INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07548 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950215
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Ai Ministri per i beni culturali ed ambientali, dell'interno, di grazia e giustizia e per il coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali. - Per conoscere - premesso che: l'interrogante comincio' ad interessarsi del complesso dell'Ospedale degli Incurabili, con annessa la storica "farmacia" e del progetto di devastazione edilizia ed ambientale dell'USL 46, presidente il repubblicano Ossorio, poi assessore regionale e recentemente inquisito dalla magistratura per gli appalti sui piani paesistici, presentando nella IX legislatura l'atto ispettivo 20 gennaio 1986 n. 4-13136 che riportava una nota inorridita per il programmato scempio del prof. Roberto Di Stefano; l'interrogazione non ebbe risposta e fu ripresentata l'11 settembre 1987 al n. 4-00162; all'atto ispettivo rispose il 18 febbraio 1988 il ministro per i Beni Culturali ed Ambientali, confermando che la Soprintendenza - pur nel quadro della tutela dell'area archeologica e della monumentalita' dello edificio - aveva approvato in linea di massima il progetto per "la migliore funzionalita' dell'Ospedale degli Incurabili" con cio' - a parere dello interrogante - consentendo gli abusi e gli scempi successivamente realizzatisi; nel frattempo, l'interrogante aveva prodotto la interrogazione n. 4-04384 del 9 febbraio 1988 preoccupato com'era che l'antica "Farmacia" settecentesca con i suoi splendidi vasi, quadri ed arredi non solo non venisse restaurata ma soffrisse per l'incuria, dato che vi erano infiltrazioni dalla volta e, apertosi un conflitto di competenze tra soprintendenza e comune di Napoli, mostrava gia' i segni del degrado, con dipinti finiti sul pavimento; inoltre l'interrogante aveva perseguito contemporaneamente altre strade a tutela del patrimonio mobiliare del comune di Napoli chiedendo, prima con l'interrogazione 21 gennaio 1987 n. 4-19494 e poi, non ricevendo risposta, con quella 4-04516 del 17 febbraio 1989, quali attivita' avesse effettuato la "Direzione Servizio Cultura ed Attivita' Ricreative" del comune quanto al censimento del patrimonio artistico, stanti i due anni invano gia' decorsi dalla sua istituzione; alla interrogazione n. 4-04384 del 9 febbraio 1988 rispose ancora il Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali affermando di aver sollecitato piu' volte gli enti proprietari ed affidatari della farmacia stessa (Comune di Napoli ed USL 46) ad intervenire a tutela del patrimonio costituito dalla "Farmacia" e che era stato approntato un progetto per l'intervento conservativo da finanziarsi con i fondi della L. 219/1988 e ancora che il comune di Napoli aveva assunto la decisione di procedere alla ricognizione inventariale del patrimonio artistico conservato nella "Farmacia", effettivamente iniziata il 7 marzo 1988 e proseguita a cura dei funzionari della Direzione Cultura del comune e dei funzionari tecnico-scientifici della soprintendenza fino al 1^ giugno 1988 e che, a seguito di tale rilevazione il comune avrebbe proceduto all'affidamento dell'immobile alla soprintendenza per il successivo restauro e musealizzazione, come previsto nel progetto; alla interrogazione n. 4-04516 del 17 febbraio 1988 rispondeva ancora il Ministro per i Beni Culturali ed Ambientali il 28 luglio 1988, affermando che la Direzione Cultura del comune di Napoli possedeva una inventariazione sommaria del patrimonio artistico e che per riscontrare validita' ed attualita' di questo inventario e conferire un valore di stima ai singoli oggetti, era stata costituita con delibera del 17 marzo 1987 una commissione tecnica; il 9 marzo 1989 l'interrogante produceva l'atto ispettivo n. 4-13442, ripresentato in mancanza di risposta il 9 novembre 1992 al n. 4-07370, e con il quale chiedeva perche', completata l'inventariazione il 1^ giugno 1988 non fosse stato ancora affidato l'immobile alla soprintendenza per il restauro architettonico del complesso e la sua musealizzazione; atto, peraltro, ancora privo di risposta; presentava ancora l'interrogazione n. 4-25565 il 7 maggio 1991, ripresentandola il 16 settembre 1992 in mancanza di riscontro, chiedendo ancora notizie sull'esito dei lavori della commissione e se rispondesse al vero che mancassero all'appello non poche cose di valore; l'interrogazione non ebbe risposta mentre pero' la magistratura, attraverso il sostituto procuratore della Repubblica dottoressa Isabella Iaselli, avviava indagini; riepilogando i termini della questione l'interrogante presentava ancora un atto ispettivo, quello n. 4-08342 del 2 dicembre 1992, al quale rispondeva il 25 gennaio 1993 il Ministro, sorvolando su tutti gli aspetti giudiziari (denuncia della soprintendenza in ordine ai lavori abusivi effettuati dalla USL 46, sottrazione di opere d'arte) affermando che la catalogazione non era ancora completata (dopo oltre quattro anni!!!), che la USL 46 era in attesa di un finanziamento ex lege 219 per dar corso al consolidamento statico della "Farmacia" e che la riapertura al pubblico della "Farmacia" era condizionata al completamento dei lavori tuttora da iniziare; il 12 gennaio 1993 l'interrogante aveva frattanto prodotto ennesimo atto ispettivo teso a far luce sulla torbida vicenda dei lavori e della conclusione della attivita' della commissione d'inventariazione, apprendendo che i lavori non erano stati conclusi, che erano state tenute in cinque anni ben dieci riunioni (una in media ogni sei mesi!...) molte delle quali dedicate solo al caso della Farmacia e che mancavano all'appello "due piccole tele di scarso valore artistico in deposito presso il contenitore della Torre civica di San Lorenzo" e che le ricerche erano in corso; sul "Roma" di sabato 5 giugno il giornalista Pasquale Faiella ha riferito che le opere d'arte scomparse sarebbero tre e non due: un Solimena, un Giovanni Battista Rossi ed una scultura; informazioni di garanzia sarebbero state inviate al Soprintendente dei Beni Artistici e Storici Nicola Spinosa, nonche' a tre funzionari della USL 46 ed all'Ingegnere capo del comune di Napoli; ancora altre opere sarebbero scomparse a seguito di un vero e proprio saccheggio; l'inchiesta giudiziaria riguarderebbe anche il mancato seguito alla delibera con cui la USL 46 stanziava quattro anni orsono circa mezzo miliardo per la "Farmacia"; inoltre si evidenziarono pericolosi dissesti nelle strutture (come da tempo l'interrogante aveva denunciato) -: se vogliano i ministri di cui al presente atto porre la parola fine ai ritardi nel restauro statico e conservativo della struttura, ai lavori della commissione per la inventariazione, alle attese per la consegna del complesso alla Soprintendenza e per la apertura al pubblico della "Farmacia", alle indagini per l'accertamento di tutte le responsabilita', fornendo complete, adeguate risposte a tutti gli interrogativi in sospeso. Quanto precede anche in relazione all'atto ispettivo di uguale contenuto, restato privo di riscontro nella undicesima legislatura, n. 4-15532 del 23 giugno 1993. (4-07548)
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PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE)