INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06825 presentata da DI BIAGIO ALDO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100419
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06825 presentata da ALDO DI BIAGIO lunedi' 19 aprile 2010, seduta n.308 DI BIAGIO e ANGELI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro degli affari esteri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: dal 2000 e' emersa una grave situazione che coinvolge oltre 1.200 dei 10.931 pensionati italiani residenti in Brasile in merito alla gestione e alla mancata ottemperanza da parte del nostro Paese delle disposizioni tracciate nella Convenzione Italia-Brasile relativa alla doppia tassazione dei redditi; l'accordo e' stato stipulato nell'ottobre del 1978 al fine di evitare la doppia tassazione dei redditi. Da quel momento fino al 1999, i pensionati italiani residenti in Brasile hanno sostenuto le imposte solo nel Paese in cui effettivamente hanno residenza ai sensi dell'articolo 19.4 dell'accordo bilaterale sottoscritto fra i due Governi; la ratio di tali disposizioni e' stata anche confermata dalla lettera della direzione centrale della previdenza dell'Inpdai del 25 luglio 2000, dove, viene riconosciuta l'esenzione totale dalle imposte italiane sul reddito da pensione, al pari dell'operato dell'INPS; dal 1 o gennaio del 2000 in poi si e' passati, a seguito di nuove disposizioni inserite nella circolare INPS n. 176 del 14 settembre del 1999 inviata, dalla direzione centrale delle prestazioni alle sedi periferiche, ad un sistema completamente diverso, che riconosce l'imponibilita' dei redditi in entrambi i Paesi fatte salve le condizioni sancite dal comma 1 dell'articolo 18 del suindicato accordo; nella circolare a cui si fa riferimento, all'artico1o 3 paragrafo A, vengono date disposizioni in merito ai trattamenti pensionistici erogati in Canada, Paese con il quale, in quel momento, era in atto una revisione degli accordi poi sottoscritti nel 2002 e, tuttora, ancora in attesa di ratifica da parte del Parlamento italiano; sempre all'articolo 3, al paragrafo B, viene modificata anche la procedura di erogazione delle pensioni per il Brasile senza pero' chiarire le motivazioni che hanno indotto l'INPS a questa decisione; la situazione emersa all'indomani della diffusione della circolare ha condotto alla presentazione di diversi atti parlamentari a partire dal 2001; nel 2003 una nuova circolare, sottoscritta dal direttore generale Vincenzo Busa, dell'ufficio relazioni internazionali dell'Agenzia delle entrate conferma l'abuso in atto da parte dell'INPS, facendo riferimento all'interpretazione non corretta di alcune frasi dell'accordo sulla doppia tassazione sottoscritto tra Italia ed altri Paesi senza citare la fattispecie della criticita' nell'accordo con il Brasile; le modifiche apportate nella circolare INPS n. 176 del 14 settembre del 1999 riguardano il significato della locuzione «social security» (sistema di sicurezza sociale). Infatti l'amministrazione finanziaria italiana ha mutato unilateralmente l'interpretazione della norma consolidata, affermando che questa riguarda soltanto le somme erogate a titolo di sussidarieta', mentre per le ordinarie pensioni di vecchiaia o anzianita' risulterebbe applicabile la disciplina dell'articolo 18 del citato accordo, che prevede la sussistenza di una doppia imposizione da parte dei due Paesi, con la conseguenza che un unico soggetto risulta tassato due volte, in aperta violazione dei principi della Convenzione Italia-Brasile con conseguente penalizzazione dei molti pensionati italiani residenti in Brasile; infatti, stando alla nuova interpretazione, 1.231 su 10.932 pensionati italiani residenti in Brasile vengono tassati alla fonte in Italia sulla base dell'articolo 18.1 della Convenzione pur continuando a pagare le imposte dovute nel loro Paese di residenza ai sensi dell'articolo 19.4 della stessa; gli organismi internazionali dell'Agenzia delle entrate interpellati dalle vittime di questa interpretazione sommaria dell'accordo, hanno invitato a richiedere il rimborso alle competenti autorita' brasiliane ai sensi dell'articolo 23 della Convenzione che pero' hanno provveduto a negare il rimborso a fronte della corretta interpretazione dell'accordo, per altro, rispettato per ben 22 anni dall'Italia; il 12 novembre del 2007, il Ministero dell'economia e delle finanze, dipartimento per le politiche fiscali ufficio relazioni internazionali, invia una missiva alle autorita' brasiliane chiedendo di fare chiarezza sulla questione nel merito dell'interpretazione degli articoli 18 e 19 della Convenzione; il 28 gennaio del 2009 a seguito della richiesta del Ministero dell'economia e delle finanze, la Receita Federal del Brasile ha dato riscontro, evidenziando il mancato rispetto dell'accordo internazionale e la sua violazione da parte dell'Italia, richiedendo il ripristino dello stato legale dello stesso, ribadendone la sua validita' internazionale e lasciando emergere la totale arbitrarieta' interpretativa da parte del nostro Paese che si colloca ben oltre la ratio della Convenzione e degli accordi tra i due Paesi; nel dicembre 2009 l'ufficio relazioni internazionali del Ministro dell'economia e delle finanze trasmette una nota in cui evidenzia alla direzione generale delle procedure Inps di continuare a trattenere le imposte sulle pensioni erogate in Brasile; ad un anno esatto dal riscontro degli uffici della Receita brasiliana alle sollecitazioni italiane, il responsabile delle relazioni internazionali della Receita Federal invia al Ministero un sollecito al fine di chiarire la posizione italiana in merito; la mancata osservanza delle disposizioni internazionali, unita all'assenza di doverosi riscontri istituzionali da parte del nostro Paese rischia di creare dei problemi di tenuta delle relazioni tra l'Italia ed il Brasile; a cio' si aggiunge il fatto che l'Associazione dei pensionati italiani in Brasile - creatasi in questi anni di diatribe e di scontri con l'Italia - sta avviando le pratiche per la richiesta al Brasile di protezione e tutela ai sensi dell'articolo 25 della Convenzione; un eventuale congelamento delle disposizioni tracciate nella Convenzione Italia-Brasile, che al momento risultano violate dall'Italia, rischierebbe di arrecare importanti danni alle aziende italiane, che ammonterebbero a circa 800 milioni di euro -: se i Ministri interrogati ritengano opportuno avviare un percorso di monitoraggio di quanto accaduto in questi dieci anni in merito a quella che agli interroganti appare un'interpretazione arbitraria e non conforme al dettato costituzionale da parte dell'Amministrazione fiscale italiana degli articoli 18 e 19 della Convenzione Italia-Brasile del 1978; se i Ministri interrogati intendano individuare eventuali iniziative volte a ripristinare la corretta attuazione della Convenzione Italia-Brasile antecedente alla circolare del 1999, al fine di risolvere la vessatoria condizione dei circa 1.231 pensionati italiani e delle aziende italiane operanti in Brasile e garantire la tenuta delle relazioni politico-diplomatiche tra Roma e Brasilia che al momento risultano particolarmente turbate dal mancato riscontro delle autorita' italiane alla richiesta di rettifica sull'accordo della Receita Federal brasiliana. (4-06825)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06825 presentata da DI BIAGIO ALDO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100419
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06825 presentata da DI BIAGIO ALDO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20100419
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
ANGELI GIUSEPPE (POPOLO DELLA LIBERTA')
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4/06825
DI BIAGIO ALDO (POPOLO DELLA LIBERTA')