INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04362 presentata da PARLATO ANTONIO (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO - DESTRA NAZIONALE) in data 19920805

http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_04362_11 an entity of type: aic

Ai Ministri di grazia e giustizia, del lavoro e previdenza sociale, del bilancio e programmazione economica e per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e per il coordinamento delle politiche comunitarie e gli affari regionali. - Per conoscere - premesso che: con atto ispettivo 4-01637 del 30 settembre 1987 - restato privo di risposta - l'interrogante chiedeva ai ministri del lavoro e della previdenza sociale e per gli interventi straordinari nel Mezzogiomo quale coerenza vi potesse essere tra la decisione della multinazionale KODAK di chiudere il laboratorio "sviluppi e stampa" dello stabilimento di Marcianise, licenziando personale, e i suoi brillanti risultati aziendali, stante anche l'incasso di contributi pubblici; con atto ispettivo n. 4-030356 del 7 gennaio 1992 - restato privo di risposta - e riprodotto l'8 luglio 1992 al n. 4-03103, l'interrogante, avendo la KODAK manifestato la volonta' di procedere ad ulteriori licenziamenti evidenziava i propri dubbi (e cio' non poteva non essere posto in relazione sia ai licenziamenti del 1987 che a quelli del 1992) "relativamente a falsi corsi di formazione - mai espletati - per 130 dipendenti della KODAK, nel medesimo settore, a Cinisello Balsamo: qui - secondo la magistratura - sarebbero stati dirottati dalla KODAK sulla NOVACOLOR, costituita per l'occasione, sempre a Cinisello Balsamo, i 130 lavoratori allo scopo che questa facesse proprie le risorse pubbliche (850 milioni dalla regione Lombardia e dalla CEE) nella prospettiva - poi realizzatasi - di un successivo fallimento della stessa NOVACOLOR e la cancellazione definitiva dei posti, da considerarsi in sovrannumero secondo gli obiettivi della KODAK; il tutto grazie al concorso della KODAK, di una struttura e di un dirigente della CGIL, gratificati per 100 milioni, dell'ex presidente della NOVAKOLOR e attuale amministratore delegato della ERGON srl, societa' di consulenza nel settore organizzativo e delle risorse umane e di Giuseppe Guazzotto, responsabile del servizio sindacale della KODAK e direttore tecnico della NOVACOLOR: entrambi, questi ultimi, accusati di peculato, violenza privata, falso ideologico e minacce ed arresti, mentre al sindacalista della CGIL e ad altre 14 persone sono stati inviati avvisi di garanzia"; se tutto cio' la dice lunga sulla vicenda pregressa, non puo' non illuminare anche l'attuale, non rischiarata - come detto - dal silenzio del Governo che se avesse dato riscontro all'atto ispettivo, previa acquisizione degli elementi utili alla risposta, avrebbe certamente appreso quale fosse la misura della scorrettezza e della illegalita' della multinazionale KODAK ed avrebbe dato - si augura l'interrogante - una diversa impostazione alla pregressa come all'attuale vicenda; mentre dopo gli ulteriori licenziamenti, e le altre misure collegate in danno dei lavoratori e andate a buon fine per l'azienda multinazionale, anche per l'inadempienza del Governo, e' finalmente emerso nell'indagine condotta a Milano dal giudice Di Pietro sulla "Tangentopoli" non piu' solo partitocratica ed imprenditoriale ma ormai anche sindacatocratica, che esistevano (e forse tuttora esistono) "quote di servizio", cosi' si chiamano le tangenti sindacali, richieste dai tre sindacati di regime alle aziende e che specificamente cio e' avvenuto ad esempio nel caso KODAK-NOVACOLOR; per favorire infatti la squallida operazione consistente nel garantire la "pace sociale" nella KODAK, favorendo i passaggi dei dipendenti di Marcianise, dei quali la multinazionale voleva definitivamente liberarsi tra il 1986 e 1987, alla NOVACOLOR (che pur sarebbe fallita travolta da una del tutto certa crisi aziendale) con non altra prospettiva che la perdita di quel lavoro che pur avevano, dalla KODAK sono stati erogati centinaia