INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07203 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA - PROGRESSISTI) in data 19950207

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Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro delle finanze. - Per sapere - premesso che: il 23 novembre 1994, il Comandante della 7^ Legione della Guardia di Finanza di Venezia nominava con proprio provvedimento otto finanzieri quali membri del COBAR (Consiglio di Base della rappresentanza) di quella Legione in sostituzione dei brigadieri Salvatore Airo' Farulla e Oscar D'Agostino, degli appuntati Antonio Modesto, Michele Bensaia, Alfonso Gerardi, Alfonso Baldi, Alfonso Pascarella e del finanziere Massimiliano Vono; l'inusitato provvedimento fu ufficialmente motivato con le pretese "dimissioni" dei sopracitati delegati, regolarmente eletti nel maggio 1994 e il cui mandato sarebbe giunto a naturale scadenza nel maggio 1997; durante una riunione del COBAR svoltasi il giorno precedente, gli otto finanzieri avrebbero infatti minacciato le dimissioni in segno di protesta per il mancato inserimento all'ordine del giorno di un argomento. Si trattava in tutta evidenza di una presa di posizione polemica che voleva sollevare il problema della direzione dei lavori del COBAR, alla quale non era in ogni caso seguita una formalizzazione delle dimissioni stesse; si e' trattato pertanto di una vera e propria rimozione in quanto il Comandante della Legione ha pretestuosamente e autoritariamente trasformato delle dimissioni minacciate in un atto formale, provvedendo in meno di ventiquattr'ore alla sostituzione dei finanzieri cosi' "dimissionati", in totale spregio alle norme, alle consuetudini, al buon senso e ai propri doveri di comandante. Un buon comandante avrebbe - al contrario - tentato di svolgere una doverosa e preventiva opera di persuasione e convincimento nei confronti dei delegati ove questi avessero manifestato il proposito di mantenere le minacciate dimissioni -: se non ritenga di dover severamente valutare il comportamento del Comandante della 7^ Legione della Guardia di Finanza di Venezia per essere autoritariamente intervenuto nella dialettica interna di un organismo democraticamente eletto; se non ritenga di dover annullare il provvedimento adottato, ripristinando nella sua interezza il COBAR e restituendogli quella legittimita' sostanziale e formale di cui ora e' stato privato; se non ritenga di dover impartire precise ed univoche disposizioni affinche' i Comandi centrali e periferici si astengano in futuro da interventi antidemocratici ed in aperta violazione dello spirito e della lettera della "legge dei principi"; se non intenda provvedere all'immediato trasferimento del Comandante della 7^ Legione, a causa del grave senso di sfiducia e di disagio provocato tra i finanzieri della sede veneziana in seguito all'ingiustificabile episodio di contrapposizione con i delegati di base eletti. (4-07203)
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