INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04321 presentata da SBAI SOUAD (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090924
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_04321_16 an entity of type: aic
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-04321 presentata da SOUAD SBAI giovedi' 24 settembre 2009, seduta n.220 SBAI e CARLUCCI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che: l'interrogante ha gia' presentato interrogazione a risposta scritta alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno ed al Ministro degli affari esteri n. 4-03241, per sapere dal Governo quali iniziative, nell'ambito della efficace azione intrapresa con diversi interventi messi a segno per la sicurezza pubblica ed in relazione alla recente costruzione moschea in Colle Val d'Elsa, intenda intraprendere per chiarire la provenienza e gli scopi dei finanziamenti utilizzati dall'UCOII per la costruzione delle moschee in Italia, la reale attivita' dell'Unione, anche in ambito di collegamenti con l'ala integralista, per evitare e sradicare i fenomeni eversivi contro l'ordine pubblico nazionale o di natura terroristica, gia' perpetrati o potenzialmente perpetrabili (come da operazioni delle Forze dell'ordine a: Milano, Torino, province di Venezia, Padova, Brescia, Firenze, Como, Cuneo e Trento) ed a tutela di questo, con controlli nelle competenti sedi; nel frattempo, si sono susseguiti interventi delle Forze dell'Ordine per sventare attentati a Milano, Bologna, con arresti in varie parti d'Italia (custodia cautelare per sospetta organizzazione di attentati terroristici); l'interrogante ha presentato altresi' interrogazione a risposta in Commissione 5-01638, in relazione alle notizie che riguardano la nuova moschea di Torino ed il presunto finanziamento di due milioni di euro stanziati dalle autorita' marocchine, smentito dal quotidiano marocchino Assabah ed in merito al quale l'intelligence ha gia' avviato un'inchiesta sulla somma di danaro, che sarebbe stata versata sul conto di una certa associazione UMI (Unione Musulmani in Italia), il cui Presidente Khounati ha minacciato azioni legali nei confronti dell'interrogante, chiedendo, quindi, al Governo quali urgenti iniziative intenda intraprendere per chiarire quale sia l'importo effettivo, la provenienza ed il reale utilizzo dei finanziamenti relativi alla costruzione della nuova moschea in Torino e se sia noto il ruolo effettivo dell'UMI e di Abdel Asiz Khounati cio' anche in chiave antiterroristica per la tutela dell'ordine pubblico e della incolumita' nazionale; entrambe le predette interrogazioni sono ancora in corso e nel frattempo, la soglia di allarme terrorismo sta crescendo, anche se per effetto dell'efficace politica del Governo sono state varate norme a tutela dell'incolumita' ed ordine pubblici, di cui l'ultima e' legge 15 luglio 2009, n. 94 «Disposizioni in materia di sicurezza pubblica», dopo il percorso non privo di difficolta', nei due rami del Parlamento; peraltro, con l'inizio del Ramadan, il mese islamico dedicato al digiuno e alla preghiera, la comunita' musulmana di Pordenone ha la sua nuova moschea. Si tratta di un grande capannone messo a posto, a tempo di record, nella zona della Comina, alla periferia della citta'. La nuova moschea risolverebbe i problemi di mancanza di spazi adeguati che si erano creati a seguito dell'ordinanza del sindaco di Pordenone, il quale aveva firmato un provvedimento di chiusura dello stabile utilizzato precedentemente come centro islamico, in quanto sovraffollato e non dotato dei necessari servizi di supporto e, questo, e' ulteriore segno del proliferare sospetto delle moschee con rischio di gravi fenomeni eversivi contro l'ordine pubblico nazionale o di natura terroristica, gia' perpetrati o potenzialmente perpetrabili (come da operazioni delle forze dell'ordine in svariate citta'); infatti, il ministro Maroni ha recentemente espulso e fatto allontanare dall'Italia due operai nordafricani, da tempo insediatisi in Friuli. Il primo e' un marocchino di 39 anni si chiama Mohammad Essadek e abitava a Gaiarine, al confine tra le province di Pordenone e Treviso. Il secondo e' Miri Sghaier, nato in Tunisia 34 anni fa e a lungo imam di San Giovanni al Natisone (Udine), dove risiedeva. Intercettazioni dei due, hanno evidenziato agli inquirenti il progetto di far saltare in aria la diga di Redona a Tramonti, provocando una catastrofe di proporzioni simili alla tragedia del Vajont; gli espulsi, che non sono stati arrestati perche' non erano stati raccolti gli elementi richiesti dal codice di procedura penale, sono stati intercettati dagli investigatori della Direzione distrettuale antimafia di Trieste, competente per le inchieste sul terrorismo islamico in Friuli Venezia Giulia. Parlavano anche dell'effetto propagandistico che sarebbe seguito all'esplosione e al disastro