INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03647 presentata da PILI MAURO (POPOLO DELLA LIBERTA') in data 20090716

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Atto Camera Interrogazione a risposta scritta 4-03647 presentata da MAURO PILI giovedi' 16 luglio 2009, seduta n.204 PILI. - Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Per sapere - premesso che: con l'accordo di programma del 14 luglio 2003 sottoscritto tra la Regione Sardegna, la Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero dell'economia e delle finanze, il Ministero per le attivita' produttive, il Ministero dell'ambiente e tutela del territorio, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Sviluppo Italia spa, l'Osservatorio nazionale per la chimica, l'Osservatorio regionale per la chimica, la provincia di Cagliari, la provincia di Nuoro, la provincia di Sassari, il comune di Assemini, il comune di Ottana, il comune di Porto Torres, il comune di Sarroch, il comune di Uta, le organizzazioni sindacali regionali: CGIL, CISL, UIL, le organizzazioni territoriali: CGIL, CISL, UIL, FULC nazionale, FULC regionale, FULC territoriale, la Confindustria regionale, Confindustria Cagliari, Confindustria Nuoro, Confindustria Sassari, l'Api Sarda, la Federchimica, l'Unionchimica, il Consorzio per l'area di sviluppo industriale di Cagliari, il Consorzio per lo sviluppo industriale della Sardegna centrale, l'area di sviluppo, industriale di Sassari-Porto Torres, Syndial, Polimeri Europa, EVC (European Vinyls Corporation), Montefibre, AES, DOW, SASOL (Italy), Fluorsid, Lorica, Mini Tow, Territorio e Impresa, Endesa si era definito quanto segue: obiettivo prioritario e' quello di promuovere e favorire la riqualificazione dei poli chimici della Sardegna, mantenendo nel tempo condizioni ottimali di coesistenza tra tutela dell'ambiente, consolidamento e trasformazione produttiva del settore chimico; nell'accordo risultano individuate risorse per un ammontare complessivo di 300 milioni di euro che hanno come missione strategica quella di: «governare» in termini positivi le emergenze venutesi a creare nelle aree di crisi della Regione; porre le basi per un immediato piano di consolidamento e sviluppo delle attivita' chimiche esistenti ed economicamente sostenibili; avviare, contestualmente, con gli strumenti della programmazione disponibili, un articolato piano di bonifica e reindustrializzazione dei siti chimici per la localizzazione negli stessi di nuove attivita' industriali; con l'Accordo, si prevede inoltre di: a) favorire ed incentivare la realizzazione di piani industriali promossi da gruppi imprenditoriali in grado di assicurare la salvaguardia ed il potenziamento delle filiere produttive esistenti ed ancora economicamente sostenibili e competitive; b) incentivare gli investimenti finalizzati alla introduzione di aggiornate tecnologie di processo, al fine di rendere le imprese concorrenziali sul piano internazionale, anche mediante l'abbattimento del differenziale dei costi energetici e di trasporto, nell'ambito della attuale regolamentazione e degli stanziamenti gia' approvati accelerandone la concreta attuazione, garantendone l'economicita' nel tempo ed assicurando il mantenimento e la qualificazione dell'occupazione; c) promuovere la verticalizzazione del settore chimico attraverso la nascita e lo sviluppo di nuove piccole e medie imprese e/o nuove iniziative; d) promuovere la fertilizzazione imprenditoriale finalizzata alla produzione di nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche nello stesso settore chimico e nei settori immediatamente collegati; e) risanare e tutelare l'ambiente attraverso azioni di disinquinamento, bonifica e messa in sicurezza dei siti, di riduzione delle emissioni in atmosfera e di prevenzione dei rischi di incidenti rilevanti, non solo con riferimento a quelli previsti dai piani di caratterizzazione ai sensi del decreto legislativo n. 22 del 1997, di competenza delle imprese, ma anche a quelli esterni interessati da fenomeni di inquinamento specifico; f) avviare processi di reindustrializzazione dei siti bonificati; nello stesso accordo di programma erano previste azioni integrate per la qualificazione e lo sviluppo dei siti chimici regionali rivolte a favorire il superamento delle criticita' relative