INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06144 presentata da DORIGO MARTINO (RIFONDAZIONE COMUNISTA) in data 19921010

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_06144_11 an entity of type: aic

Al Ministro delle partecipazioni statali. - Per sapere - premesso che: a Porto Marghera, il polo chimico costituito dagli stabilimenti Petrolchimico, Montefibre, Agrimont, dopo una lunga gestione privata della Montedison, nella quale si sono prodotti gli illeciti sottoelencati, e' ora gestito dalla azienda pubblica Enichem; gia' dal 17 giugno 1992, l'interrogante aveva richiesto con atto di sindacato ispettivo n. 4/01896, a codesto Ministro, se non riteneva di dover intervenire, presso la direzione del Gruppo Enichem, per sollecitare il coinvolgimento e la collaborazione della direzione dell'Industria pubblica verso la Magistratura, dato che un'inchiesta interna avviata presso lo stabilimento ex Agrimont di Porto Marghera, lasciava intravedere per la gravita' dei provvedimenti adottati (revisione dei conti amministrativi, sigillatura di uffici, sequestro di atti contabili, dimissionamenti forzati di molti dirigenti e funzionari di Agrimont, a partire dal Direttore Generale dello stabilimento dott. Catalano), gravi illeciti; con un esposto alla Magistratura del 5 giugno 1992, l'interrogante sollecito' il diretto intervento della Procura della Repubblica di Venezia, che decise di aprire un'inchiesta che ha gia' portato a scoprire un giro di false fatturazioni tra Agrimont e alcune imprese di appalto per l'ammontare di diversi miliardi, fino a disporre il sequestro dei beni dell'impresa CIM e dei beni di un dirigente dell'azienda pubblica tale Augusto di Carlo, che e' stato anche licenziato; il titolare, dell'impresa CIM, Paolo Celegato, avrebbe in precedenti occasioni fatto intendere all'interrogante, nella sua veste di rappresentante sindacale, di poter rassicurare i lavoratori sulla sicurezza delle prospettive di lavoro ed occupazionali dell'azienda, anche grazie alle "amicizie" di diversi esponenti politici locali; sorge quindi il lecito dubbio che i proventi miliardari delle false fatturazioni con Agrimont non siano rimasti unicamente nelle tasche del signor Celegato e dei suoi complici interni in Agrimont, ma siano serviti ad acquisire anche il sostegno, presso le committenze dei lavori, degli esponenti di partito "amici"; dopo un'ulteriore denuncia dell'interrogante, esposta alla Magistratura il 15 giugno 1992, e la sua successiva presentazione di decisive prove testimoniali, l'autorita' giudiziaria ha emesso mandato di arresto verso un dirigente ed un impiegato del Petrolchimico di Porto Marghera, dott. Flavio Munerato e Guido Piva, per il reato di estorsione; il dott. Munerato, responsabile dei rapporti con il personale dello stabilimento Petrolchimico durante la gestione Montedison, era un noto esponente del PSI, e l'impiegato Piva, oltre che delegato sindacale, era egli stesso iscritto al PSI della fabbrica; secondo quanto riportato ampiamente e ripetutamente dalla stampa locale (Il Gazzettino e La Nuova Venezia): a) le indagini avrebbero permesso di portare alla luce un esteso racket di tangenti estorte sulle liquidazioni dei lavoratori inviati in prepensionamento nel decennio passato (oltre 3.000) che avrebbe fruttato parecchi miliardi agli imputati; b) il dottor Munerato negli interrogatori, avrebbe dichiarato alle autorita' giudiziarie, di non aver trattenuto per se' i soldi ottenuti dai lavoratori, ma di averli utilizzati per alimentare un "fondo" con cui finanziare i partiti, e specificatamente la corrente del PSI che al Petrolchimico era rappresentata dalla sezione aziendale "Brodolini", di cui e' segretario il signor Antonio Cavaliere; c) lo sviluppo della vicenda starebbe facendo emergere una vasta rete di interessi clientelari, con cui i dirigenti del gruppo Montedison a Porto Marghera, avrebbero sviluppato un sistema di scambio politico tra l'azienda e i partiti, soprattutto con i dirigenti della suddetta corrente del PSI e quelli della corrente di Cesare de Piccoli del PCI ora PDS, coinvolgendo dirigenti sindacali aziendali, anche attraverso la spartizione di terziarizzazioni di attivita' di servizio alla produzione, che hanno coinvolto centinaia di dipendenti (600-700) tra il 1983 ed il 1990, dando vita a trenta-quaranta