INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03274 presentata da PITTELLA GIOVANNI SAVERIO (DEMOCRATICI DI SINISTRA - L'ULIVO) in data 19960918

Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che: la Interklim sistemi Srl, con due stabilimenti siti in Tito Scalo (PZ), nasce oltre dieci anni fa con i nomi di Ets spa (Elettro termica sud) e Tme (Tecnologie meridionali per l'energia). Grazie ai fondi garantiti dalla legge n. 219 (post-terremoto 1980), la Belleli di Mantova ed altri partners, nei primi anni 1980, decisero di aprire due stabilimenti a Tito Scalo, che producessero caldaie per riscaldamento: Tme per grandi impianti (condomini, ospedali, etc.) ed Ets per riscaldamento autonomo; nei primi anni 1990, la Belleli acquisisce altri stabilimenti in Italia, Chieti, Bari, Genova, Pavia e forma il gruppo Interklim sistemi srl, creando una holding che doveva ritagliarsi uno spazio sul mercato produttivo nazionale e internazionale. Purtroppo, questa unione e' durata poco, perche' probabilmente ha messo insieme stabilimenti, come quelli di Tito e Chieti, che anche senza la creazione di questa holding, grazie alle risorse in loro possesso, sarebbero comunque sopravvissuti a stabilimenti vecchi, come quelli di Bari, Genova e Pavia, che si avviavano verso una fase di declino; dal mese di ottobre del 1995, la Interklim, causa la grave situazione debitoria, metteva tutti i dipendenti in cassa integrazione fino al 13 dicembre 1996. Contemporaneamente, presso il tribunale di Pavia, veniva inoltrata richiesta di concordato preventivo, successivamente approvata il 28 marzo 1996 dall'assemblea dei creditori. L'omologazione sarebbe dovuta avvenire il 21 maggio 1996, ma questo termine veniva fatto slittare dal giudice al 12 luglio 1996, perche', qualche giorno prima della stessa, il gruppo Belleli aveva avanzato presso il tribunale di Pavia la richiesta di fallimento del gruppo, garantendo, nell'udienza del 23 maggio 1996, che la sua situazione non avrebbe influito sul gruppo Interklim e che non sarebbero state pregiudicate le garanzie del concordato. Nella stessa udienza, il giudice definiva la verifica della situazione del gruppo Belleli per il 5 luglio 1996 e l'eventuale omologazione del concordato preventivo del gruppo Interklim per il 12 luglio 1996; il 5 luglio 1996 la Belleli non presentava le garanzie per il gruppo Interklim e, venute meno le garanzie, il tribunale di Pavia dichiarava il fallimento. Il 1^ agosto 1996, dietro richiesta sindacale, presso il Comitato per l'occupazione, presenti l'onorevole Borghini, la dottoressa Mancini, l'assessore Arista per la regione Abruzzo, il vicesindaco di Chieti, il curatore fallimentare avvocato Farinacci, il ragioniere Giani per l'Interklim, il dottor Macera per la Gepi, le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e locali e le rappresentanze sindacali unitarie, si e' proceduto ad una riunione per esaminare lo stato della vicenda; in quest'incontro, dopo la illustrazione delle prime iniziative della curatela fatta da parte dell'avvocato Farinacci, si e' discusso e convenuto di avere un incontro presso il Ministero del lavoro, nel mese di settembre 1996, volto ad esaminare la problematica relativa alla possibilita' di un eventuale prolungamento di altri sei mesi della cassa integrazione; per parte sua, la curatela ha manifestato l'impegno a ricercare attivamente nuovi soggetti imprenditoriali (allo stato attuale non ce ne e' alcuno) interessati a rilevare, anche in soluzioni modulari, il complesso industriale, mentre la Gepi e il comitato per l'occupazione hanno dichiarato la propria disponibilita' a sostenere tutte le iniziative intraprese in questa direzione -: quali ulteriori atti intenda porre in essere per evitare che centinaia di lavoratori passino dalla cassa integrazione al regime di mobilita'. (4-03274)