alla situazione dei poli chimici della Sardegna e in particolar modo: a) il superamento di barriere strutturali che impediscono alle imprese del settore, ed in particolare a quelle facenti parte integrante di filiere integrate di produzione, di perseguire risultati tali da poter offrire produzioni competitive nel contesto internazionale sia in termini di condizioni di vendita praticate, che di qualita' del servizio prestato; b) il consolidamento e ove possibile lo sviluppo delle filiere produttive ancora economicamente competitive anche con l'attivazione di nuove linee di prodotti e processi; c) l'avvio di processi di reindustrializzazione prevedendo la ubicazione di nuove attivita' d'impresa nei siti colpiti dalla crisi e dalla cessazione dell'attivita' degli impianti produttivi; nell'accordo di programma le parti firmatarie definirono i seguenti interventi nel rispetto della normativa nazionale e regionale vigente relativamente ai siti indicati: a) sito di Assemini: 1) mantenimento della filiera dei cloro-cloroderivati per la quale si conferma il costo dell'energia elettrica quale fattore determinante di competitivita' e quale criticita' da risolvere in tempi brevi; ricorrendo alle prerogative di cui all'articolo 35 della legge 12 dicembre 2002, n. 273, cosi' come previsto nell'intesa Governo-Regione Sardegna del 25 febbraio 2003; ove il ciclo fosse ceduto ad altro imprenditore sulla Societa' cedente gravera' l'onere di assicurare l'affidabilita' dell'acquirente anche con riferimento alla finalita' di consolidamento degli impianti; 2) mantenimento in stato di conservazione dell'impianto acrilonitrile per il periodo di un anno per favorire l'interessamento di possibili acquirenti di settore; 3) reindustrializzazione del sito, con il supporto di Sviluppo Italia, Syndial Polimeri Europa, Territorio e Impresa del Gruppo ENI, Federchimica, Osservatorio nazionale e regionale della chimica, indirizzata prioritariamente alla valorizzazione delle produzioni chimiche esistenti ed alla individuazione di produzioni nel settore della chimica intermedia e fine che possano essere sviluppate nell'area; b) sito di Porto Torres: 1) potenziamento delle filiere esistenti aumentando la capacita' produttiva della linea clorurati e pvc in funzione della disponibilita' di intermedi nell'area; questo aumento consentira' inoltre la marcia al massimo della capacita' produttiva dell'impianto steam cracking; 2) attivazione di contratti bilaterali fra le principali imprese energivore del sito industriale e la societa' proprietaria della centrale termoelettrica di Fiumesanto (ENDESA), nel quadro degli accordi per l'utilizzo del carbone quale combustibile della stessa centrale; 3) reindustrializzazione del sito, sulla base di specifici accordi tra il Ministero dell'ambiente, Syndial e Sviluppo Italia, con il supporto di Sviluppo Italia, Syndial Polimeri Europa, Territorio e Impresa del Gruppo ENI, Federchimica, Osservatorio nazionale e regionale della chimica, indirizzata prioritariamente alla valorizzazione delle produzioni chimiche esistenti ed alla individuazione di produzioni nel settore della chimica intermedia e fine che possano essere sviluppate nell'area; 4) sulla base di specifici accordi tra Ministero dell'ambiente, Syndial e Sviluppo Italia - valorizzazione delle strutture esistenti dell'ex Centro Ricerca per corrispondere all'interesse manifestato dal Consorzio Interuniversitario alla creazione di un Centro Ricerca finalizzato a sostenere le attivita' produttive nell'ottica della migliore compatibilita' ambientale; c) sito di Ottana: 1) garanzia di continuita' della produzione di energia elettrica e di vapore, creando le condizioni per il repowering della centrale AES prefigurando forme di autoproduzione per l'abbattimento dei costi energetici delle imprese energivore del sito o altre forme di accordo bilaterale; 2) reindustrializzazione del sito, con il supporto di Sviluppo Italia, Syndial Polimeri Europa, Territorio e Impresa del Gruppo ENI, Federchimica, Osservatorio nazionale e regionale della chimica, indirizzata prioritariamente alla valorizzazione delle produzioni chimiche esistenti ed alla individuazione di produzioni nel settore della chimica intermedia e fine che possano essere sviluppate nell'area; 3) sbottigliamento dell'impianto