INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04532 presentata da CARLUCCI GABRIELLA (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20091013
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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04532 presentata da GABRIELLA CARLUCCI martedi' 13 ottobre 2009, seduta n.231 CARLUCCI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Per sapere - premesso che: di cancro si guarisce sempre di piu', ma al tempo stesso si muore di piu'. E molto presto il cancro battera', come prima causa di morte nel nostro Paese, le malattie cardiovascolari. Per ora sono alla pari nella classifica di incidenza e letalita'. In entrambi i casi, nonostante i continui progressi scientifici nella diagnosi precoce e nella cura, si registra un fallimento in chiave di prevenzione. In particolare nei giovani. In particolare per quanto riguarda il fumo. Scritte minacciose sui pacchetti, divieto di fumo nei locali pubblici e sui posti di lavoro, campagne di prevenzione, vendita di sigarette e altro solo ai maggiorenni (con tessere elettroniche nei distributori automatici), non sembrano piu' strategie vincenti. Dopo i primi cali di fumatori, da qualche anno, e in tutto il mondo, i giovani stanno rialzando le vendite: di tabacco trinciato piu' che di sigarette. Perche' costa meno, la sigaretta «fai da te», ed e' alla moda. E le giovani fumatrici sorpassano in percentuale i neofiti maschietti. Pochi anni fa era il contrario; i messaggi promozionali, quindi, sembrano avere la meglio su quelli preventivi. Carmelo Iacono, presidente eletto dell'Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), ha recentemente dichia- rato: «Colpa di alcuni fattori ambientali che hanno favorito l'insorgenza della malattia e di alcuni stili di vita piu' deleteri di quanto non si creda. In testa a tutti, appunto, il fumo: abitudine diffusa e dannosa, che semplicemente 'fa malissimo'. C'e' stato un periodo nel quale i giovani avevano capito: alcune generazioni non hanno fumato. Ora fumano di nuovo tutti, per mancanza di stimoli e motivazioni»; un italiano su due, o non sa che cosa fare o non intende mettere in atto stili di vita e menu' anti-cancro e salvacuore. Questo, nonostante piu' di sei persone su dieci non ritengano piu' il cancro «un male incurabile». I numeri arrivano da un'indagine commissionata dall'Aiom. «Oggi il tumore fa meno paura, ma gli italiani si impegnano ancora troppo poco per tenerlo lontano - afferma Francesco Boccardo, attuale presidente Aiom -. E non vi e' consapevolezza sui fattori di rischio». Sono sottostimate in particolare l'importanza di praticare attivita' fisica (segnalata solo dal 15 per cento) e di una corretta alimentazione. Al contrario, voci come l'inquinamento vengono ritenute rilevanti nel provocare il tumore da un 59 per cento degli 800 italiani intervistati a Roma e a Milano, fuori dai centri commerciali, lo scorso settembre; i dati sul ricorso alla diagnosi precoce e sull'adesione agli screening confermano come nel nostro Paese serva piu' educazione -: se sia a conoscenza dei dati illustrati in premessa e quali misure intenda porre in essere per migliorare la prevenzione nel campo oncologico; se non sia necessario intensificare le campagne informative sui mezzi di comunicazione per fronteggiare un fenomeno, quello della crescita del consumo di tabacco nel nostro Paese, che appare davvero preoccupante.(4-04532)
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CARLUCCI GABRIELLA (POPOLO DELLA LIBERTA')