INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05098 presentata da TENAGLIA LANFRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20091119
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-05098 presentata da LANFRANCO TENAGLIA giovedi' 19 novembre 2009, seduta n.250 TENAGLIA. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: nel febbraio del 2005 il Ministero della salute emanava dei decreti, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 24 marzo 2005, n. 60, con i quali sospendeva la commercializzazione e l'impiego (vendita e uso in campo), su tutto il territorio nazionale, dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive carbendazim e dinocap; nel nostro Paese questi due prodotti fitosanitari sono stati negli anni ampiamente utilizzati: il carbendazim nelle colture della vite, del nocciolo, del mandorlo, del melo, del pero, delle drupacee (escluso il ciliegio), del frumento, nelle colture floreali, ornamentali, nelle derrate alimentari immagazzinate (mele, pere), oltre che nella concia delle sementi di ortaggi, barbabietola da zucchero, cereali e delle sementi e bulbi di fiori, nella disinfestazione delle talee di garofano, come cicatrizzante per drupacee, pomacee, vite, ornamentali, forestali, frumento, mentre il dinocap nelle colture dei fruttiferi, della carota, delle solanacee, delle lattughe, e simili, bietole da foglia e da costa, legumi, cardo, sedano, finocchio, carciofo, cucurbitacee, frumento, mais, tabacco, floreali, ornamentali, forestali; alla base della sospensione effettuata dal Ministero nel 2005 vi fu, dunque, la classificazione di queste sostanze attive, considerata particolarmente pericolosa per la salute pubblica: la caratteristica che accomuna queste sostanze e' l'essere «CMR» di categoria 1 o 2, cioe' cancerogene, oppure mutagene oppure tossiche per la riproduzione; la categoria a cui ci si riferisce nella classificazione esprime il livello di pericolosita' di una sostanza, e in particolare la categoria 1 raggruppa quelle sostanze per le quali «esistono prove sufficienti per stabilire un nesso causale tra l'esposizione umana alla sostanza e lo sviluppo di tumori (nel caso di sostanze cancerogene) o di alterazioni genetiche ereditarie (nel caso di sostanze mutagene) oppure di calo della fertilita' o di effetti tossici sullo sviluppo della progenie, malformazioni fetali e nello sviluppo dei bambini (nel caso di sostanze tossiche per la riproduzione); le sostanza succitate sono state, dunque, come dimostra la loro sospensione operata con i provvedimenti del 2005, valutate dal Ministero altamente tossiche e gravemente dannose per la salute dell'uomo: il carbendazim (categoria R 46 «mutagena», categoria 2 R 60) tossica per la riproduzione e per la fertilita', (categoria 2 R 61) per la riproduzione e lo sviluppo, mentre il dinocap (categoria 2 R 61), tossica per la riproduzione, per lo sviluppo e potenzialmente pericolosa per bambini ancora non nati; il Ministero, cosi' come ha fatto in seguito anche la Comunita' europea, ha dunque ritenuto che fossero riscontrabili prove sufficienti atte a stabilire un flesso causale tra l'esposizione umana alla sostanza fitosanitaria indicata e lo sviluppo di tumori o di alterazioni genetiche, con il calo della fertilita', con varie terribili forme di malformazioni fetali e nello sviluppo dei bambini; i decreti di sospensione dell'utilizzo dei fitoterapici «incriminati» concedevano un termine di 90 giorni alle imprese produttrici per provvedere al ritiro delle scorte giacenti sia presso i magazzini che presso gli esercizi di vendita al dettaglio o all'ingrosso, nonche' per mettere in atto ogni iniziativa idonea ad informare l'utilizzatore finale dei provvedimenti stessi in merito alla pericolosita' delle sostanze in questione; la decisione presa nel 2005 dal Governo italiano e' stata assunta, a livello europeo, in modo isolato e in netto contrasto con l'utilizzo perdurante delle sostanze succitate nella quasi totalita' degli Stati dell'Unione europea il che lascia legittimamente presupporre che il Ministero avesse contezza della estrema pericolosita' legata all'utilizzo di tali prodotti fitosanitari; risulta agli interroganti, ad esempio, che nel 2003 l'Istituto superiore di sanita', su impulso del Ministero, promosse un censimento epidemiologico in merito al potenziale tossico e agli effetti sulle popolazioni interessate e che, in particolare nella regione Abruzzo, sempre nel 2003, fu dato l'incarico ad una docente dell'Universita' di Chieti di realizzare un registro delle malformazioni di carattere non ereditario riscontrate sul territorio -: se il Ministro interrogato intenda rendere disponibili i dati risultanti dal censimento epidemiologico del 2003 effettuato dall'Istituto superiore di sanita', in merito alla tossicita' delle sostanze dinocap e carbendazim, nonche' i dati relativi ai quantitativi e alle relative concentrazioni dei prodotti venduti, contenenti le sostanze tossiche citate, relativi al periodo intercorrente tra il 1972 e il 2005, possibilmente distinti anno per anno e suddivisi per province, utilizzando, allo scopo, anche i dati forniti dalla FINSIEL di Roma, fino all'anno 2002, e dal 2003 in poi i dati raccolti dai competenti assessorati regionali; se il Ministro disponga di dati relativi ai risultati dei controlli sui residui delle sostanze dinocap e carbendazim sulla frutta proveniente dagli altri Stati dell'Unione europea che continuavano (e in parte ancora continuano) ad utilizzare tali prodotti fitosanitari messi fuori commercio in Italia dai provvedimenti del 2005, e in caso affermativo, se non ritenga di doversi attivare per rendere tali dati immediatamente disponibili ed accessibili; se il Ministero della salute abbia disposto, e se si in quale anno e con quali risultati, un censimento con relativo registro su base nazionale, analogo a quello commissionato all'Universita' di Chieti su base regionale dalla regione Abruzzo nel 2003, in merito alle malformazioni e fetali e legate all'eta' dello sviluppo non a base ereditaria, o se sia comunque in possesso di dati relativi a tale tipo di malformazioni registrati dal 1972 ad oggi, suddivisi per anno, per regione e per provincia, che tengano conto del numero di nati vivi malformati, dei nati morti malformati, e degli aborti spontanei legati alla scoperta dell'esistenza di malformazioni fetali. (4-05098)
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20091119-20101026
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/05098 presentata da TENAGLIA LANFRANCO (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20091119
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
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TENAGLIA LANFRANCO (PARTITO DEMOCRATICO)
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO SALUTE
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