PTA e PET come previsto dalla proposta industriale del Gruppo DOW - INCA, da realizzarsi mediante contratto di programma; 4) sviluppo impianti chimici esistenti; 5) creazione delle condizioni per il mantenimento della produzione delle fibre acriliche: favorire l'interessamento di possibili acquirenti da individuare mediante una capillare azione di scouting tra i principali produttori a livello internazionale ed a tal fine mantenimento in stato di conservazione dell'impianto per un periodo minimo di un anno; per gli interventi indicati si individuarono, come principali strumenti di attuazione: il contratto di programma per gli investimenti che salvaguardano e sviluppano le filiere produttive esistenti; i contratti d'area e i contratti di localizzazione e le agevolazioni derivanti dall'estensione alle aree di crisi dei benefici previsti dalla legge n. 181 del 1989 per gli interventi di reindustrializzazione; nello specifico per il sito di Ottana, il Governo, a seguito dell'incontro del 4 luglio 2003 presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, si impegna a dotare gli strumenti gia' in essere, o altri che verranno appositamente individuati (per esempio la legge n. 181 del 1989, contratti di localizzazione), di complessivi 100 (cento) milioni di euro aggiuntivi e finalizzati a tale scopo; per quanto riguarda il tema della tutela dell'ambiente lo stesso accordo prevedeva: a) lo smantellamento degli impianti dismessi e la messa in sicurezza e/o bonifica dei siti; b) l'individuazione dei piani di miglioramento sui temi dell'ambiente e della sicurezza; c) la messa a punto di linee guida per la definizione del piano di sicurezza; d) la promozione di linee guida per ridurre i rischi nella movimentazione delle merci; e) la promozione di accordi volontari per la certificazione ambientale delle industrie chimiche; f) la creazione di un sistema integrato per il monitoraggio ambientale e la gestione del rischio industriale e delle emergenze; sono state molteplici le decisioni dell'Eni di disattendere tali accordi e soprattutto di ignorare gli obblighi che gli derivano dall'essere un soggetto a rilevante capitale pubblico, quali ad esempio: a) la decisione di bloccare gli impianti di Porto Torres causando rilevanti danni sul piano industriale agli impianti stessi per via del preannunciato blocco del cracking; b) l'irresponsabilita' sociale di decidere repentinamente la chiusura di impianti senza preoccuparsi delle gravissime e inaccettabili ricadute occupazionali; c) la mancata attuazione di un piano di riqualificazione dei poli chimici sardi previsto nell'accordo richiamato del luglio 2003; d) la discutibile e anomala definizione della vendita di un asset importante della chimica italiana che si e' mostrata colpevolmente fallimentare e per la quale non sarebbe deprecabile un'indagine apposita; secondo la documentazione predisposta dagli organi regionali, nazionali e comunitari i danni causati e i costi per la necessaria, obbligatoria e opportuna riqualificazione ambientale, paesaggistica e infrastrutturale dei territori oggetto di interventi industriali abbandonati, dalle attivita' minero-metallurgiche a quelle chimiche non sono inferiori a 10 miliardi di euro -: se non ritengano i ministri interrogati opportuno avviare una puntuale azione di verifica dell'accordo di programma richiamato al fine di individuare le inadempienze sia pubbliche che private che hanno impedito la realizzazione della riqualificazione dei poli chimici sardi e l'eventuale riprogrammazione degli interventi finanziari e la individuazione di nuovi soggetti privati interessati alla riqualificazione; se non ritengano i ministri per quanto di propria competenza avviare di concerto con la stessa Regione Sardegna un'azione risarcitoria ai danni dei soggetti che si fossero resi responsabili di inquinamenti ambientali e di degrado territoriale a partire dalla stessa societa' Eni; se non ritenga di dover valutare anche alla luce dei recenti provvedimenti approvati in materia energetica e industriale di addivenire all'individuazione dei siti industriali della Sardegna come quelli prioritariamente destinatari delle nuove forme di programmazione negoziata in capo al ministero dello sviluppo economico.(4-03647)
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