INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05259 presentata da ALESSANDRI ANGELO (LEGA NORD PADANIA) in data 16/10/2007

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05259 presentata da ANGELO ALESSANDRI martedì 16 ottobre 2007 nella seduta n.224 ALESSANDRI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che: l'associazione non riconosciuta, «Waqf al-Islami in Italia», che diverrebbe proprietaria della moschea, non ha sede nel Comune di Bologna ma a Segrate, in Via Cassanese 3. All'atto della sua fondazione (1988) aveva invece sede a Milano, in via Anacreonte 7. Nel suo atto costitutivo si precisa che esso aderisce all'Ucoii; le due sedi sociali, prima quella di Milano e poi quella di Segrate, coincidono coi due spostamenti di sede del Centro Islamico di Milano, associazione presieduta da Ali Abu Shwaimah, pregiudicato condannato con sentenza definitiva per lesioni colpose gravi su minore e noto alla cronaca tanto per le sue minacce nei confronti dell'on. Daniela Santanchè; Ali Abu Shwaimah è stato il primo segretario dell'Ucoii, ed attualmente presiede l'Ucie: il consiglio di coordinamento fra le varie strutture europee dei «fratelli musulmani»; presidente dell'Associazione «Waqf al-Islami in Italia» è il siriano Mohamed Maher Kabakebji, appartenente ad una delle famiglie fondatrici dell'organizzazione estremista dei «fratelli musulmani»; presidente e rappresentante legale del Centro bolognese è il siriano Mohamed Radwan Altounji, discendente di una delle più importanti famiglie fondatrici dei «fratelli musulmani» ed espulso dall'Italia durante la Guerra del Golfo per via dei suoi stretti legami col regime del deposto dittatore iracheno Saddam Hussein; nella sua recente intervista su il Resto del Carlino, quando gli viene chiesto come reperirà i fondi per la costruzione della moschea, Altounji risponde dicendo «chiederemo aiuto all'Arabia Saudita»; sul carattere anti-occidentale, anti-democratico, ideologicamente fiancheggiatore del terrorismo islamico, di una organizzazione come l'Ucoii, si sono abbondantemente pronunciati, fra gli altri, lo storico delle religioni Massimo Introvigne e il vice direttore del Corriere della sera Magdi Allam; estremo scalpore hanno fatto nascere le inserzioni a pagamento pubblicate dall'Ucoii sui quotidiani italiani: contenevano la traduzione di un proclama dell'organizzazione terroristica libanese Hezbollah nel quale gli israeliani vengono paragonati ai nazisti; altrettanto scalpore hanno fatto le dichiarazioni a «Porta a porta» di Sara Orabi, portavoce dei giovani musulmani italiani, secondo la quale, non solo è giusto lapidare le adultere, ma se i cristiani fossero veri credenti le lapiderebbero anche loro; il Presidente dell'Ucoii Nour Dachan (padre di Asmae Dachan) ed il suo ex-segretario Roberto Piccardo sono stati rinviati a giudizio per «istigazione all'odio etnico e religioso» e «apologia del terrorismo»; si sono espressi «negativamente» nei confronti dell'Ucoii, nelle loro sentenze, autorevoli magistrati, come il dottor Marcello Cascini, sostituto procuratore di Milano, che scrive: «È dimostrato con ampia ed accurata documentazione che effettivamente l'Ucoii e/o i suoi principali esponenti da un lato hanno mostrato di condannare il terrorismo, dall'altro hanno operato però distinzioni, di fatto, tra terrorismo cattivo e terrorismo "meno cattivo"; nonché in alcune occasioni si sono schierati al fianco dei "Fratelli Musulmani", organizzazione della quale fa parte Hamas, la quale Hamas si vanta, notoriamente, di far esplodere tramite i Kamikaze autobus civili israeliani, con all'interno donne e bambini»; il dottor Gaetano Ruta, sostituto procuratore di Milano scrive: «Sul sito internet gestito dalla Ucoii appaiono numerosi articoli e riferimenti che rendono evidente il legame con Qaradawi, teorico dei Fratelli Musulmani, che predica l'ideologia violenta nei confronti dell'occidente»; il dottor Enrico Manzi, giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano scrive: «Dalla lettura di questa documentazione emerge un quadro preciso delle posizioni ideologiche della Ucoii e della sua vicinanza alle posizioni più radicali del mondo islamico, ivi compresa una sorta di «comprensione» ideologica verso Hamas, che è stata notoriamente favorevole all'uso del terrorismo contro Israele -: se il Ministro sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa, se corrispondano al vero e quali provvedimenti intenda adottare per garantire da un lato la sicurezza dei cittadini e il rispetto della legalità da parte delle comunità musulmane presenti in Italia e dall'altro il diritto all'esercizio del culto a tutte le confessioni religiose presenti nel nostro Paese; se il ministero possa fornire una mappatura completa di tutti i centri culturali islamici presenti in Italia ed una seconda scheda informativa sulle relative modalità di organizzazione e finanziamento. (4-05259)
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