INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05366 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20091210
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_05366_16 an entity of type: aic
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05366 presentata da ANTONIO DI PIETRO giovedi' 10 dicembre 2009, seduta n.256 DI PIETRO, PALADINI, CIMADORO e PORCINO. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che: la Selfin S.p.A ha operato per quasi vent'anni prevalentemente nel Mezzogiorno sempre producendo utili, rappresentando un punto di riferimento di eccellenza per il sistema industriale, in particolare campano; la Selfin S.p.A. ha avuto, sin dalla sua nascita, al suo interno professionalita' altamente qualificate in prevalenza laureati in materie scientifiche e diplomati in materie tecniche; la Selfin S.p.A. ha avuto clienti del settore pubblico e del settore privato di assoluta rilevanza tra i quali si segnalano Enel, Gruppo Fiat, Telecom, Numerose Asl, Presidenza della Repubblica, istituto superiore della sanita', ministeri e banche; la Selfin S.p.A. si attestava costantemente su livelli di soddisfazione dei clienti in linea o addirittura superiori allo standard di mercato e per questo in Selfin S.p.A. venivano sviluppate rilevantissime soluzioni tecnologiche; la Selfin S.p.A. veniva fatta oggetto da parte della proprieta', interamente IBM, di quella che appare agli interroganti una prima incomprensibile scelta consistita nella fusione con un'altra azienda di proprieta' della IBM, denominata Industria per il Software; tale decisione veniva motivata con la volonta' di creare un polo di eccellenza nel Mezzogiorno d'Italia di proprieta' della IBM e contestualmente venivano trasferiti centinaia di dipendenti Selfin S.p.A. di Roma ad una societa' gemella denominata Sistemi Informativi avente il medesimo consiglio di amministrazione e il medesimo amministratore delegato di Selfin S.p.A. dopo la fusione con Industria per il Software; i sindacati contestavano fortemente la fusione illustrata e in breve tempo la IBM chiedeva ed otteneva l'applicazione dei contratti di solidarieta' in Selfin S.p.A. e in maniera molto piu' ridotta in Sistemi Informativi allora avente oltre 2000 dipendenti; Selfin S.p.A. non ha mai goduto di una autonomia industriale sia nel settore pubblico che nel settore privato tale da poter essere considerata a tutti gli effetti una filiale specializzata del gruppo IBM; nel 2004 iniziano a rincorrersi voci di dismissione sia della Sistemi Informativi che della Selfin S.p.A. a seguito della richiesta della direzione generale della Corporation di aumentare gli utili di IBM Italia; durante l'illustrazione dei dati di performance di IBM Italia tradizionalmente riferiti ogni trimestre, la Selfin S.p.A., cosi' come la Sistemi informativi, risultavano tra le aree di minore perdita del gruppo IBM; nel 2004 fu adottata un'incomprensibile e ancora ingiustificata decisione, ad avviso degli interroganti, di soddisfare le direttive della multinazionale dismettendo soltanto la parte del Mezzogiorno di IBM Italia per un'evidente ragione di equilibrio tutto interno alle linee manageriali di allora di IBM Italia; in quell'anno era Ministro della innovazione tecnologica l'ingenier Lucio Stanca, ex presidente ed amministratore delegato di IBM Italia; nei piani IBM era prevista la dismissione anche di Sistemi Informativi che ad oggi risulta ancora interamente di proprieta' di IBM Italia; in data 31 dicembre 2004 la multinazionale IBM, dopo aver usufruito di ingenti finanziamenti governativi per il Mezzogiorno, vendeva la societa' di sua proprieta' al 100 per cento denominata Selfin S.p.A. di Caserta - che con i suoi 350 dipendenti rappresentava il 50 per cento della forza lavoro IBM nel meridione - alla MET FIN S.a.s, un gruppo imprenditoriale del nord Italia; le organizzazioni sindacali e la stessa regione Campania evidenziarono con forza all'allora Ministro delle attivita' produttive tutti i rischi per i livelli occupazionali e i destini industriali di un'azienda di eccellenza nel settore delle tecnologie avanzate in funzione dei problemi finanziari che gia' trasparivano nel gruppo MET FIN S.a.s.; di fatto a pochi mesi dall'acquisizione da parte della MET FIN S.a.s si mettevano in essere gravissimi comportamenti da parte dell'azienda come il mancato pagamento di stipendi e contributi, fino alla dichiarazione di insolvenza presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere con richiesta nel luglio 2005 di accesso alla legge n. 270 del 1999 (Prodi-bis); il 3 agosto 2005 si apriva la procedura di amministrazione straordinaria (legge n. 270 del 1999) con la quale si e' giunti ad esperire due gare per l'assegnazione della Selfin S.p.A. ad una nuova proprieta' individuata dall'organismo commissariale nel gruppo COMDATA; la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere procedeva nel luglio 2006 all'arresto per bancarotta fraudolenta del titolare della MET FIN S.a.s, presidente del Consiglio di amministrazione della