INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06342 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 19961221
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_06342_13 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri delle finanze, di grazia e giustizia e del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che agli interroganti risultano i seguenti fatti: nel marzo 1994 l'Editrice Romana spa, editrice del quotidiano Il Tempo, affida alla cooperativa "Videoprogetti", con sede in Napoli in piazza dell'Immacolata, 31, e con redazione in via Nicola e Tullio Porcelli, 20, la produzione in service di alcune pagine di cronaca campana del proprio giornale. nel dicembre 1995, nell'ambito di un potenziamento delle sue attivita' editoriali, come il varo di un'edizione pugliese ed una lucana de Il Tempo, la "Videoprogetti" assume sei giornalisti professionisti e due praticanti giornalisti; nel settembre 1996, un esposto elaborato dal giornalista Domenico Pirozzi, gia' socio e dipendente della cooperativa "Videoprogetti" (indirizzato al presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei giornalisti, al segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, al direttore dell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, al presidente della Casagit, e per conoscenza al procuratore della Repubblica di Napoli e al direttore dell'Ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione di Napoli) denuncia una serie di gravi illeciti posti in essere dall'amministratore e direttore responsabile della "Videoprogetti", Giovanni Lucianelli, e allega alla memoria numerosi documenti che, oltre a mettere a nudo i traffici di Lucianelli, comproverebbero le gravi responsabilita' degli organismi istituzionalmente posti a tutela dei giornalisti della Campania; nella denuncia, viene delineato il disegno di sfruttamento del personale giornalistico e non, portato avanti dal Lucianelli attraverso pscudo-iniziative editoriali, come l'agenzia di informazione quotidiana Italy Press, nata nel febbraio 1996; principale committente di Italy Press e' Napoli Oggi, quotidiano di informazione edito da "Videoprogetti" e diretto da Renato Mazzoni (figlio del piu' famoso Orazio, ex direttore de Il Mattino); in questo ingarbugliato gioco di sigle e societa', la struttura di via Porcelli si trova a fornire gli stessi identici servizi, prodotti dalle stesse identiche persone ai quotidiani Il Tempo e Napoli Oggi, in una sorta di inusuale, ma certamente "originale", sinergia imprenditoriale e giornalistica; per far fronte alle sopravvenute esigenze, Lucianelli potenzia, con l'assunzione di ulteriori nove unita' (tutti praticanti giornalisti), il corpo redazionale; il 30 aprile 1996, chiude il quotidiano Napoli Oggi e nella stessa data, senza preavviso alcuno e senza pagare gran parte degli stipendi, "Videoprogetti" licenzia l'intero corpo redazionale; la situazione resta di sostanziale stallo sino a quando, a meta' dello scorso mese di agosto, due raccomandate della cooperativa, datate 7 e 8 agosto, comunicano ai redattori mandati a casa la "revoca del licenziamento" e la "messa in cassa integrazione" a far data dal 12 agosto 1996, sino all'11 agosto 1997. Cio', mentre l'Inpgi informa il fiduciario di Napoli che i redattori di "Videoprogetti" risultano all'Istituto di previdenza ancora in carico, perche' mai licenziati; in una lettera di chiarimenti di "Videoprogetti" all'Inpgi del 26 agosto 1996, (prot. Inpgi 043042 del 27 agosto 1996), l'amministratore di "Videoprogetti" sostiene che: "In sede sindacale il Cdr e l'Assostampa hanno chiesto all'azienda, per la chiusura della vertenza, la revoca dei licenziamenti notificati il 30 aprile 1996, e la regolarizzazione degli abusivi. Tale richiesta e' stata accolta..."; due date, quella del 10 giugno e del 10 luglio 1996, apposte in calce alla denuncia contributiva Casagit per i mesi di maggio e giugno, rilevano una realta' del tutto diversa. Evidenziano infatti che, cinquantotto e ventotto giorni prima che la revoca del licenziamento fosse notificata ai diretti interessati, la "Videoprogetti" aveva gia' deciso di non dare corso ai provvedimenti del 30 aprile; dalle dichiarazioni contributive risulta, inoltre, nei mesi successivi all'aprile 1996, l'assunzione di sei praticanti giornalisti (tra cui anche il fotografo Gennaro Giorgio, cognato di Lucianelli) e la presenza, per i mesi antecedenti al maggio 1996, di alcuni nomi di praticanti giornalisti "fantasma", tra cui anche Catia Savi, residente a Roma, che per frequentare la redazione della "Videoprogetti" si dovrebbe fare carico di percorrere - ogni giorno e per piu' di trecento giorni l'anno - piu' di quattrocento chilometri; in pratica, Lucianelli ha messo in piedi una vera e propria fabbrica di giornalisti (nella denuncia di contribuzione per il mese di giugno 1996 dichiara ben sedici praticanti), riuscendo a non pagare nessuno, neanche