INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07303 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950209
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Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per conoscere - premesso che: l'accreditato settimanale napoletano Il domani, nel numero in edicola, pubblica un articolo a firma di Carmine Giustiniani relativo ai retroscena dell'avvenuta disputa a Napoli di un turno della Coppa Davis che successivamente, per quello ulteriore, vedra' il tennis internazionale spostarsi a Palermo; si puo' leggere nell'articolo in questione quel che segue: "Arrivederci e grazie. Questo, piu' o meno, il commiato della Federtennis da Napoli. Quel rovescio di Slava Dosodel, sul cinque a uno Gaudenzi nel quarto set del primo singolare di domenica, ha consentito agli uomini che governano il mondo della racchetta made in Italy di tirare un bel sospiro di sollievo. Con i risultati giunti da St. Petersburg, l'Italia dovra' affrontare la nazionale americana in un match valido per i quarti di finale del torneo dell'insalatiera d'argento. Secondo i regolamenti della Federazione internazionale sara' l'Italia la squadra ospitante; e' ormai certo che l'incontro si svolgera' a Palermo, anche se il presidente federale Paolo Galgani fa finta di nulla, adducendo tutta una serie di pseudo motivi tecnico organizzativi che vorrebbero ancora aperto il discorso. Evidentemente l'avvocato Galgani non ha ascoltato quanto affermato dal responsabile del settore tecnico della federazione, il mitico Chiarino Cimurri che, conversando amabilmente con i giornalisti, ha spiegato come fossero "esclusivamente politiche le motivazioni di una scelta gia' effettuata". La questione e' molto semplice: la Federtennis, dopo aver intascato, non si capisce bene a che titolo pero', 200 milioni dal comitato organizzatore napoletano, che ha provveduto da solo all'intero onere economico della manifestazione, ha fatto sapere in giro di volere questa volta, per Italia-Stati Uniti, ben 400 milioni. Pronto l'ok dal comitato organizzatore palermitano che potra' fare affidamento su di un sostanzioso contributo economico da parte della regione Sicilia, che essendo un Ente a statuto speciale ha una gestione economica particolare; intorno al miliardo di lire il sostegno promesso dai vertici del governo regionale siciliano per portare il circo della Coppa Davis sull'isola. Ed ecco, quindi, che la pretesa economica della Federazione potra' essere ampiamente soddisfatta. Certo, un quarto di finale del genere doveva avere luogo solo a Roma, ma, come ci ha spiegato Cimurri, le scelte sono solo di interesse economico-politico. Questo il background sul quale poi si sono inserite le polemiche di Andrea Gaudenzi che, ci sembra, meritino un minimo di attenzione. Attualmente il faentino e' allenato, consigliato e gestito da un personaggio che si chiama Ronnie Leifgeb che, tra le altre cose, e' anche capitano non giocatore della nazionale austriaca di Davis ed organizzatore della manifestazione in terra austriaca. Il furbo Leitgeb ha capito fin troppo bene che il suo pupillo difficilmente riuscira' a guadagnare ulteriori posizioni in classifica, ergo l'unico modo di far soldi e' cercare di strappare l'organizzazione della Davis alla Federazione italiana. Ecco spiegata la conferenza stampa al vetriolo dello spaccone faentino che, fra l'altro, nell'incontro con i giornalisti nel dopo partita del primo giorno sostenne di essere stato infastidito dal calore del pubblico napoletano, perche' abituato lui, solo ad incitamenti del tipo "go Andrea"; una cosa a meta' strada tra il grottesco e lo stomachevole, come si vede. Una mera guerra d'interessi, nulla di piu' che una lotta intestina solo per soldi. Ed e' questa l'aria che tira nel giro della nazionale italiana di tennis. Ed in tutto questo "casino" che ruolo recita Adriano Panatta, oltre quello di capitano non giocatore, bene inteso? E' a meta' strada, ne' con l'uno ne' con l'altro, cercando di stemperare le polemiche, proprio come impone il suo ruolo. Ma la ragione di tutto cio' e' ben altra. Cosi' si e' scoperto che la societa' che ha allestito