Selfin S.p.A., e di due consiglieri di amministrazione di quest'ultima; nel gennaio del 2007 a seguito del secondo bando di gara la Selfin S.p.A. con circa 130 dipendenti veniva acquisita dal gruppo COMDATA; nei mesi di crisi piu' acuta, in conseguenza della vendita di Selfin S.p.A. a MET FIN S.a.s, a favore di Selfin S.p.A. fu siglato dai commissari un contratto di sostegno con la IBM dell'importo di circa 30 milioni di euro, della durata di almeno tre anni e che doveva garantire la completa occupazione; in seguito alla acquisizione della Selfin S.p.A. da parte del gruppo COMDATA il contratto con IBM, divenuto a tutti gli effetti di proprieta' di Comdata, passo' da 30 a 50 milioni di euro per una durata quinquennale. Pur non sussistendo evidenti difficolta', tale contratto ha impegnato un numero esiguo di risorse senza mai andare a regime nonostante avrebbe potuto rappresentare l'opportunita' per la Selfin S.p.A. di rientrare su clienti storici di primaria importanza; dal momento dell'acquisto di Selfin S.p.A. da parte di COMDATA, la situazione si e' normalizzata almeno fino al mese di aprile 2008, durante il quale l'azienda ha dichiarato le prime difficolta' economiche. Nonostante dette difficolta' il gruppo COMDATA ha proseguito sulla via dell'espansione industriale sia in ambito BPO che in ambito ICT mediante varie acquisizioni; al termine del periodo di vigilanza previsto dalla legge Prodi-bis, febbraio 2009, l'azienda richiede per l'intero anno l'applicazione della cassa integrazione ordinaria in varie riprese sul 35 per cento della forza lavoro complessiva della Selfin S.p.A. per un ammontare di migliaia di ore e con un costo a carico della collettivita' di circa 1.500.000 euro; a meta' ottobre 2009, durante l'ultimo tavolo al Ministero dello sviluppo economico, viene richiesto alla proprieta' di fornire un convincente piano industriale per dare una definitiva prospettiva alla Selfin S.p.A. nell'ambito del gruppo COMDATA; agli inizi di novembre 2009 l'assemblea dei soci della Selfin S.p.A. delibera la messa in liquidazione volontaria della azienda nominando quale amministratore unico e liquidatore il dottor Generoso Galluccio con successiva mancata erogazione delle spettanze del mese di ottobre e la richiesta di apertura della procedura di cassa integrazione straordinaria per tutti i 170 dipendenti; sono evidenti, a parere degli interroganti, le gravissime responsabilita' a danno del Mezzogiorno, dei lavoratori della Selfin S.p.A. e delle loro famiglie e di una corretta logica di sviluppo industriale piu' volte violata, gravissime responsabilita' di IBM prima e di COMDATA dopo; sono state ingenti le risorse pubbliche ottenute da IBM in quegli anni; e' impressionante il numero di acquisizioni societarie operate da COMDATA negli ultimi due anni, che l'hanno vista decuplicare i fatturati e raggiungere i 6000 dipendenti; si deve constatare, a giudizio degli interroganti, l'assoluta mancanza di interventi, negli anni, da parte del Ministero per lo sviluppo economico, mancanza che a tutt'oggi pone irrimediabilmente a rischio un'industria di eccellenza e centinaia di famiglie; la persistenza negli anni di tavoli presso il Ministero delle attivita' produttive prima e del Ministero dello sviluppo economico poi, non hanno impedito il verificarsi di tutti i fatti sopra descritti; ad oggi oltre che in Selfin S.p.A. c'e' l'evidente possibilita' che siano a rischio migliaia di posti di lavoro in societa' riconducibili al gruppo COMDATA S.p.A. -: se il Ministro non ritenga di intraprendere iniziative urgenti: a) nei confronti di COMDATA S.p.A. affinche' garantisca l'immediato ritorno alla gestione ordinaria facendo fronte a tutti gli impegni assunti, ivi compreso il pagamento delle spettanze a tutti i lavoratori, fino alla identificazione di una nuova soluzione industriale in grado di tutelare tutti i dipendenti; b) nei confronti di IBM affinche' ponga immediatamente in essere ogni azione possibile, ivi compreso il riassorbimento di tutte le maestranze, garantendo direttamente o indirettamente il reinsediamento nel Mezzogiorno di una industria di eccellenza intorno alla quale far ripartire una sana logica di sviluppo industriale; c) per scongiurare la chiusura della Selfin S.p.A. in liquidazione volontaria e garantire il futuro a tutti i lavoratori ed alle loro famiglie; se il Ministro non ritenga di dovere convocare immediatamente tutte le parti per reimpostare il piano di uscita da questa difficilissima situazione di crisi. (4-05366)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05366 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20091210
xsd:integer
0
20091210-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05366 presentata da DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI) in data 20091210
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
CIMADORO GABRIELE (ITALIA DEI VALORI)
PALADINI GIOVANNI (ITALIA DEI VALORI)
PORCINO GAETANO (ITALIA DEI VALORI)
xsd:dateTime
2014-05-15T00:21:32Z
4/05366
DI PIETRO ANTONIO (ITALIA DEI VALORI)