INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06463 presentata da DI STANISLAO AUGUSTO (ITALIA DEI VALORI) in data 20100310

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06463 presentata da AUGUSTO DI STANISLAO mercoledi' 10 marzo 2010, seduta n.297 DI STANISLAO. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che: i bilanci della difesa continuano a subire tagli pesanti e anche le maggiori marine occidentali non possono che adeguarsi; la Marina militare italiana deve affrontare una sfida tra le piu' ardue e impegnative, quella di razionalizzare la sua struttura, sviluppando nel contempo capacita' sufficienti a garantire un'adeguata proiezione internazionale dell'Italia. Una delle condizioni per raggiungere quest'obiettivo e' che si apra sempre piu' alla cooperazione internazionale, segnatamente a quella con i partner europei; attualmente la Marina Militare dispone di due portaerei che costituiscono il principale strumento per la proiezione di forza dello strumento militare italiano. La nave Cavour, destinata ad ospitare la flotta dei nuovi caccia F35, e' la seconda portaerei per dislocamento in Europa e dispone di avanzate capacita' di comando e controllo complesso. Il Cavour ha raggiunto la piena operativita' quest'anno, levando alla piccola portaerei Garibaldi il titolo di ammiraglia della flotta; il Garibaldi, entrato in servizio nel 1985, subira' presto un programma di rinnovo per essere designato, probabilmente, come portaelicotteri (Lph) con due funzioni: sostituire il Cavour quando questo e' in bacino o affiancare le navi che prenderanno il posto dell'attuale flotta da sbarco della Marina Militare. Al termine di questo periodo anch'esso dovra' essere rimpiazzato; la forza anfibia attualmente e' rappresentata dalla San Marco, San Giorgio e San Giusto che dovrebbero andare in disarmo tra il 2018 e il 2028. La sostituzione di tre navi da assalto anfibio e, in aggiunta, della Garibaldi pone tre problemi delicati; in primo luogo, la sostituzione dovra' essere pressoche' simultanea, in modo da garantire che non vi siano vuoti. In dieci anni possono succedere molte cose e non e' escluso che nella turbolenta zona che compete all'Italia si presenti l'esigenza di intervenire. È necessario percio' che la prima nave sia cantierizzata prima che l'attuale flotta termini la sua vita operativa; in secondo luogo, bisogna considerare che si trattera' di uno sforzo considerevole sia per il bilancio italiano - si puo' stimare un impegno di circa un miliardo e mezzo di euro per le quattro unita' - sia per Fincantieri per via del rispetto dei tempi e della sovrapposizione con altri ordini maggiori; va infine considerata la questione del «complemento» alle future capacita' navali anfibie italiane; la forza di proiezione dal mare recentemente costituita, brigata leggera composta dai reggimenti San Marco e Lagunari, e le componenti ad ala rotante e fissa della Marina militare sembrano essere incompatibili sia tra loro che con i progetti di navi anfibie finora elaborati; per quanto riguarda, infine, le capacita' cantieristiche, negli ultimi anni le tre maggiori acquisizioni sono state i caccia antiaerei Orizzonte, gia' consegnati; le fregate Fremm, ancora in buona parte da finanziare e costruire; i sommergibili classe Todaro, la cui seconda coppia e' in costruzione. I primi due progetti, sono stati eseguiti di concerto con la Francia per sfruttare le economie di scala, sebbene le navi destinate alla Marine Nationale abbiano notevoli differenze con quelle della Marina militare; i sommergibili sono invece derivati da un progetto tedesco cui l'Italia si e' aggiunta successivamente; di fatto, quindi, la componente di alto mare della Marina militare italiana e' frutto delle sinergie con cantieri stranieri. Una sinergia che sembra aver dato i suoi frutti, considerata anche la maggiore facilita' con cui si potra' pensare alle future navi come prodotti per l'export; a progetti analoghi sono infatti interessate alcune marine emergenti, come quelle di Turchia, India e Brasile, desiderose di aumentare il loro potenziale strategico; e' da ricordare che spesso tra produzione nazionale e internazionale possono crearsi sinergie positive -: se il Governo intenda valutare l'opportunita' di ricreare questo schema anche per la componente anfibia della Marina facendo leva anche sulle prospettive di cooperazione in ambito europeo. (4-06463)
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