l'Inpgi e la Casagit; resta da chiarire il mistero su chi ha realizzato le pagine campane de Il Tempo tra il 1^ maggio ed il 6 agosto 1996, dal momento che, secondo la documentazione presentata da Lucianelli, l'intera redazione (Lucianelli compreso) e' stata licenziata; altro arcano e' poi la documentazione che, a sorpresa, Lucianelli tira fuori a fine luglio 1996, quando dichiara che la "Videoprogetti", pur in stato di crisi, nel mese di maggio ha assunto sei nuovi praticanti; e' comunque evidente che Lucianelli, per portare avanti un progetto cosi' complesso e macchinoso, ha goduto del sostegno degli organismi territoriali di categoria, istituzionalmente chiamati a prevenire e reprimere gli abusi; il sostegno, come rileva Pirozzi, arriva innanzitutto dall'Ordine dei giornalisti della Campania, che accetta pratiche che, altrove, finirebbero direttamente in un cestino, e, nonostante denunce circostanziate, permette ad un quotidiano nazionale di pubblicare, per anni e con regolare periodicita', pagine propagate da fantomatici "Amici del Tempo", camuffate da rubrica settimanale di salute, o, ed e' ancora piu' grave, chiude un occhio sul fatto che due quotidiani vengono lavorati dalle stesse identiche persone; il silenzio di Ordine e Assostampa sulle vicende oscure della "Videoprogetti", ma anche il continuo sostegno messi in campo per superare delicati passaggi istituzionali, come nel caso della richiesta dei decreti di cassa integrazione, lasciano intravedere un connubio di interessi poco chiari, che potrebbero far da sfondo all'intera vicenda; all'interno della fabbrica di giornalisti "Videoprogetti" si sono forgiati e si stanno forgiando anche alcuni figli dei vertici napoletani della categoria: da Armando Petretta, figlio di Bruno, segretario del consiglio direttivo dell'Ordine dei giornalisti della Campania, a Barbara Nardacchione, figlia di Umberto, responsabile degli uffici di corrispondenza Inpgi e Casagit di Napoli; sui controlli poco rigorosi da parte dell'Inpg sulle iniziative della "uVideoprogetti" e sul praticantato di Barbara Nardacchione c'e' da registrare, sul numero di aprile 1996, la denuncia del mensile La Voce della Campania. Grazie ai buoni rapporti con l'Associazione napoletana della stampa, "almeno uno dei suoi giornalisti figura nel sindacato locale" - scrive La voce della Campania ed ai "rapporti amichevoli con l'Inpgi (avendo assunto, Barbara Nardacchione, figlia del fiduciario in Campania, Umberto)" Lucianelli avrebbe goduto di un trattamento di favore da parte degli organismi territoriali di categorie; l'esposto di Pirozzi ricorda poi che l'Inpgi e la Casagit, "pur avendo propri uffici di corrispondenza nel capoluogo campano, per mesi non si sono chiesti chi fosse realmente questa Videoprogetti che, ogni mese, denunciava sempre qualche dipendente in piu', non sborsava mai un centesimo, nemmeno per il piu' "anziano" dei suoi redattori (...) e, gravissimo illecito penale, tratteneva dalla busta paga dei redattori i contributi previdenziali e sanitari che non versava all'Inpgi e alla Casagit"; comunque, nei primi giorni dello scorso ottobre, l'Inpgi presenta alla magistratura napoletana un esposto sulla "Videoprogetti", firmato da Antonio Gemma, direttore dell'Istituto di previdenza dei giornalisti italiani; successivamente agli esposti presentati da Pirozzi e dall'Inpgi, la Regione Campania concede alla "Videoprogetti" il via libera ad un progetto che lo stesso ente finanzia, attraverso i fondi del programma operativo plurifondo (Popo), per un importo di 360 milioni di lire; di fronte a fatti gravissimi quali quelli sopra esposti, quali attente verifiche si intendono disporre al fine di accertare se altri fondi pubblici, oltre ai gia' citati Pop, sono stati erogati (o stanno per essere erogati) alla "Videoprogetti" o, comunque, a societa' facenti capo a Giovanni Lucianelli; quali rigorosi controlli intenda porre in essere il Ministro del lavoro per evitare che diciotto casse integrazioni guadagni siano ingiustamente concesse, con notevole danno per l'erario pubblico e per le casse dell'Istituto di previdenza dei giornalisti italiani, chiamato ad erogarle; quali puntuali accertamenti intenda avviare il Ministro delle finanze per accertare che irregolarita' contabili non siano state commesse dalle societa' facenti capo a Giovanni Lucianelli, al fine di usufruire delle provvidenze pubbliche. (4-06342)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06342 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 19961221
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06342 presentata da GAMBALE GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 19961221
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
NOVELLI DIEGO (SINISTRA DEMOCRATICA - L'ULIVO)
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2014-05-15T10:43:55Z
4/06342
GAMBALE GIUSEPPE (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO)