INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06509 presentata da PRATESI FULCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19921020
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_06509_11 an entity of type: aic
Ai Ministri dell'ambiente e per i beni culturali e ambientali. - Per sapere - premesso che: il Canale Emiliano Romagnolo (CER), largo oltre 30 metri e del costo (1987) di oltre 4,7 miliardi a Km., ha recentemente investito con uno strano tracciato a serpentina, una prima parte della centuriazione Romana (Forli'), troncandone "cardi" e "decumani"; detto tracciato fu, il 3 febbraio 1983, giudicato dai Comitati di Settore del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, "il piu' distruttivo possibile" della Centuriazione nel Cesenate, aggiungendosi che il tracciato avrebbe dovuto avere andamento rettilineo e che si prendeva atto con soddisfazione, che l'Amministrazione stava istruendo gli atti necessari per l'imposizione di vincolo archeologico nell'area interessata dalla Centuriazione Romana (lettera 18 marzo 1983 del Ministero dei beni culturali e ambientali indirizzata al Soprintendente archeologico di Bologna e al Soprintendente per i beni ambientali e architettonici di Ravenna); detta piccola Centuriazione (40 kmq) costituisce esempio eccezionale di agrimensura romana (ogni lato di metri 710,4) di 2000 anni orsono, orientata "ad sidera" ed e' quella meglio conservata in Europa; il Ministero per i beni culturali e ambientali, con lettera datata 24 febbraio 1989, diretta ai Soprintendenti di Bologna e di Ravenna, ha chiesto che venissero nel tracciato accettate le modifiche suggerite dal Consiglio Nazionale dei beni culturali e ambientali (eliminazione del maggior numero di gomiti) e parrebbe che tale eliminazione, nel tratto sino ad oggi realizzato, in Centuriazione, non sia avvenuta; il ministro per i beni culturali e ambientali ha sottoposto il 21 gennaio 1985 a vincolo, ai sensi della legge 1^ giugno 1939 n. 1089, una prima parte di Centurie, proponendosi l'estensione a tutta la zona centuriata, il che poi non e' avvenuto; a seguito di esposti presentati dal W.W.F. e Italia Nostra, si e' instaurato un procedimento penale presso la Pretura Circondariale di Forli', sezione distaccata di Cesena, che con sentenza 31 maggio 1991, ha condannato il presidente del Canale Emiliano Romagnolo alla pena di due milioni di ammenda, al risarcimento dei danni causati a Italia Nostra e liquidati in ottanta milioni e al risarcimento dei WWF in separata sede. Nella sentenza si e' precisato, fra l'altro, che "l'opera e' stata portata a termine e realizzata nella piena consapevolezza del suo negativo impatto ambientale"; avverso detta sentenza, il pubblico ministero della Procura della Repubblica presso la Pretura Circondariale di Forli', ha proposto appello il 14 febbraio 1992 evidenziando, tra l'altro "l'inquinamento paesistico" e la mancata preventiva richiesta di autorizzazione, ai sensi degli articoli 1, lettera m), e 1-sexies della cosiddetta legge Galasso che prevede "l'operativita' ope legis del c.d. vincolo paesaggistico nella zona archeologica rappresentata dalla Centuriazione Romana del Cesenate"; avverso detta Sentenza, il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Bologna, ha proposto appello il 14 febbraio 1992 evidenziando, fra l'altro, che "non solo non e' lecito desumere la buona fede dell'imputato" (prof. Giorgio Stupazzoni, Presidente del Consorzio di Bonifica per il Canale Emiliano Romagnolo) "ma, al contrario, della sua evidente malafede, posto che nella contrapposizione di interessi tra la tutela di un bene culturale e la realizzazione di vantaggi economici si e' perseguita una strada chiaramente rivolta a privilegiare i secondi, mascherando in qualche modo la illiceita' dei lavori di cui si aveva precisa consapevolezza attraverso un confuso carteggio che mai e poi mai avrebbe potuto comunque essere considerato una autorizzazione -: per quali ragioni, le modifiche suggerite dal Consiglio Nazionale dei Beni culturali ed ambientali comportanti l'eliminazione del maggior numero di gomiti dal tracciato non siano state accettate dalle Soprintendenze di Bologna e di Ravenna che hanno lasciato pertanto intatto il tratto gia' realizzato in Centuriazione; quale motivo abbia impedito l'estensione a tutta la zona centuriata del vincolo previsto dalla legge 1^ giugno 1939 n. 1089 cui oggi resta sottoposta solo una parte della stessa, contrariamente a quanto si e' riproposto il Ministro dei Beni Ambientali e Culturali; se il ministro per i beni culturali e ambientali intenda provvedere con sollecitudine affinche' l'intera Centuriazione sia oggi sottoposta a vincolo ai sensi della legge 1^ giugno 1939 n. 1089, disponendo inoltre, che le gia' citate modifiche al tracciato vengano effettivamente realizzate; se i ministri interrogati intendano, per il realizzando tronco di Canale Emiliano Romagnolo, attraversante a serpentina la Centuriazione Romana del Cesenate, procedere alla valutazione di Impatto Ambientale (VIA) secondo la norma di legge per le grandi opere, onde evitare che detto tracciato conduca ad ulteriore devastazione ambientale. (4-06509)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06509 presentata da PRATESI FULCO (FEDERAZIONE DEI VERDI) in data 19921020
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
TURRONI SAURO (FEDERAZIONE DEI VERDI)
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2014-05-14T19:50:21Z
4/06509
PRATESI FULCO (FEDERAZIONE DEI VERDI)