INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07743 presentata da SCALIA MASSIMO (MISTO) in data 19970220

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Ai Ministri dell'ambiente, della sanita' e dell'interno. - Per sapere - premesso che: in data 30 ottobre 1996, la societa' privata Rea spa, ai sensi dell'articolo 32 della legge regionale n. 21 del 1993, ha presentato al comune di Dalmine (Bergamo) un progetto per un impianto di termodistruzione di rifiuti solidi urbani ed altro, con produzione di energia elettrica per circa 11,8 megawatt per ora; recentemente la giunta comunale ha approvato il progetto presentato dalla Rea spa ed ha avviato l'ulteriore iter amministrativo; l'impianto dovrebbe trattare fino ad un massimo di 400 tonnellate al giorno di materiale costituito dalle quote rimanenti di rifiuti solidi urbani in seguito a raccolta differenziata a monte dell'impianto e da frazioni ben definite di rifiuti speciali assimilabili agli urbani, nonche' da rifiuti ospedalieri trattati. In una fase successiva potrebbero essere eventualmente trattati nell'impianto anche fanghi biologici disidratati presso l'impianto stesso. In totale, l'impianto potrebbe trattare circa 133.000 tonnellate all'anno di materiale e servire un bacino d'utenza di trecentosessantamila utenti; il materiale verrebbe sottoposto ad una combustione a 1.050-1.250^C, dopo la quale i fumi verrebbero inviati alla camera di post-combustione, dove resterebbero per circa due secondi a 950^C. Il camino e' alto 50 metri e la velocita' dei fumi in uscita e' superiore a 12 metri al secondo; l'impianto insisterebbe su un'area di 46.504,04 metri quadrati con un volume edificabile di 94.000 metri cubi; detto impianto verrebbe realizzato in deroga alle previsioni del piano regionale per lo smaltimento di Rsu e Rsau, in assoluta assenza di una programmazione provinciale (visto che sta provvedendo a rivedere il piano rifiuti), e in deroga al vigente piano regolatore generale (l'area e' destinata ad attivita' produttive); la provincia di Bergamo produce giornalmente circa ottocento tonnellate di rifiuti. Realizzare un inceneritore per quattrocento tonnellate in aggiunta a quello esistente, e, forse, a quello previsto dal piano provinciale, significa voler cancellare cio' che di buono e' stato fatto da alcune amministrazioni per il riciclaggio; infatti, il rapporto dell'osservatorio rifiuti rileva che nel 1995 la raccolta differenziata e' stata del 19,5, contro il 9,2 dell'anno precedente, e nel 1996 la percentuale ha superato il 24 per cento; il previsto potenziamento del riciclaggio dovrebbe comportare un ridimensionamento dei rifiuti da smaltire; si dovrebbe passare dalle attuali 800 tonnellate al giorno a 650 tonnellate al giorno. L'evidente riduzione dei rifiuti rappresenta un fatto a cui non si puo' non tener conto nell'elaborazione del nuovo piano regionale; comunque, l'inceneritore, per innovativo che sia (la Rea non ne ha mai realizzati), con le sue emissioni gassose e di diossine/anidride solforosa/clorurati/ossidi di azoto e relative sostanze pesanti quali piombo/cadmio/cromo/nichel/zinco, eccetera, ancorche' emessi in atmosfera nella misura di legge, andra' ad aggravare il gia' alto inquinamento atmosferico di Dalmine, prodotto dai fumi e dai vapori che fuoriescono dai forni dell'acciaieria e dalle altre lavorazioni industriali e artigianali; l'inquinamento e' potenzialmente vicino ai livelli di allarme: Dalmine e' stata scelta come sede di una centralina per il monitoraggio dell'aria perche' considerata "zona a rischio"; il comune di Dalmine e' attraversato e circoscritto da intensa viabilita' con arterie provinciali e nazionali, quali l'autostrada Milano-Venezia e la Bergamo-Milano, nonche' la strada delle Valli che, per il suo grande traffico produce e disperde nell'atmosfera circostante inquinamento da piombo e da benzene, sostanze altamente tossiche e potenzialmente cancerogene, e che da misurazioni localizzate risulta essere al di sopra dei limiti ammessi; nel territorio di Dalmine si registra un'alta incidenza statisticamente significativa di malattie broncopolmonari, leucemie e neoplasie dell'apparato urinario; infine, l'incremento dei mezzi pesanti per il trasporto del materiale comporterebbe un notevole peggioramento del traffico stradale. A questo si dovrebbero aggiungere la formazione e la diffusione di miasmi e odori dovuti ai necessari depositi dei rifiuti stessi prima della distruzione -: se siano a conoscenza dei fatti in premessa e quali siano le loro valutazioni; quali interventi, ognuno per la propria competenza, intendano adottare al fine di assicurare il rispetto delle normative vigenti e se non ritengano di dover effettuare verifiche sulla legittimita' e sull'opportunita' dell'insediamento degli impianti di cui in premessa; quali iniziative urgenti intendano adottare per la salvaguardia della salute dei cittadini; quali siano i rapporti tecnico-economici gia' sottoscritti dall'amministrazione comunale con la societa' proponente; se sia stata stipulata una convenzione tra la Rea spa e il comune di Dalmine, e, in caso positivo, se risulti quali siano i suoi contenuti e quali siano i reali soggetti beneficiari; se il Ministro dell'ambiente non ritenga di dover convocare gli enti locali e i rappresentanti dei cittadini affinche' venga verificata l'indifferibilita' di detto impianto, anche in considerazione dei positivi risultati ottenuti dalle amministrazioni locali in materia di riciclaggio di rifiuti. (4-07743)
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