INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06221 presentata da CIMADORO GABRIELE (ITALIA DEI VALORI) in data 20100219

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-06221 presentata da GABRIELE CIMADORO venerdi' 19 febbraio 2010, seduta n.286 CIMADORO. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Per sapere - premesso che: in data 18 febbraio 2010 il quotidiano il Sole 24ore ha pubblicato un articolo, a firma di Valeria Uva, dal titolo «La qualificazione dei costruttori. Quegli allarmi inascoltati sulle SOA»; in tale articolo si legge: «L'allarme l'Autorita' di vigilanza sugli appalti l'aveva dato gia' a luglio nella Relazione al Parlamento: nelle SOA, le societa' organismo di attestazione private che controllano i costruttori e di fatto regolano l'accesso al mercato dei lavori pubblici, accanto a societa' oneste, c'e' "troppa polverizzazione azionaria", dilagano i prestanome perche' molti azionisti "non hanno redditi corrispondenti alla loro natura di sottoscrittori" gli, investitori solidi come banche e assicurazioni si sono dileguati passando dal 40 per cento di azioni possedute nel 2000 al 20 per cento del 2008. Ma non e' bastato. Cosi' come non sono bastate le ispezioni, i rapporti della guardia di finanza e della direzione distrettuale antimafia di Napoli a fermare la SOA nazionale costruttori. Che alla fine ha sempre trovato nella giustizia amministrativa una scialuppa di salvataggio. La SOA napoletana e' finita nelle intercettazioni di Firenze per via del suo azionista, quell'Antonio Di Nardo dipendente del Ministero delle infrastrutture, ma anche socio occulto del "Consorzio Novus" e secondo i carabinieri del Ros "vicino alla criminalita' organizzata campana". È dal 2005 che l'Autorita', che per legge deve vigilare sulle SOA, prova a fermarla. Ma non c'e' mai riuscita. A bloccarla e' stato prima il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4363/2008 (Presidente Barbagallo, estensore Buonvino) per la quale lo stesso Di Nardo, come e' emerso dalle intercettazioni della procura di Firenze, si era interessato parlando con il giudice costituzionale Giuseppe Tesauro. La sentenza non si sofferma sui risultati delle indagini e delle ispezioni, ma dichiara illegittima la revoca dell'Autorita': primo "per l'illegittima tardiva comunicazione (alla Soa) dell'avvio del procedimento di revoca" poi perche' l'Autorita' si e' sempre rifiutata di far vedere le carte delle accuse alla SOA, trincerandosi dietro il segreto istruttorio sui procedimenti penali in corso. E poco importa se dai controlli era emersa la "coincidenza - si legge nella stessa sentenza - tra il collegio sindacale delle SOA e quelli di altre due dalla medesima attestate". Se insomma controllore e controllato, di fatto, coincidevano. La guerra non e' finita qui. L'Autorita' ha continuato a negare il nulla osta alla Soa. Aveva scoperto che Di Nardo era socio anche dell'immobiliare "Paese del Sole", ancora un doppio ruolo di controllore e controllato vietato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 34 del 2000 sulle SOA. Ma anche qui e' arrivato un Tar Lazio (sentenza n. 2374/2009) a salvare Di Nardo. Oggi la SOA continua a rilasciare la patente di "credibilita'" ai costruttori. È bastato che Di Nardo vendesse la propria quota, lasciandola comunque in famiglia, alla figlia Valentina. E che l'altro socio, Vittoria Falzarano, sua moglie, si liberasse delle azioni della societa' di certificazione, Promo cert. Resta, inascoltato, l'allarme dell'Autorita' nella Relazione 2009 sul "pericolo della presenza diffusa di competitori piu' disinvolti, sia sul versante delle imprese che su quello degli attestatori"»; i fatti rappresentati nel presente articolo appaiono di eccezionale gravita', sia alla luce dello scandalo che ha coinvolto recentemente il ruolo della Protezione civile nella gestione degli appalti pubblici, sia alla luce dei comportamenti che la stessa Autorita' per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha stigmatizzato nella relazione al Parlamento 2009; la composizione azionaria degli organismi di attestazione (SOA) risulta caratterizzata da frequenti cessioni di azioni, dalla estrema parcellizzazione degli azionisti e dalla presenza di soci privi dei redditi necessari alla sottoscrizione di azioni. A tali elementi, si aggiunge il perdurante utilizzo di promotori. Questi, nonostante le prescrizioni dell'Autorita' per la vigilanza sui contratti pubblici non risultano ancora pienamente inquadrati nell'organico delle SOA e cio' consente, ad avviso dell'interrogante, di attribuire ad essi la responsabilita' esclusiva delle frequenti e numerose falsificazioni di certificati; l'esame da parte dell'Autorita' per la vigilanza sui contratti pubblici delle vicende connesse alle imprese qualificate ed alle regole che attualmente consentono agli operatori l'accesso al mercato ha evidenziato, invece, il fenomeno delle migrazioni delle imprese, ovvero, degli spostamenti da una SOA all'altra e le cessioni di azienda o di rami di azienda, spesso caratterizzate da fittizie e molteplici compravendite di uno stesso ramo aziendale. Le cessioni vengono spesso utilizzate per consentire la rigenerazione dei requisiti posseduti da imprese che, per esaurimento del ciclo di attivita', per motivi fiscali, amministrativi o penali, risultino oramai fuori mercato, con la conseguente nascita di imprese prive di know-how aziendale, definibili quali «scatole vuote», che acquisiscono unicamente il diritto ad utilizzare certificati di esecuzione lavori; in ragione di tali considerazioni, l'Autorita' di vigilanza per i contratti pubblici ha sensibilizzato il consiglio dell'Ordine notarile in merito alla delicatezza ed importanza assunta degli atti di cessione d'azienda nel settore dei lavori pubblici -: se i fatti sopra riportati corrispondano al vero e, in tal caso, quali iniziative di competenza, anche normative, si intendano assumere, con urgenza, per ovviare alle criticita' esposte in premessa nel rispetto delle competenza proprie della magistratura.(4-06221)
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