INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06090 presentata da COPERCINI PIERLUIGI (LEGA NORD PER L'INDIPENDENZA DELLA PADANIA) in data 19961216

Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dell'ambiente, della sanita', grazia e giustizia e dell'interno con incarico per il coordinamento della protezione civile. - Per sapere - premesso che: e' notizia di questi giorni, riportata a piu' riprese da numerose testate giornalistiche e televisive a diffusione nazionale, la vicenda della discarica di Pitelli (La Spezia) che ha coinvolto nell'indagine giudiziaria, partita dalla procura di Asti, numerose aziende e personaggi (politici, industriali e faccendieri), parrebbe, dai numerosi avvisi di garanzia, collusi in un "comitato d'affari", ben ramificato sul territorio e nei "palazzi"; lo scempio ambientale ed il probabile interramento di sostanze tossico-nocive era gia' stato denunciato da tempo ed era noto finanche ad ambienti ministeriali; numerosi sono stati gli atti di sindacato ispettivo parlamentare a partire dal luglio 1996; dalle intercettazioni pubblicate sulla stampa parrebbero accertati "contatti" con responsabili di discariche e di inceneritori non solo della zona, ma anche del ponente ligure (Maiolo, Mazzucca), come pure di impianti allocati fuori regione; voci di ben informati, ad esempio, riferiscono che una discarica che sarebbe bene controllare, avendo avuto gli stessi conferimenti di Pitelli, e' quella di Vallescura (La Spezia); sembrano coinvolti nell'ambito dell'inchiesta, o perlomeno dovrebbero esserlo se non altro a livello conoscitivo, anche i responsabili delle ditte di trasporto incaricate del conferimento in discarica dei rifiuti, tra le quali, ad esempio, la ditta "Mauro Costa" di La Spezia; numerosi automezzi atti al trasporto dei rifiuti sono stati notati, sistematicamente in certi periodi e quasi sempre in ora notturna, svalicare nel territorio parmigiano ed incrociare, con insolita e diuturna frequenza in certi periodi, in quel di Tornolo (Parma) e Borgotaro (Parma); qualcuno afferma che proprio nelle vicinanze di Fornovo (Parma) in numerose circostanze, autoarticolati dediti a questo tipo di trasporto, sono stati visti cambiare motrice e targhe di circolazione (e della ditta di trasporto), prima di proseguire e portare a termine il loro viaggio; qualcuno, abitante della zona che si era interessato della cosa e dei vari avvenimenti, sarebbe stato bruscamente ed allusivamente appellato con l'invito "a farsi i fatti suoi, se non..." -: se non ritengano sia il caso di svolgere approfondite e dettagliate indagini atte a verificare la veridicita' dei fatti illustrati e, specificamente, se carichi di rifiuti dello stesso tipo di quelli conferiti a Pitelli (La Spezia) siano finiti nella discarica "Frassoni - Pieve de' Campi" di Albareto/Tornolo (Parma), (sito ormai completato, ma non bonificato), e nella discarica di Tiedoli di Borgotaro (Parma); accertato l'elevato pericolo di franamento dei terreni interessati dalla discarica nonche' di quelli circostanti (con fenomeni multipli di cedimento purtroppo in atto), considerata la presenza a valle, nell'immediato, dei torrenti Lubiana per la discarica "Frassoni" e Taro per la discarica "Tiedoli", se non ritengano opportuna una campagna di prospezione e carotaggio di campionatura, per eliminare il sospetto che eventuali rifiuti tossico-nocivi possano costituire una bomba ecologico-batteriologica per le intere valli del Ceno e del Taro; se risulta che sostanze tossiche siano state conferite al forno inceneritore del Cornocchio, nell'immediata periferia nord-ovest di Parma e, dopo essere state opportunamente diluite e/o miscelate, termodistrutte, provocando, cosi' com'e' stato a piu' riprese specialmente di notte in certi periodi ben definiti nel tempo, emissioni che hanno determinato fenomeni lacrimanti ed irritanti agli abitanti della zona, densamente abitata; quali urgenti iniziative intendano intraprendere a tutela della salute dei cittadini per il controllo delle attivita' criminali, per quel che riguarda la movimentazione e il conferimento in discarica dei rifiuti tossico-nocivi e speciali (e finanche radioattivi), visto la sospetta inefficienza dei controlli tutti (amministrativi, di movimentazione e traffico, della sicurezza geologica dei siti), e per verificare se non sussistano collusioni tra chi autorizza e dispone e chi e' autorizzato e realizza e ancora, tra chi dovrebbe controllare e reprimere, e poi risulta invece colluso. (4-06090)