il villaggio Vip, la Publisport 2000, che fa capo ad un tale Gigi Rossi, e' in realta' controllata dallo stesso Panatta, che quindi ha svolto un ruolo determinante in quest'occasione. Naturale quindi che il buon Adriano non prenda posizione nella polemica fra la Federazione e Gaudenzi; perche' se da un lato lui avrebbe tutto l'interesse a che la Federazione non organizzi piu' incontri di Davis, come ha chiesto il giovane faentino, e' pur vero che non puo' apertamente contestare il suo attuale datore di lavoro, la Federazione. Ecco perche' lui a Napoli si trova benissimo. Ci ha guadagnato... In tutto questo bailamme domina incontrastato l'avvocato Paolo Galgani, presidente della Federazione italiana, che si appresta ormai a festeggiare i diciotto anni alla guida del tennis italiano. Toscano purosangue, l'avvocato Galgani e' persona estremamente intelligente, che ha capito quanto sia inutile assumere atteggiamenti del tipo "muro contro muro"; cosi' te lo ritrovi contento come una pasqua per il risultato appena ottenuto, con la battuta pronta, come se invece di un semplice ottavo di finale l'Italia avesse vinto la Coppa Davis. A sentirlo sembra che le cose non possano andare meglio, come se il fatto di non raggiungere piu' un risultato di prestigio da ben quindici anni ormai sia una quisquilia, una pinzillacchera, con buona pace del principe De Curtis. Snocciola dati, cifre il presidente, ed allora scopri che Andrea Gaudenzi, ad esempio, per un impegno di due settimane l'anno in Coppa Davis ha ricevuto dalla Federazione ben 130 milioni; ma fa finta di cadere dalle nuvole quando gli fanno notare che ad esempio quella che lui chiama "una federazione fantasma", la Federtennis tedesca, ha venduto i diritti televisivi per i prossimi cinque anni per ben 190 miliardi di lire, quella stessa federazione che lui stesso definisce "gestita esclusivamente da Tiriac e Pilic" (capitano non giocatore, ndr). La Rai, invece, per accaparrarsi i diritti televisivi e' passata da una spesa di 1 miliardo e 300 milioni di qualche anno fa, agli attuali 500 milioni, una miseria. Certo Gaudenzi e Furlan non sono Becker e Stich, ma da 190 miliardi a cinquecento milioni ce ne corre. Ecco che poi quando si e' trattato di rispondere a Gaudenzi l'avvocato Galgani ha pontificato che: "principi e limiti valgono piu' dei risultati, e finche' ci saro' io alla guida della Federazione, e spero per ancora lungo tempo, la Coppa Davis apparterra' alla Federazione internazionale ed, in subordine, alla Federazione italiana". Ipse dixit."; risulta per gli interroganti sconcertante - salvo ricredersi in funzione dei contenuti delle precisazioni che si auspica verranno ed in misura esauriente - che la Federazione Tennis abbia preteso e pretenda, per localizzare in una citta' od in un'altra, l'effettuazione di turni italiani della Coppa Davis, un qualsiasi "contributo" degli organizzatori locali visto che essi sopportano anche il rischio e l'onere della manifestazione: cosi' invece sarebbe avvenuto a Napoli, cosi' avverrebbe a Palermo -: cosa consti alla Presidenza del Consiglio in ordine alla legittimita' ed alla trasparenza delle procedure della Federtennis volte all'assegnazione della localizzazione dei tornei e comunque se venga preteso quello che apparirebbe potersi configurare sino ad una piena cognizione dei motivi e della legittimita' delle procedure seguite una sorta di balzello imposto al fine di concedere la localizzazione di turni del notissimo torneo internazionale obbligatoriamente pagato senza causa da chi gia' si assume tutti gli oneri ed i rischi della organizzazione della manifestazione sportiva. (4-07303)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07303 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950209
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19950209-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07303 presentata da PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE) in data 19950209
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
FRAGALA' VINCENZO (ALLEANZA NAZIONALE)
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4/07303
PARLATO ANTONIO (ALLEANZA NAZIONALE)