INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04484 presentata da TARADASH MARCO (FORZA ITALIA) in data 19961022

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Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei lavori pubblici e per le aree urbane, dell'ambiente, per i beni culturali e ambientali e per lo spettacolo e lo sport e dell'interno e per il coordinamento della protezione civile. - Per sapere - premesso che: a Teramo, l'antica Interamnia, citta' fra due fiumi, da dieci anni si susseguono progetti, identici nella sostanza e tesi a realizzare nell'alveo del fiume Tordino una strada a scorrimento veloce, variante alla strada statale n. 80, cosiddetto lotto Zero; ad una prima approvazione del progetto lotto Zero nel 1986 da parte del consiglio comunale di Teramo, risultata vana data l'incompetenza dell'organo a deliberare un provvedimento riguardante un'opera statale, ha fatto seguito nel 1988 la pubblicazione, nel Bollettino ufficiale della regione Abruzzo, dell'intesa raggiunta tra Stato e regione, per permettere la realizzazione di un asse stradale, di poco modificato rispetto al precedente progetto, macroscopicamente deturpante l'area fluviale vincolata a conservazione integrale, con numerosi attraversamenti del corso d'acqua, terrapieni, svincoli e piloni; i lavori di costruzione del lotto Zero, iniziati nell'aprile del 1990, subito sospesi con provvedimento del magistrato ordinario e interrotti nel giugno successivo in forza dell'atto del Ministro per i beni culturali e ambientali, preceduto dai pressanti inviti del commissario dell'ambiente delle Comunita' europee e del Ministro dell'ambiente, sono stati definitivamente fermati nell'ottobre 1990 dal decreto del Ministro dei lavori pubblici, di rifiuto dell'approvazione del contratto d'appalto per la realizzazione dell'asse stradale, per giunta stipulato, in esito a licitazione, al prezzo di lire 25 miliardi e 550 milioni, qualche giorno dopo il provvedimento del Ministro per i beni culturali; in conseguenza del verificarsi di tali avvenimenti, il consiglio comunale di Teramo, il 28 dicembre 1991, con una maggioranza trasversale e risicata, ha ritenuto di approvare il terzo progetto di lotto Zero, caratterizzato da una galleria di metri 1.700 in zona idrogeologicamente instabile, ma l'iter amministrativo previsto dalle norme del decreto del Presidente della Repubblica n. 616 del 1977, per la definitiva approvazione, non si e' mai concluso; agli inizi del 1996 l'Anas ha ridotto innanzi al Tar Abruzzo una nota del compartimento di L'Aquila, prot. 1842/585 richiamata nella sentenza 179 del 1995, relativa ad un ricorso di Italia Nostra, in cui e' esplicito il venir meno della determinazione a realizzare l'asse stradale, come da "verbale di constatazione e di chiusura dei lavori", redatto "in contraddittorio" con l'aggiudicatario; il raggruppamento d'impresa, Sparaco (Roma) - Comil (Catania), aggiudicatario della licitazione, intanto, ha visto accolto il proprio ricorso in appello con sentenza del maggio 1995 della IV sezione del Consiglio di Stato, dove sono stati rilevati vizi formali contenuti nei provvedimenti interdittivi e di annullamento adottati, a suo tempo, dai ministri competenti contro la realizzazione del lotto Zero; il sindaco di Teramo, nonostante la sentenza del Consiglio di Stato non riguardasse minimamente l'ente locale, sulla base di una delibera di giunta adottata con quattro componenti assenti su nove - attualmente sottoposta ad indagine avviata dal procuratore regionale della Corte dei conti abruzzese per incompetenza assoluta di spesa - ha affidato un nuovo incarico di progetto di massima del lotto Zero al medesimo autore delle precedenti tre ipotesi varie di fondovalle bocciate dagli organi ministeriali; sempre il sindaco si e' impegnato nella spasmodica ricerca di una "maggioranza trasversale", date le forti voci di dissenso emerse nella stessa compagine, ed ha ottenuto il debole risultato di veder approvato a stretta misura il tracciato dell'asse stradale in consiglio il 16 luglio 1996, a fronte di numerosi abbandoni d'aula e di voti contrari; la delibera