di milioni, dei quali almeno 50 per Marcianise, al segretario nazionale FILCAMS CGIL Giuseppe Nancini ed il tutto anche con la disponibilita' del segretario nazionale UILTUCS UIL Luigi Scaraone, di Gilberto Pascucci, ancora della CGIL e di Sandro Sansoni, ancora della UIL; il giudice Antonio Di Pietro ha trovato le prove secondo la quale ogni dipendente KODAK fu "compravenduto" dalla azienda e dal sindacato, attraverso l'operazione NOVACOLOR, con corsi professionali della Regione Lombardia per un milione, e che UIL e CGIL scrissero - per incassare il prezzo del tradimento dei lavoratori - una lettera del seguente tenore, cosi' come era stato richiesto dal direttore del personale KODAK, Alfonso Piscopo: "Con riferimento alle intese intercorse vi preghiamo di farci avere i contributi di nostra spettanza"; prova ulteriore di tutto cio' sono gli assegni reperiti: da parte di Costantino per conto della NOVACOLOR: assegno n. 25098592 della Banca Nazionale del Lavoro di lire 40 milioni, emesso il 22 dicembre 1986 a favore della FILCAMS CGIL; assegno n. 25098595 della Banca Nazionale del Lavoro di lire 40 milioni, emesso il 27 aprile 1987 a favore della FILCAMS CGIL; da parte di Giorgi Lori e Piscopo Alfonso per conto della KODAK: assegno n. 790052656 della Banca Nazionale del Lavoro di lire 24 milioni, emesso il 2 luglio 1987 a favore della UILTUCS UIL di Roma; assegno n. 790052657 della Banca Nazionale del Lavoro di lire 24 milioni, emesso il 2 luglio 1987 a favore della FILCAMS CGIL"; nella richiesta di rinvio a giudizio, Di Pietro scrive: "E' questa la storia piu' dolorosa della vicenda perche' - se risultera' vero l'assunto accusatorio - vuol dire che ci troviamo di fronte a rappresentanti dei lavoratori che non hanno tenuto fede all'impegno di coscienza da loro assunto nei confronti dei lavoratori da loro rappresentati, ma hanno utilizzato il loro ruolo e il peso politico del sindacato per far conseguire degli utili indebiti al sindacato stesso e cosi' aumentarne le potenzialita' di espressione e quindi di pressione"; non vi e' dubbio a questo punto, come del resto da lungo tempo (1987!!!) nei precedenti atti ispettivi l'interrogante affermava, che, scoperto l'illecito ed individuati i responsabili tra i sindacalisti CGIL e UIL e tra i dirigenti della KODAK e NOVACOLOR non solo vada annullato l'intero, criminoso a parere dell'interrogante procedimento relativo alla smobilitazione del Reparto Sviluppo e Stampa della KODACOLOR - con relativi dipendenti oggi da reintegrare nel posto di lavoro che avevano a Narcianise nel 1986-1987 ma che l'annullamento dei licenziamenti, trasferimenti, passaggi di azienda, si riversa direttamente anche sulle piu' recenti nuove ondate di tagli occupazionali che la multinazionale KODAK ha effettuato nel 1992, a parte la necessita' di indagare - come sarebbe certamente avvenuto se agli atti ispettivi fosse data risposta previa la acquisizione di tutti gli elementi utili per la medesima e per eventuali analoghe o similari illegalita' -: se intendano, a parte dunque gli accertamenti penali gia' iniziati e l'avvio di quelli relativi ai licenziamenti ed alla applicazione della legge n. 223 del 1991 nel 1992, riaprire entrambe le pratiche esistenti al Ministero del lavoro per tutti i licenziamenti e quanto altro collegato o connesso del 1986-1987 e del 1992 presso gli stabilimenti KODAK di Marcianise, per giungere allo annullamento degli iter viziati dal criminoso disegno della collusione tra KODAK e sindacati, in danno dei legittimi diritti dei dipendenti; e cio' fermo restando l'iter e degli atti ispettivi ancora inevasi e delle denunce alla procura della Repubblica di Roma ed alla Corte dei Conti, relativamente alla verifica dell'altra fattispecie relativa alla legittimita' della acquisizione da parte della KODAK di contributi pubblici dello Stato nel Mezzogiorno, condizionati alla creazione, al mantenimento ed allo sviluppo dei livelli occupazionali, condizione che la KODAK ha del tutto violato. (4-04362)
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