INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07230 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100517

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-07230 presentata da ELISABETTA ZAMPARUTTI lunedi' 17 maggio 2010, seduta n.322 ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: secondo quanto riporta il quotidiano Terra di venerdi' 14 maggio 2010, in provincia di Cagliari dal chilometro 41 al chilometro 51 della strada statale 131, tra Sanluri e Villanovaforru, che collega il capoluogo isolano a Sassari, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Cagliari hanno depositato alla procura della Repubblica un'informativa in cui notificano la presenza di veleni e sostanze tossiche utilizzati per la costruzione di un pezzo della strada in questione; la provenienza appare certa: i materiali sarebbero quelli della ex miniera d'oro che ha reso famosa Furtei, cittadina situata a brevissima distanza; ad insospettire le Forze dell'ordine e la Guardia forestale di Sanluri sono stati i rigagnoli color ruggine e percolato che colano dalle caditoie e che macchiano i piloni e il cavalcavia: evidenze gia' denunciate a piu' riprese da cittadini e organi di stampa, con testimonianze dirette di quali siano le conseguenze dei veleni presenti, soprattutto tra i chilometri 48,9 e 47,4, dove le fuoriuscite di liquidi hanno creato letteralmente terra bruciata al di sotto della struttura: bottiglie di plastica sciolte, lumache e insetti morti e assenza totale di vegetazione; secondo le ipotesi al vaglio dei militari, e ora del sostituto procuratore Marco Cocco, il materiale sospetto sarebbe stato mescolato al cemento per costruire ponti, tratti della strada e in particolare il cavalcavia al chilometro sopra citato, il 48,9, della strada statale 131 Carlo Felice. Secondo l'accusa la provenienza dei veleni e' da attribuire all'impianto minerario di Furtei, da dove si e' cessato di estrarre oro in seguito alla chiusura decisa dalla societa' Sardinia Gold Mining, ora in amministrazione fallimentare. L'appalto per quel tratto di strada era stato vinto dalla multinazionale del cemento Todini, con sede a Roma, ma la procura avrebbe appurato che a realizzare la parte finita sotto inchiesta sarebbe stata una ditta che lavora in subappalto. Il rifornimento da parte di quest'ultima ditta alla miniera di Furtei sarebbe gia' stato riscontrato dai carabinieri, ma alla magistratura resta da capire se il materiale sia stato bonificato per renderlo inoffensivo, oppure se quel procedimento sia stato saltato. Cosa piuttosto difficile, a giudicare dall'avvelenamento in corso (le analisi hanno segnalato un ph 2, alta acidita') e dalle ultime vicissitudini legate alla ex miniera; nell'area in cui fino a pochi mesi fa (dicembre 2008) si estraevano petite, si trovano attualmente scorie di arsenico, cianuro, piombo e mercurio, tutte sostanze tossiche utilizzate nella lavorazione dell'oro e che ora fanno parlare di disastro ambientale imminente. Permangono infatti nel sito: una diga sterile le cui infiltrazioni velenose devono essere costantemente ripompate; bacini di acque acide che in contatto con le pareti del bacino incrementano la propria acidita'; rischi che l'acqua piovana faccia tracimare gli invasi inquinati; discariche di materiali di scavo ricchi in sulfuri; vuoti di escavazione che comportano rischio frane e pericolo per gli abitanti; possibili contaminazioni del rio Santu Miali e delle condotte che portano l'acqua al Campidano e a Cagliari; a vigilare assurdamente su questi lasciti mortali sono stati finora 60 lavoratori impegnati con varie mansioni nella Sardinia Gold Mining. Rimasti senza posto e senza stipendio dopo la dismissione dell'attivita' estrattiva, chiedono alle amministrazioni locali di essere utilizzati nelle operazioni di bonifica del sito e nella trasformazione dell'area in una nuova risorsa economica e occupazionale -: se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei fatti esposti e di quali elementi disponga al riguardo, con particolare riferimento alle ragioni per le quali non si sia ancora provveduto a bonificare l'intera area nonostante le numerose denunce sporte sino ad ora; se il Ministro interrogato non ritenga opportuno avviare immediatamente un monitoraggio per comprendere la dimensione del fenomeno, al fine di tutelare ambiente e salute pubblica e quali iniziative di competenza intenda adottare al fine di verificare che sia compiuta un'ampia ed efficace operazione di bonifica del sito interessato.(4-07230)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07230 presentata da ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20100517 
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO) 
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO) 
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO) 
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO) 
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4/07230 
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO) 

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