e' stata pero' sospesa dal comitato regionale di controllo e le controdeduzioni presentate dalla giunta municipale sono state respinte dalla maggioranza assoluta del consiglio comunale di Teramo il 30 settembre scorso; la giunta municipale ha, anche, affidato l'incarico di consulenza geologica per le zone a sud del centro cittadino, interessate dall'ultimo progetto di massima del lotto Zero, all'autore di precedenti studi annessi al piano regolatore generale della citta', professor Bernardino Gentili; il rapporto finale geomorfologico, acquisito al protocollo del comune di Teramo il 4 dicembre 1995, contiene in conclusione gravi considerazioni inerenti al "rischio idrogeologico elevato/molto elevato" connesso alla realizzazione del lotto Zero, in considerazione dei fenomeni di piena censiti a piu' riprese negli ultimi settant'anni e in particolare nel 1928, nel 1951 e nel 1992 proprio del fiume Tordino, dentro il cui alveo e stretto fondovalle andrebbe ad insistere la strada nella sua lunghezza di oltre 5 km; in particolare, nell'ultima pagina del rapporto sopra richiamato si legge di un "effetto diga" favorito dalla riduzione o modifica delle sezioni di deflusso dell'alveo, causato dalla allocazione di manufatti, piloni, rilevati, svincoli "con conseguente esondazione a monte e successiva, probabile, intensa erosione a valle", e che "tali processi metterebbero in serio pericolo, oltre alla stabilita' dell'opera in parole e/o di altri manufatti, soprattutto l'incolumita' degli utenti"; il tracciato di massima del lotto Zero approvato per la quarta volta e' del tutto simile al primo, in quanto e' previsto un passaggio obbligato sotto le arcate dello storico ponte di Porta romana della strada statale n. 81, e addirittura, di forarne il muro andatore, scorrendo, quindi, a pochissimi metri dal pelo dell'acqua del fiume; il progettista stesso, nella propria relazione a corredo del progetto di massima, afferma, alla pagina 8, che il traffico da e per il comune limitrofo di Torricella Sicura e' "quantitativamente non molto influente" e, alla pagina 9, che "non avranno infatti convenienza a percorrere detto ramo gli utenti in transito per Teramo e quelli con destinazione Teramo-centro. Il limite di convenienza dei singoli utenti ad utilizzare l'interscambio risultera' condizionato dall'ubicazione dello svincolo intermedio", e ancora, dopo poche righe, proprio a proposito di svincoli intermedi, esplicita che "non sono compresi nell'attuale preventivo di spesa, quindi nel progetto"; il lotto Zero non e' previsto dagli strumenti di pianificazione territoriale, non essendo risolto lo studio del futuro assetto urbanistico di Teramo e, quindi, non soddisfa la domanda posta dalla mobilita' cittadina, ma si appalesa essere unicamente rispondente alle private mire speculative appuntate su terreni e colline circostanti gli alvei dei fiumi Tordino e Vezzola; le piu' prestigiose associazioni ambientaliste quali Italia Nostra, WWF, Legambiente, LIPU hanno sollevato numerosi vizi di legittimita' gravanti sulla procedura di approvazione dei precedenti progetti di lotto Zero con ricorsi ed interventi ad adiuvandum, alcuni dei quali sono ancora pendenti presso il Tar Abruzzo; anche numerose assemblee condominiali hanno recentemente espresso e continuano in questi giorni ad esprimere "ferma critica che prelude a dure opposizioni alla realizzazione della strada a scorrimento veloce meglio conosciuta come lotto Zero" e, quindi, contro la previsione viaria che andrebbe a passare a cinque metri dalle abitazioni poste nella fascia esterna del centro storico, determinando assurdi e combattuti espropri dei giardini di pertinenza; il lotto Zero ormai rappresenta unicamente, nel dibattito politico cittadino, le volonta' tese al consociativismo e alla dilapidazione dei fondi pubblici per soddisfare privati interessi anche legati alla gestione finanziaria dello stanziamento sempre piu' evidenti, visti oltretutto i risultati di rilevamenti effettuati sui flussi di traffico, in occasione di un'iniziativa pubblica svolta nello scorso mese di marzo e verificati attraverso il riscontro delle targhe