cooperative ed imprese patrocinate dai vari dirigenti di partito; d) questa rete di scambio sarebbe consistita nel concedere, ai dirigenti politici coinvolti, da parte della Montedison, l'accesso ad un ricco sistema di favori e privilegi (assunzioni, avanzamenti di qualifica, prestiti ai dipendenti, utilizzo di Cassaintegrazione di comodo, trasferimenti, maggiorazioni sulle liquidazioni) che, pur non implicando violazioni della legge, avrebbe consentito ai dirigenti di partito ed ai sindacalisti coinvolti un uso clientelare massiccio nella distribuzione di questi benefici come strumenti di accrescimento nel proprio consenso politico ed elettorale; e) in cambio dell'accesso a questo sistema di benefici, i dirigenti politici avrebbero attuato una forte opera di condizionamento sugli organismi sindacali di fabbrica, per ottenere la loro accondiscendenza agli obiettivi aziendali, specialmente per quanto riguarda le attivita' da terziarizzare; f) le indagini legittimerebbero l'ipotesi che i processi di terziarizzazione dei servizi nelle aziende Montedison a Porto Marghera, - sia per quelli sanciti da accordi sindacali, sia quelli compiuti unilateralmente dall'azienda, entrambi portando esponenti sindacali e di partito a trasformarsi da dipendenti Montedison a gestori responsabili delle nuove attivita' imprenditoriali - possano essere stati veicolo di finanziamenti ai partiti; g) come avrebbe ammesso negli interrogatori il dottor Munerato e come risulta anche all'interrogante, l'artefice e massimo gestore di questo sistema di rapporti politici tra Montedison e Partiti, sarebbe stato il dottor Enrico di Giorgi, responsabile Nazionale del Personale e dei rapporti esterni della Montedipe, a Milano; il dottor di Giorgi era il massimo rappresentante della Montedison a tutte le trattative locali e nazionali con i sindacati, ed era assiduo frequentatore ufficiale dei convegni politici sui temi economici ed ambientali, della chimica e di Porto Marghera, promossi dai vari partiti locali, PSI, DC, PCI; h) convocato dal Magistrato inquirente, Antonio Cavaliere, Segretario della sezione PSI del Petrolchimico, avrebbe negato di aver ricevuto finanziamenti dal dottor Munerato, ma avrebbe ammesso di aver lecitamente ricevuto 100 milioni di contributo elettorale da Gianfranco Jaroncich, presidente del Consorzio PEI, impresa di smaltimento ecologico, ed ex sindacalista della fabbrica, fra gli artefici e sostenitori delle terziarizzazioni dei servizi Montedison ed iscritto al PSI di fabbrica; la stessa Segreteria regionale del PDS del Veneto, ha pubblicamente ammesso, con una recente lettera a "Il Gazzettino" di Venezia, di aver sottoscritto nel 1987-88 contratti commerciali di pubblicita' presso le feste de "l'Unita'", con aziende del gruppo Montedison, che da quanto risulta all'interrogante avrebbero fruttato molte decine di milioni; risulta all'interrogante che nei giorni scorsi la Procura della Repubblica di Venezia avrebbe emesso avvisi di garanzia per il reato di violazione della Legge sul finanziamento pubblico dei partiti, verso Antonio Cavaliere, Gianfranco Jaroncich, Enrico di Giorgi; molti dirigenti che gestivano per la Montedison, a Milano e a Porto Marghera, insieme al dott. di Giorgi ed al dottor Munerato, i rapporti con i partiti, sono ancora al loro posto, ai vertici delle aziende chimiche di Porto Marghera ora gestite dal gruppo Enichem, e potrebbero essere, nelle loro persone ed attraverso le documentazioni aziendali ancora presumibilmente conservate nei loro uffici, fonti di decisivi chiarimenti e approfondimenti anche testimoniali e probatori, nella complessa e importante inchiesta in corso; gia' piu' volte l'interrogante si e' rivolto alle direzioni aziendali dell'Enichem di Porto Marghera, per ottenere collaborazione con la Magistratura -: se il Ministro sia al corrente dei fatti illustrati; se il Ministro abbia esaminato l'interrogazione del 17 giugno 1992 n. 4-01896; se il Ministro non ritenga doveroso ed urgente intervenire presso la direzione del gruppo Enichem, per sollecitare la massima collaborazione verso l'indagine delle autorita' giudiziarie, fornendo le eventuali documentazioni di trascorsi rapporti economici tra le aziende di Porto Marghera con esponenti politici o sindacali. (4-06144)
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