INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03183 presentata da PEZZELLA ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940914
http://dati.camera.it/ocd/aic.rdf/aic4_03183_12 an entity of type: aic
Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dei lavori pubblici, dell'interno, del tesoro, del bilancio e della programmazione economica e dell'ambiente. - Per sapere - premesso che: col varo del recente decreto-legge sul condono edilizio, il Governo della Repubblica, sulla base di una analisi realistica dei guasti prodotti da decenni di latitanza delle amministrazioni locali sul fronte del controllo e della vigilanza del territorio per assicurare che gli insediamenti edilizi nascenti fossero rispondenti alle normative urbanistico-edilizie vigenti e le previsioni di Piano, ha inteso dare una risposta concreta, sebbene sofferta, alla questione dell'abusivismo edilizio; le nuove norme in materia di condono edilizio, sicuramente perfettibili in sede di conversione in legge del decreto, potrebbero non avere alcun effetto interdittivo sul fronte della consumazione di nuovi abusi edilizi qualora gli Enti Locali non dovessero esercitare, ora piu' di prima, una effettiva e stringente vigilanza sul territorio per impedire la protrazione di quei reati legati allo scempio del territorio; la preoccupazione di ritrovarci in un domani neanche troppo lontano di fronte alla presa d'atto di una nuova e violenta speculazione edilizia, cui sara' parimenti difficile poter dare una risposta in termini di pura e semplice repressione pel tramite di demolizioni di centinaia di immobili, dipendera' essenzialmente dalle capacita' delle Amministrazioni comunali di stroncare sul nascere ogni abuso facendo valere sin da subito l'imperio e la cogenza delle leggi sulla consuetudine degli abusi e delle illegalita'; detta preoccupazione, cosi' come e' accaduto per il vecchio condono (Legge 47/85), e' tanto piu' forte quanto piu' i responsabili politici degli Enti Locali non terranno fede alla lettera ed allo spirito delle norme in difesa del territorio che pure esistono e come tali vanno applicate integralmente; i comuni, primi destinatari delle risorse derivanti dal pagamento delle oblazioni per gli abusi edilizi commessi, nei mesi a venire dovranno accogliere altre richieste di condono edilizio che andranno a sommarsi a quelle gia' inoltrate all'indomani del varo della legge n. 47 del 1985; la sovrapposizione delle precedenti richieste rimaste per larga parte inevase, alle istruende che si presume saranno altrettanto numerose, rischiano di travolgere gli uffici a cio' deputati determinando una serie di guasti irreparabili gia' vissuti all'indomani della Legge 47/85 e che si possono riassumere cosi' come segue: a) mancati introiti in termini di oblazioni pagate; b) mancato rilascio di concessioni edilizie in sanatoria; c) mancato incameramento degli oneri di urbanizzazione; d) iscrizione fittizia da parte dei comuni nel capitolo delle Entrate dei Bilanci di Previsione di cifre ingenti previste a titolo di riscossione delle oblazioni e degli oneri di urbanizzazione, mai riscosse e non riscuotibili stante la mancata istruzione delle pratiche di concessioni ed i mancati rilasci delle relative autorizzazioni; e) contestuale perpetuazione da parte dei comuni di falsi in bilancio per l'Iscrizione di cifre fittizie mai riscosse, al solo scopo di determinare fraudolentemente cifre in Entrata altrimenti non ricavabili; situazioni di tal fatta, per quanto di conoscenza dell'interrogante, sono ricavabili dalla lettura dei Bilanci di previsione dei comuni dell'Area frattese e casoriana, laddove una vasta fascia di comuni dell'area metropolitana a nord di Napoli, risultano essere ancora inadempienti rispetto al rilascio delle concessioni edilizie in sanatoria ai sensi della Legge 47/85 che pur non avendo ancora riscosso una lira, continuano ad iscrivere in sede di Bilancio di previsione astronomiche cifre mai incassate e difficilmente incassabili stante l'enorme ritardo accumulato dagli uffici comunali competenti ai fini dell'accertamento della