e sostenevano «che il credente e' legittimato a concludere con il martirio il proprio percorso di vita spirituale». Gli inquirenti, uomini dell'antiterrorismo e della Digos di Pordenone, hanno pedinato e monitorato i due nordafricani, ora espulsi nei rispettivi Paesi di origine. Il ministro Maroni aveva firmato il provvedimento di espulsione per i due gia' lo scorso 20 febbraio, ma le autorita' del Marocco e della Tunisia soltanto recentemente hanno emesso i documenti di viaggio: le operazioni investigative volevano capire se i due espulsi fossero andati gia' oltre le generiche e deliranti dichiarazioni di intenti, lavorando per attentare in concreto alla diga. L'operazione, che ha sventato una tragedia di enormi proporzioni, ha comportato lavoro incessante delle forze dell'ordine, anche la vigilanza attorno all'enorme struttura in cemento armato e' stata intensificata a scopo precauzionale, ricognizioni attorno al lago di Redona a Tramonti, studiando i dettagli delle strade di accesso, o cercando informazioni sugli esplosivi e sugli inneschi per abbattere la diga; le preoccupanti intercettazioni, da cui trapelavano minacce di altri possibili attentati, con contatti con integralisti islamici, perfino con reperimento di materiale che esalta il fondamentalismo islamico ed il martirio contro obiettivi di USA e Israele, con sermoni attribuiti a Omar Abd al Rahman, lo sceicco cieco ispiratore dell'attentato al World Trade Center del 1993, precedente a quello piu' devastante dell'11 settembre 2001, hanno continuato ad accreditare il progetto di un attentato e, per questo, hanno indotto il ministro Maroni ad agire con decisione, una volta ottenuto il via libera dalla magistratura. Espulsione immediata perche' veniva svolta attivita' di proselitismo all'ombra di Al Qaeda e i due immigrati costituivano una minaccia per lo Stato; l'Imam, Mohammed Ouatiq che ha negato ogni coinvolgimento, che oggi e' impegnato alla guida della preghiera all'interno della nuova moschea di Pordenone, si dice completamente indipendente, non legato cioe', ne' all'Unione delle comunita' islamiche in Italia (Ucoii), ne' alla grande moschea di Roma. Eppure ammette di aver pagato 680 mila euro il locale di tremila metri quadri comprato un mese fa per realizzare la grande moschea a Pordenone, ma il decreto di espulsione per i due cittadini africani sospettati di contatti con Al Qaida, dopo l'eccellente lavoro degli uomini della Questura di Pordenone, coordinandosi con i colleghi di Treviso e Udine, e' assai significativo per l'allarme alla pubblica incolumita'. Il provvedimento e' culminato, dopo che in un pacco proveniente dall'Arabia Saudita e indirizzato proprio a Gaiarine residenza di Essadek, intercettato dall'ufficio postale di Pordenone e consegnato alla Digos, e' stato trovato materiale propagandistico inequivocabile, in cui si faceva riferimento alla jihad islamica, alla guerra santa, al proselitismo da attuare soprattutto tra i giovani, ovvero tra gli immigrati che arrivano in Italia per cercare un'occupazione e che spesso hanno solo la moschea, quale luogo di socializzazione; questa ulteriore strage scampata e' segno confermato della saldatura tra le organizzazioni islamiche eversive e Al Qaida, avvalora il pericolo costituito da alcune delle moschee, come quella di Pordenone e di queste pericolose cellule eversive integraliste, per la sicurezza pubblica, nazionale ed anche internazionale, alimentata dagli imam fai da te e dai dubbi ed illeciti finanziamenti, sicuro viatico per attentati e stragi potenzialmente prevedibili -: quali iniziative intenda intraprendere il Governo, nell'ambito dell'efficace azione legislativa per la sicurezza pubblica, per evitare e sradicare i fenomeni contratti all'ordine pubblico Nazionale o di natura terroristica, collegati al proliferare delle moschee in Italia, in realta' in alcuni casi luogo «militare» di attivita' di pericolose organizzazioni eversive islamiche, come detto nelle premesse e come i fatti di cronaca testimoniano, sempre piu' attive e consistenti, annidate nel nostro tessuto urbano, che, oltre a minacciare la pubblica incolumita', impediscono l'esercizio di culto propriamente detto, da parte della comunita' moderata islamica, contro i principi costituzionali della libera professione di fede religiosa, senza che debba prevalere la legge coranica rispetto alle norme del nostro Paese. (4-04321)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04321 presentata da SBAI SOUAD (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090924
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/04321 presentata da SBAI SOUAD (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090924
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
CARLUCCI GABRIELLA (POPOLO DELLA LIBERTA')
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4/04321
SBAI SOUAD (POPOLO DELLA LIBERTA')