delle vetture in entrata e in uscita da Teramo, i quali hanno svelato l'inutilita' di quella strada ai fini della soluzione del problema della mobilita' cittadina -: se siano a conoscenza di quanto contenuto nella relazione geologica del professor Gentili, in cui vengono dettagliati i rischi connessi ad esondazioni gia' evidenziati sia dalla carta della potenzialita' d'uso del territorio, sia dallo studio compiuto dal servizio geologico sulla zona e richiamato nel documento del ministero dell'ambiente del 4 agosto 1993, prot. 5959/VIA/R. 15, a firma del direttore generale, architetto Costanza Pera; se risponda al vero che i funzionari del compartimento Anas dell'Aquila concorderebbero con il quarto tracciato di fondovalle predisposto dall'ingegner Vitali, i cui lavori a base d'asta vengono presuntivamente calcolati in lire trentaquattro miliardi e cinquecento milioni, con la realizzazione in momenti successivi degli svincoli intermedi, gravanti anch'essi sulle aree fluviali protette del Tordino e del Vezzola, per una spesa prevista ulteriore di lire sette miliardi e, rilevatane l'eventuale irresponsabilita' nel comportamento, quali provvedimenti disciplinari intendano adottare nei loro confronti; se risponda al vero che l'aggiudicatario della licitazione, grazie all'insolito ribasso del 18,15 per cento, abbia ottenuto il riaffidamento dei lavori e quali siano le motivazioni per cui non si sia proceduto alla risoluzione del contratto assumendo gli oneri conseguenti, ma evitando una situazione, in fase di aggravamento, di maggiore esborso per l'ente, tale che l'aggiudicatario, stante le dichiarazioni dei funzionari del compartimento Anas di L'Aquila, avrebbe chiesto sei miliardi di lire a titolo di risarcimento; se siano a conoscenza di quanto contenuto nella relazione generale dell'ingegner Vitali e, in particolare, di quanto affermato a pagina 5: "poiche' sul menzionato pianoro esistono ancora probabili ritrovamenti archeologici, si curera', con metodologie da concordare con la Soprintendenza, che le fondazioni del viadotto non ricadano su qualche reperto", e come valutino la possibilita' di far passare una strada sopra una necropoli che, secondo lo stesso progettista, verrebbe protetta dall'ombra delle campate; se non ritengano di dover intervenire tempestivamente, constatato l'accertamento disposto dal direttore generale del ministero per i beni culturali e ambientali, dottor Giuseppe Proietti, con atti interdittivi e di annullamento, esenti dai vizi formali rilevati dal Consiglio di Stato in quelli precedentemente assunti nei confronti del secondo progetto di lotto Zero, in via preventiva, sia per assicurare con tutta efficacia la tutela dei valori culturali e ambientali dell'area fluviale del Tordino, sia per evitare inutili perdite di tempo da parte delle amministrazioni e dell'imprenditoria locali, obnubilate dal miraggio del finanziamento pubblico, che ingenerano disorientamento nella cittadinanza; se, responsabilmente accantonata in via definitiva una scelta varia che metterebbe a rischio la vita dei cittadini, oltre a non risolvere il problema del traffico e a fare scempio dei polmoni di verde rimasti a Teramo e costituiti dai due fiumi, non ritengano di dover utilizzare la somma disponibile per progettare e realizzare una tangenziale, comprensiva dei requisiti di sicurezza di cui e' carente invece il lotto Zero, posta a nord-est della citta', di vera utilita' pubblica per il collegamento delle zone di espansione, dove abita la stragrande maggioranza dei residenti, con l'ospedale civile, la nuova sede universitaria, la Teramo-Ascoli, la Teramo-Mare, l'autostrada Teramo-L'Aquila-Roma; se non ritengano di dover attivare procedure preventive concernenti la protezione civile, in riferimento ai limiti di edificazione previsti in zona sismica. (4-04484)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 
VITO ELIO (FORZA ITALIA) 
CENTO PIER PAOLO (MISTO) 
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SOTTOSEGRETARIO DI STATO MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI 
19971205 

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