INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03923 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03923_16 an entity of type: aic
Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03923 presentata da MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI lunedi' 14 settembre 2009, seduta n.213 FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BERNARDINI, BELTRANDI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali. - Premesso che: il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato nella sua edizione del 3 agosto 2009 un articolo del giornalista Claudio Marincola, significativamente intitolato: «Roma, sala parto: benvenuti al mondo sul lettino ricoperto di buste di plastica»; che nel citato articolo, si puo' leggere: «Maria e' una bella bimba. Pesa 2,860 kg. È nata nella plastica. Che non e' una nuova tecnica, come il parto in acqua del medico russo Igor Tjarkowskij, ma il modo in cui si viene alla luce ormai da qualche tempo in uno dei grandi ospedali di Roma: il Sant'Eugenio. Non siamo all'«inferno» del Policlinico Umberto I dove fino a qualche tempo cicche e siringhe galleggiavano nei corridoi. Questo e' un altro scempio. Piu' discreto e piu' nascosto. Bisogna salire al secondo piano e passare varie porte chiuse a chiave prima di entrare nel Reparto maternita' e da li' in sala parto; le buste celesti avvolgono i due letti in cui si stendono le partorienti. La plastica e' ripiegata fino al telo verde che ricopre il resto del letto. Impossibile evitare il contatto. Sotto il telo si nota un tessuto in similpelle di color nero. È consunto, ha visto soffrire e gioire migliaia di mamme. Ormai e' logoro. Agli angoli dove non arriva il telo e dove la plastica si attacca e si deforma, spunta la gomma dell'imbottitura macchiata come un vecchio materasso in piu' punti; ogni anno nascono in questa sala e dunque nella plastica 1350 bambini. Medici, ostetriche e infermieri stanchi di coperture posticce sono passati al fai-da-te. Ed ecco che, proprio come in guerra, quando scarseggiano i rifornimenti o come negli slum di Mumbai, il personale ha fatto fronte all'emergenza. Con la plastica; nella sala parto i letti sono due. Stanno li' dagli anni '80. E si vede. I divaricatori, che in origine erano bianchi, ora sono color giallo-avorio. Osservandoli meglio, sostiene un infermiere, si noterebbe anche la ruggine. Dopo tante battaglie stanno per cedere. Qualche giorno fa uno dei due divaricatori si sgancio' proprio nella fase di spinta tra gli sguardi increduli e imbarazzati dei medici; le buste a prima vista sembrano quelle che si utilizzano per i rifiuti ingombranti. Dal 2010, per una disposizione Ue, non saranno piu' utilizzabili nei nostri supermercati. Dovranno essere sostituite col cartone; cosi' si nasce a Roma-Mumbai. Quando tutto e' finito, quando tra neonato e mamma non c'e' piu' scambio nutrizionale e il cordone e' staccato, basta sparecchiare. Garze, flaconcini, siringhe, placente, materiale organico, tutto nasce e muore nella stessa busta; la Asl RmC, l'azienda ospedaliera di cui fa parte l'ospedale, una delle piu' grandi di Roma, e forse anche per questo, attraversata da scandali, disservizi, truffe, inchieste della magistratura ancora in corso. Dopo le vicende di Lady Asl, la signora condannata per aver sottratto alle casse della sanita' laziale svariate decine di milioni di euro, i Nas al Sant'Eugenio sono di casa. La Asl RmC e' stata commissariata fino a circa due mesi fa, quando il direttore generale Elisabetta Paccapelo si fece dare le chiavi del suo studio dalla guardia giurata e rientro' grazie a una sentenza del Tar; il Sant'Eugenio e' considerato un'eccellenza per il suo Centro grandi ustioni, riaperto di recente. Ma basta girare per scoprire che nell'ospedale di viale dell'Umanesimo si sta diffondendo lo stesso morbo che ha gia' attaccato il Policlinico. Bilance ricoperte dalla ruggine. Rubinetti ossidati. Lavandini divelti. I medici del reparto maternita' si spogliano praticamente in pubblico. Gli armadietti chiusi con i lucchetti sono raggruppati in un piccolo corridoio dinanzi a due ascensori, «Qualche tempo fa stavo cambiandomi, ero in mutande prima di indossare la divisa chirurgica, quando dall'ascensore e' sbarcata una partoriente accompagnata dalla suocera. Hanno finto di non vedermi tirando dritto. Due gran signore, ho apprezzato...»; una volta tocco' invece a una dottoressa. «Mi appiattii dietro la porta tagliafuoco - lei racconta - se all'improvviso la gestante e i parenti mi avessero visto si sarebbero spaventati a morte»; gli spogliatoi, se cosi' si possono chiamare, sono ricavati lungo le uscite di sicurezza. Gia', la sicurezza: l'estintore e' staccato, dal tubo cola un liquido giallastro. Che accadrebbe nell'ospedale che ospita il centro ustioni piu' grande della Regione in caso di incendio? va dato atto pero' che finora nessun caso di «malasanita'» e' attribuibile al degrado igienico. Cosi' come va detto che il tasso di mortalita' infantile nel nostro Paese nell'ultimo decennio e' passato da valori di circa 8 a 4 per mille nati vivi. Tre quarti sono da attribuire ai decessi della prima settimana. Anche se la situazione del Lazio negli ultimi anni ha fatto segnalare una crescita in controtendenza poco rassicurante. Negli ultimi vent'anni il Lazio e' passato dal 12 o al 6 o posto preceduto solo da Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia e Campania; «La logistica e' quella che e' - ammette il primario del reparto, il dottor Maurizio Zaza - e del resto si vede. Per gli spogliatoi abbiamo messo a disposizione dei medici anche alcune stanze e se qualcuno preferisce non usarle questo non e' colpa nostra. Piu' in genere il deterioramento - continua Zaza - e' legato alla scarsita' di fondi. Ma nel nostro caso c'e' un progetto gia' finanziato. Prevede la ristrutturazione del reparto e anche l'acquisto di nuovi letti. I lavori inizieranno ad ottobre; dureranno dai 4 ai 6 mesi; in quel periodo funzioneremo a scartamento ridotto». E la plastica? «I nostri protocolli sono rigidi, usiamo solo buste monouso, quelle autorizzate che servono per isolare il letto prima di appoggiare le parti sterili» -: quale siano gli elementi a disposizione del Ministro con riferimento a questa o altre situazioni analoghe nelle sanita' pubbliche di competenza; se non ritenga di dover promuovere, sollecitare e comunque adottare tutte le iniziative perche' simili, incresciose situazione abbiano fine. (4-03923)
xsd:string
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03923 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914
xsd:integer
0
20090914-
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03923 presentata da FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO) in data 20090914
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
BELTRANDI MARCO (PARTITO DEMOCRATICO)
BERNARDINI RITA (PARTITO DEMOCRATICO)
MECACCI MATTEO (PARTITO DEMOCRATICO)
TURCO MAURIZIO (PARTITO DEMOCRATICO)
ZAMPARUTTI ELISABETTA (PARTITO DEMOCRATICO)
xsd:dateTime
2014-05-15T00:12:15Z
4/03923
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA (PARTITO DEMOCRATICO)