di parlamentare, attraverso le proprie prerogative, potesse incontrare il detenuto e verificare personalmente le sue condizioni di salute; in data 28 febbraio 1997 presso la casa circondariale di Paola e' stato possibile incontrare il Rugolino e cio' che segue e' una valutazione, seppure superficiale e derivata esclusivamente da un colloquio, dello stato attuale delle condizioni del detenuto; egli e' diffidente, non parla, non ha alcun stimolo, e' indifferente ad ogni domanda o sollecitazione di qualunque natura; le sue condizioni peggiorano di giorno in giorno, per come hanno riferito anche le guardie carcerarie della casa circondariale di Paola; altro parlamentare, l'onorevole Amedeo Matacena, si era rivolto al Presidente della Repubblica in data 18 luglio 1996 per sollecitare la concessione della grazia, adducendo le motivazioni che in parte l'interrogante ha prima riportato; il segretario generale della Presidenza della Repubblica, dottor Gaetano Gifuni, rispondendo al deputato con lettera del 13 settembre 1996 (UG 4848), comunicava che il Ministero di grazia e giustizia, con decisione adottata nel 1991, non aveva ritenuto di avanzare proposta di grazia; il Segretario generale evidenziava pero', che "qualora il Rugolino avesse reiterato la domanda di grazia, il ministero avrebbe potuto disporre un aggiornamento dell'istruttoria, specialmente sotto gli aspetti delle condizioni di salute sottolineati dal deputato Matacena, ed eventualmente riesaminare la posizione del detenuto"; in data 22 ottobre 1996 l'onorevole Matacena informava il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, che i familiari del detenuto Giuseppe Rugolino avevano avanzato nuova istanza di grazia evidenziando le gravi condizioni di salute dello stesso; da allora sono trascorsi oltre quattro mesi e alcuna notizia e' pervenuta ne' ai familiari ne' ai legali del detenuto Giuseppe Rugolino; le condizioni di questo uomo sono estremamente gravi per come prima, lungamente, l'interrogante ha esposto, supportato da approfonditi e chiarissimi referti medico-specialistici; anche a seguito della visita da cui il sottoscritto ha tratto un quadro drammatico del Rugolino, si rende indispensabile che il Ministro di grazia e giustizia, anche in presenza degli ulteriori esami medico-legali evidenziati, assuma una urgentissima iniziativa diretta alla salvaguardia della salute di Giuseppe Rugolino, gia' fortemente compromessa; occorre una immediata soluzione affinche' questa persona, che ha scontato circa diciannove anni di pena e che ha mostrato nel corso della sua lunga detenzione tutta la grande buona volonta' di riadattamento alla vita sociale, conseguendo anche una laurea in architettura, non sia ulteriormente condannato, all'eta' di cinquantasei anni, ad una vita esclusivamente vegetativa; quali siano le intenzioni del Ministro interrogato in proposito. (4-08148)
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