veridicita' delle richieste presentate e della concedibilita' delle relative autorizzazioni in sanatoria; comunque, a fronte dell'enorme ritardo accumulato dagli Enti Locali nell'analisi delle pratiche di condono edilizio presentate a termine della Legge 47/85, le somme incamerabili, a distanza di tanti anni dalla possibile riscossione, avranno di certo un potere d'acquisto in termini di investimenti e servizi in campo urbanistico immensamente minore rispetto a quando potevano essere percepite; per quanto attiene l'applicazione della Legge 47/85 risulta all'interrogante che a Sant'Antimo (Na), su 1800 domande di condono presentate appena una trentina sono le concessioni edilizie in sanatoria rilasciate, nonostante gli impiegati dell'ufficio tecnico ed urbanistica abbiano percepito negli ultimi anni decine di milioni a titolo di premio di produttivita' per l'esercizio di compiti istituzionali. A Casandrino (Na) sulle 1200 richieste di sanatoria solo una ottantina sono le concessioni rilasciate. A Frattamaggiore (Na) sarebbero circa 2000 le richieste di concessioni in sanatoria rimaste inevase. A Casoria (Na) circa 4000 concessioni edilizie in sanatoria attendono di essere vagliate ed eventualmente rilasciate. Drammatica la situazione anche nei comuni di Frattaminore e Grumo Nevano, che solo di recente gli uffici tecnici comunali hanno preso ad iniziare a vagliare le pratiche presentate dai cittadini per il condono dei manufatti abusivi condonabili ex Legge 47/85; sembrerebbe legittimo a questo punto, considerati i precedenti, dubitare circa l'esatta applicazione del nuovo condono edilizio prim'ancora di portare a compimento quelli che avrebbero dovuto essere gli effetti del precedente condono -: se a tal punto arrivati, perche' il gettito finanziario previsto per il vecchio ed il nuovo condono venga rispettato, non si ritenga necessario un intervento dei Dicasteri interrogati al fine di mettere in mora le Amministrazioni locali inadempienti affinche' provvedano all'esatta applicazione di entrambi i condoni; se non sia ritenuto indispensabile procedere, eventualmente con poteri sostitutivi, alla ricognizione di tutte le domande di sanatoria presentate ai sensi della Legge 47/85 affinche' i comuni smettano di iscrivere fittiziamente in Bilancio somme mai incamerate e difficilmente incamerabili sino a quando dette richieste non verranno valutate ed accertata la loro veridicita'; se non sia il caso di emanare, a cura del Ministro dell'interno, una circolare interpretativa della Legge di condono, laddove si chiariscano i precisi compiti del sindaco cui spetta il precipuo dovere di organizzare l'effettiva vigilanza sul territorio e repressione di eventuali nuovi abusi edilizi ed urbanistici, facendo presente che in caso di assenza colpevole dei primi cittadini (qualora non dovesse trattarsi di piu' grave ipotesi di reato) potrebbe ravvisarsi una precisa ipotesi di reato per omissione d'atti d'ufficio; se, al fine di evitare ulteriori scempi edilizi e cementificazioni selvagge di zone di particolare pregio ambientale, non si ritenga opportuno impartire precise disposizioni ai comandi territoriali dell'Arma dei Carabinieri ed alla Polizia di Stato affinche' collaborino attivamente ed in concorso sul fronte della prevenzione dei reati legati all'abusivismo edilizio ed urbanistico; se, limitatamente ai comuni dell'area frattese e casoriana, la preoccupazione dianzi descritta di una indispensabile collaborazione tra tutte le forze di polizia non possa assurgere caratteri di contingibile urgenza stante la frenetica attivita' edilizia in corso e considerato che dietro tali speculazioni e' ravvisabile la presenza delle organizzazioni delinquenziali locali. (4-03183)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/03183 presentata da PEZZELLA ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO) in data 19940914
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2014-05-14T19:23:59Z
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PEZZELLA ANTONIO (ALLENZA NAZIONALE - MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO)